Jovanotti, Bollani, Pelù e Negrita per una legge sulla musica popolare

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ziva
00mercoledì 31 ottobre 2007 15:04
Oggi verrà presentata presso la Regione Toscana una proposta di Legge promossa, tra gli altri, da Jovanotti, Stefano Bollani (nella foto), Piero Pelù, i Negrita e Bandabardò, coadiuvati dal consigliere dell’Ulivo Enzo Brogi.

“La Toscana è la prima regione d’Italia che ha deciso di presentare una proposta di legge sulla musica popolare” scrive il consigliere “Per sottolineare e sostenere il valore artistico, culturale e socio-economico della musica ‘pop’.
[…]
Ci auguriamo che questa iniziativa serva da esempio per altre regioni, ma soprattutto serva da sprone per il Governo affinché intervenga con una legge nazionale”.

Il testo della legge va a coprire il vuoto normativo intorno alla musica leggera, considerata di poco valore culturale e quindi messa in secondo piano rispetto alla musica classica o ‘colta’; ma il punto fondamentale è la mancanza di fondi adeguati, di spazi, di sgravi fiscali, tutte cose che potrebbero aiutare ‘l’indotto pop’ (musicisti, promoter, agenzie, locali, etichette) a valorizzare il proprio lavoro, e non sentirsi abbandonati dalle istituzioni.

“Duke Ellington diceva che la musica si divide in soli due generi: quella bella e quella brutta” spiega Bollani “Dividere quindi la musica fra quella colta e nobile, che deve essere tutelata e sostenuta anche tramite contributi pubblici, e quella popolare è sbagliato.
Ben venga quindi questa proposta di legge che, tra le altre cose, mette l’accento sull’importanza della musica e non sul suo genere”.

Piero Pelù: “Questo è il primo passo verso una legge nazionale a sostegno della produzione e della valorizzazione dei giovani che fanno musica popolare”.

Jovanotti: “Trovo giusto che una legge riconosca il ruolo culturale della musica popolare, anche perché sinora questo riconoscimento era riservato solo alla musica classica”.

Erriquez Greppi della Bandabardò: “Dobbiamo parlare di più della musica come lavoro, servono politiche adatte allo sviluppo delle professioni che ci sono intorno al nostro mondo. L’indotto della musica è valido, può dare lavoro a tantissime persone, ci sono migliaia di opportunità professionali. Una legge sulla musica, soprattutto a livello regionale, deve occuparsi di dare delle opportunità a chi vuole provare a lavorare in questo campo”.

A breve verrà messo on line un sito dedicato alla proposta di legge: www.unaleggeperlamusica.it



http://www.rockstar.it/news.asp?ID=4553
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