L'impressionismo

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giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 00:21
L'impressionismo è un movimento pittorico francese, così chiamato in seguito ad un articolo del critico L.Leroy che definì impressionisti, richiamandosi in senso spregiativo al titolo di un quadro di C.Monet, "Impressione: levar del sole", un gruppo di artisti che avevano esposto le  loro opere nelle sale del fotografo Nadar a Parigi dopo essere stati rifiutati dalla giuria del "Salon", l'esposizione ufficiale che consacrava la fama degli artisti. La data dell'apertura della mostra (15 aprile 1874) e quella dell'articolo di Leroy (25 aprile 1874) acquistano dunque un significato storico: l'impressionismo era nato ufficialmente. Tuttavia esso  esisteva già da vari anni; da tempo il termine era usato per sottolineare che noi percepiamo la realtà attraverso "impressioni" di forme, di luci, di colori, impressioni diverse dall'uno all'altro osservatore. Il punto di partenza del gruppo era la resa della realtà: poichè noi viviamo in mezzo alla realtà,ogni suo aspetto fa parte di noi stessi ed è quindi passibile di essere dipinto. Gli impressionisti la rendono così come la vedono e non si limitano a rappresentare la realtà naturale, ma la comprendono tutta, anche quella umana e cittadina. La modernità degli impressionisti è nel modo diverso di affrontare il problema del rapporto con la realtà. Essi si rendono conto che noi non la percepiamo per frammenti isolati ma la sentiamo nella sua totalità. Il nostro occhio vede oggettivamente ogni dettaglio sul quale si sofferma ma la ragione, trascurando il superfluo e cogliendo solo l' "impressione" generale, opera una sintesi e comprende la realtà nella sua sostanza. Inoltre la luce è l'elemento indispensabile per la visione. Tutto ciò che noi vediamo è luce e colore, l'una e l'altra cangianti continuamente a seconda dell'ora, della stagione, del nostro punto di vista. Da qui lo studio accurato che gli impressionisti dedicano alla luce ed al colore. L'impressionismo è inoltre il trionfo del colore: le ombre, invece che nere, benchè meno luminose, sono anch'esse formate da colori, per lo più "complementari". L'uso dei complementari diventa cosciente e sistematico negli impressionisti e genera la straordinaria luminosità dei loro quadri. Inoltre i rappresentanti di questa corrente prediligono la pittura "en plein air"("aria aperta") per ricevere con immediatezza l'impressione in tutte le infinite sfumature della luce, del colore, dei movimenti e degli spazi.
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 00:25
Edouard Manet
La vita

Edouard Manet nasce a Parigi nel 1832 e fin da giovane si dimostra poco incline agli studi e molto attratto dal disegno e dalla pittura. Per dissuaderlo dall'intraprendere la carriera dell'artista il padre lo fa imbarcare, appena sedicenne, su un vapore in partenza per Rio de Janeiro, con la speranza di avviarlo, se non alla carriera di magistrato, almeno a quella di comandante navale di lungo corso. Il viaggio si rivela estremamente stimolante per la maturazione artistica di Manet, ma dal punto di vista paterno, invece, costituisce un vero e proprio fallimento in quanto l'indisciplinato giovane non dimostra alcun interesse per la vita di bordo e l'esito dell'esame per ufficiale di marina è una secca bocciatura. Così la famiglia assecondò la passione per l'arte di Edouard. La formazione artistica di Manet incomincia nel 1850 presso Thomas Couture, un mediocre pittore accademico, tipico rappresentante della pittura ufficiale del Secondo Impero, specializzato in rappresentazioni storiche. Il giovane allievo, però, dimostra ben presto una forte insofferenza per l'arte del maestro, da lui giudicata vuota e innaturale, tanto che nel 1856 ne lascia l'atelier. Nel frattempo viaggia in Olanda, Germania, Austria e Italia. Nei musei di quei paesi ammira soprattutto i coloristi del passato: da Tiziano a Rembrandt, da Tintoretto a Velazquez. Tenta più volte di presentare qualche sua opera ai Salons, ma esse vengono sistematicamente rifiutate. Nel 1861 stringe una profonda amicizia con Degas, spirito libero e solitario. Nel 1869 l'artista realizza i primi quadri en plein air e le sue uscitr ai giardini delle Tuileries, sul retro del Louvre, erano diventate quasi degli appuntamenti mondani. A partire dal 1878 l'artista soffre di frequenti crisi depressive e iniziano i sintimi dell'atassìa, una progressiva e dolorosa paralisi degli arti inferiori dovuta all'evoluzione maligna della sifìlide contratta durante il giovanile viaggio a Rio de Janeiro. Nonostante questo Manet continua a dipingere fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1883
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 00:28
Le opere

Colazione sull'erba
(Déjeuner sur l'herbe)

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Il dipinto che segnò l'inizio della carriera artistica di Manet fu la Colazione sull'erba (Déjeuner sur l'herbe), esposto nel 1863 al Salon des Refusés, fu subito al centro di un vero e proprio scandalo. La Parigi benpensante,infatti, rimase indignata dal crudo realismo con il quale l'artista aveva realizzato il nudo femminile in primo piano e i critici filoaccademici accusarono Manet di volgarità e di una malizia che, al contrario, erano del tutto estranee sia al suo carattere sia alla sua educazione. A chi poi gli rimprovera di voler sovvertire le regole stesse della tecnica pittorica l'artista replicava che è "solo effetto di sincerità se le opere acquistano un carattere che le fa simili ad una protesta, anche se il pittore non pensa che a rendere una sua impressione e cerca solo di essere se stesso".

Bar delle Folies-Bergères

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L'ultimo dipinto al quale Manet lavora, già quasi completamente paralizzato agli arti inferiori, è il celebre Bar delle Folies-Bergères, realizzato tra il 1881 e il 1882 e ora conservato al Courtauld Institute of Art di Londra. Accettato al Salon del 1882, l'anno precedente alla precoce morte dell'artista, ne costituisce in pratica il testamento spirituale. In esso sono infatti ripresi tutti gli elementi caratterizzanti della sua pittura: dall'amore realistico per il quotidiano (la cameriera biondiccia che ci fissa con gli occhi mesti) al gusto per la natura morta (le bottiglie, la fruttiera e il bicchire con le rose); dall'uso di colori piatti e senza chiaroscuro alla suggestione delle luci riflesse nel grande specchio dietro al bancone.
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 00:41
Claude Monet
La vita

Claude Monet, indiscutibilmente riconosciuto come il più "impressionista" degli Impressionisti, nasce a Parigi nel 1840 e muore a Giverny nel 1926. Trascorre la propria fanciullezza con la sua famiglia a  Le Havre. Grazie all'interessamento di una ricca zia ha la possibilità di iscriversi  ad una scuola d'arte a Parigi, che però non frequenterà mai preferendo partecipare alla vita artistica parigina.dei  Café. Molto interessanti gli incontri che si tenevano al  Café Guerbois nei quali si dibatteva il principio della pittura en plein air e lo studio della luce e del colore. Per un certo periodo si trasferisce ad  Argenteuil, dove può dipingere standosene isolato dal mondo. Nel 1908 dedica un intenso soggiorno a Venezia, dove dipinge il Palazzo Ducale
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 00:50
Le opere


La Grenouillère



Già ne "la Grenouillère" si può vedere la nuova concezione di Monet. Qui la natura vive in tutta la sua mobilità e continuità. Protagonista del quadro è l'
acqua che, a causa del punto di vista leggermente rialzato, domina buona parte della superficie e la sentiamo proseguire anche verso di noi, oltre i limiti della cornice, grazie all' effetto prodotto dalle barche parzialmente tagliate fuori.

 

Impressione: il levar del sole



E' il celebre dipinto che diede poi il nome all' intero movimento impressionista, nel quale sono già perfettamente delineate le tematiche di Monet. Il colore è dato direttamente sulla tela con pennellate brevi e veloci.L' oggettività del soggetto è superata e stravolta dalla volontà di Monet di trasmetterci attraverso il dipinto le sensazioni provate osservando l' aurora, l' impressione di un attimo. L' uso giustapposto di colori caldi (il rosso e l' arancio) e freddi (il verde azzurrognolo) rende in modo estremamente suggestivo il senso della nebbia del mattino attraverso cui si fa strada un sole inizialmente pallido con riflessi aranciati che guizzano sul mare.
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 00:59
Edgar Degas
La vita

Nato in una famiglia agiata, venne principalmente educato dal padre, uomo colto, amante delle arti, che lo indirizzò verso i classici e gli permise di dedicarsi al disegno. Degas si reca più volte in Italia visitando varie città, fra cui Roma e Napoli e ammirando a Orvieto gli affreschi di Signorelli. Determinante per l'evoluzione artistica di Degas è l'incontro, avvenuto al Louvre, intorno al '60, con
Manet, il quale lo induce a partecipare agli incontri serali al Café Guerbois. Dal 1874, in seguito alla morte del padre, gli affari di famiglia subiscono un brusco tracollo al quale Degas si sente in dovere di far fronte e, per la prima volta, è costretto a dipingere per vivere. Il decennio tra il 1880 e il 1893 segna il periodo di massima notorietà per l'artista. Morì il 27 settembre 1917.
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 01:07
Le opere

La lezione di ballo


L' artista rappresenta il momento in cui una ballerina sta provando dei passi di danza sotto l'occhio vigile del maestro mentre le altre ragazze, disposte in semicircolo, osservano attendendo a loro volta il proprio turno di prova. I gesti delle ballerine sono indagati con attenzione quasi ossessiva: cogliere gli aspetti marginali ma significativi del quotidiano è una scelta precisa dell'artista. Degas ricostruisce l'atmosfera della sala con garbo e raffinatezza, inserendo le sue fanciulle in una luce morbida che ne ingentilisce ulteriormente le già eleganti movenze. Sia il disegno prospettico del pavimento sia il tono complessivamente neutro del parquet e delle pareti, sul quale meglio si stagliano i costumi delle ballerine, contribuiscono a dare all'insieme un senso di quieto realismo, tipico di tutti gli interni dell'artista.


La prova


Il movimento rotatorio è impresso dalla scala a chiocciola inquadrata solo parzialmente; da essa partono le linee diagonali delle assi pavimentali, quella delle braccia protese delle ballerine sul fondo e quella dello zoccolo della parete, conducendo lo sguardo verso destra. Qui sono le note cromatiche più vivaci: il rosso della camicia del maestro e quello dello scialle della donna anziana, intenta ad aggiustare il costume di una ragazza, mentre un'altra ballerina la sta osservando, seduta in momenteneo riposo, i piedi divaricati secondo una posa usuale dei danzatori. Gli altri colori ( la chiara stoffa velata dei tutù, l'azzurro tenue dello scialletto della ballerina seduta riflesso sull'abito della compagna, le scarpette e i fiocchi rosa alla vita, i nastri scuri annodati dietro il collo ) sono delicati e intonati dalla morbida luce che filtra attraverso le finestre.
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 01:11
Auguste Renoir
La vita

Pierre-Auguste Renoir nasce a Limoges nel 1841 da una famiglia di modesta condizione sociale. Inizia la sua carriera come apprendista presso la bottega di un decoratore di porcellane e nel 1862 entra alla scuola di Belle Arti nella quale conosce
Monet, con il quale avrebbe condiviso le interminabili discussioni al Café Guerbois e le prime esperienze di pittura " en plein air ". Nel 1881 l' artista si reca in Italia dove, viaggiando fra Palermo, Napoli, Roma e Venezia, rimane profondamente colpito dalla dolce violenza dei colori mediterranei. Muore a Parigi nel 1919.
giuggyna
00mercoledì 24 settembre 2008 01:18
Le opere

La Grenouillere


Il punto di vista è circa il medesimo di
Monet ma mentre quest' ultimo privilegia più l'immagine d'insieme, Renoir è maggiormente sensibile alle presenze umane che, pur con veloci pennellate, appaiono comunque più definite di quelle dell'amico. Renoir adotta una pennellata più minuta, frammentando la luce
in piccole chiazzette di colore e conferendo all'insieme una sensazione di gioiosa vivacità. I suoi colori sono mobili e brillanti in continuo e mutevole rapporto reciproco e sempre sensibili agli infiniti filtraggi che la luce del sole subisce nell'attraversare le fronde degli alberi.


Moulin de la Galette


La scena ritratta è quella di un ballo popolare all'aperto ambientata al Moulin de la Galette, posto sulle alture di Montmartre. Tramite un uso nuovo e libero del colore l'artista cerca di suggerirci non solo il senso del movimento, ma addirittura lo stato d'animo collettivo. Forma e colore diventano così un tutt'uno. L'apparente casualità della rappresentazione nasconde invece un'attenta valutazione compositiva. Pur non essendoci dei piani stabiliti nessun personaggio risulta isolato. L'insieme di questi gruppi, uniformemente inondati dalla luce tremolante che filtra dalle fronde degli alberi, determina la profondità prospettica dell'intera scena.
Syria 80
00sabato 27 settembre 2008 16:48
Complimenti per l'esposizione chiara e precisa..e anche per le opere che hai inserito! [SM=g27811]
!Serenella!
00domenica 28 settembre 2008 21:26
L'impressionismo è una delle correnti artistiche che mi piace di più
giuggyna
00lunedì 29 settembre 2008 18:05
grazie syria
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