Incendio doloso alla villa del giudice Forleo, nel brindisino

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binariomorto
00mercoledì 5 gennaio 2011 22:11
Incendio alla villa del giudice Forleo
qli inquirenti: è stato un attentato

Il rogo la scorsa notte intorno all'una, continuano gli accertamenti. Fiamme anche nell'azienda agricola di Manduria degli imprenditori cui aveva affittato la masseria. Gli investigatori: attentato. Il bersaglio sarebbero i due

Un attentato, probabilmente legato al racket delle estorsioni. Nessun dubbio per gli investigatori sulla natura dolosa dell’incendio che, intorno all'una della notte scorsa, ha semidistrutto la masseria in contrada Visciglie di proprietà del giudice brindisino Clementina Forleo, che si trova lungo la provinciale Francavilla Fontana-Sava, nel Brindisino. Secondo le prime ipotesi dei carabinieri al comando del capitano Fabio Guglielmone, vero obiettivo degli attentatori sarebbero i due mezzadri a cui la masseria era stata affidata in gestione da ormai due anni. Nelle stesse ore infatti, è stata data alle fiamme un’altra azienda agricola nell’agro di Manduria, in provincia di Taranto, affidata agli stessi gestori. Si tratta di Angelo Antonio Martella e Giuseppe Furio, entrambi ex dipendenti della masseria in contrada Visciglie, già da quando erano in vita i genitori del giudice, Gaspare Forleo e Stella Bungaro, morti in un incidente stradale sulla stessa provinciale il 25 agosto 2005.

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Sul posto sono intervenuti quattro mezzi dei vigili del fuoco, tre del distaccamento di Francavilla Fontana, uno del comando provinciale di Brindisi. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro a Manduria per spegnere le fiamme che si sono sviluppate nell'azienda agricola dei due imprenditori, sul quale indaga la polizia di Taranto.

Salita agli onori delle cronache per aver assolto due tunisini dall'accusa di terrorismo internazionale operando una distinzione tra "guerriglieri" e "terroristi", la Forleo si è poi occupata del caso Antonveneta dando luogo a fragorose polemiche sull'uso di intercettazioni che coinvolgevano parlamentari. Il giudice attualmente è gip a Cremona, dopo il lungo periodo di lavoro a Milano da dove è stata trasferita dopo essersi occupata del caso Unipol-Bnl.

La Forleo ha più volte denunciato attentati alla vita propria e dei familiari. Anche nel 2005, poco prima dell’incidente in cui persero la vita entrambi i genitori, un rogo di vaste proporzioni aveva distrutto tonnellate di balle di fieno. Nello stesso anno gli anziani coniugi, Gaspare Forleo era stato sindaco della città, la madre era maestra elementare, avevano denunciato telefonate anonime al telefono fisso della masseria, in piena notte, di cui non sono mai stati individuati gli autori. Clementina Forleo, all’epoca gip del tribunale di Milano, denunciò ritardi nell’acquisizione dei tabulati telefonici e nelle indagini. Ad agosto il terribile incidente mortale.

L’auto sulla quale viaggiavano i genitori del gip, una Rover Land Cruiser, era guidata da Giuseppe Franzoso, marito del giudice. L’auto si schiantò, all’uscita dalla vicinale in contrada Visciglie, contro la Toyota Land Cruise guidata dal medico Saverio De Bellis, in viaggio sulla provinciale Francavilla-Sava. Franzoso, rinviato a giudizio per omicidio colposo, fu assolto dal tribunale di Brindisi. La stessa ipotesi accusatoria grava invece su De Bellis e l’allora ingegnere comunale di Francavilla Fontana, coinvolto nella vicenda per mancanza della segnaletica stradale che avrebbe dovuto intimare lo stop, scongiurando la tragedia.

Il giudice Forleo, che trascorre nella masseria di famiglia le vacanze estive, si trova in questi giorni a Francavilla Fontana insieme alla famiglia, la figlia nata in autunno e il marito. Clementina Forleo è stata immediatamente avvisata dell’accaduto dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi. “Si è trattato di un incendio sicuramente doloso – ha dichiarato Francesco Cionfoli, responsabile dei vigili del fuoco di Francavilla – perché i focolai sono due in due differenti depositi. Stenderemo una relazione che depositeremo al magistrato di turno”.

La città di Francavilla è stata teatro, negli ultimi tre mesi, di tre omicidi, frutto di una guerra di mala per la contesa del territorio e degli affari legati al racket delle estorsioni e al traffico degli stupefacenti. Guerra fra bande rivali legate a clan probabilmente legati alla Sacra corona unita. Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che ha presieduto due vertici convocati nella stazione dei carabinieri della città, ha detto il 28 dicembre scorso: “Francavilla Fontana città a rischio, come Caserta e Palermo. L’emergenza criminale è tale che terremo qui un vertice al mese, fino a quando l’emergenza non sarà rientrata”.

Fonte: Repubblica
binariomorto
00mercoledì 5 gennaio 2011 23:02
Forleo, incendio doloso alla villa.
Il gip: "Ultimo episodio di una serie di intimidazioni"



INVESTIGATORI, "INCENDIO DOLOSO". MA SI INDAGA SUL RACKET DELLE ESTOTRSIONI" - Gli investigatori sono sostanzialmente convinti che si sia trattato di un attentato l'incendio doloso che nelle scorse ore ha gravemente danneggiato la villa di proprietà del magistrato Clementina Forleo, attualmente gip a Cremona. E' da sottolineare che la villa-masseria, lungo la provinciale Francavilla Fontana-Sava, è da due anni in fitto ad Angelo Antonio Martella un imprenditore agricolo di Manduria al quale, sempre durante la notte, è stata incendiata anche la sua azienda. Sia presso la masseria che presso l'azienda agricola sono intervenuti i vigili del fuoco. Stando ai primi rilievi degli investigatori si tratta quasi certamente di un attentato in quanto i due incendi sono avvenuti più o meno alla stessa ora. Forse legato al racket delle estorsioni. Non sarebbe quindi il giudice a essere destinatario del messaggio mafioso ma l'imprenditore agricolo tarantino.

INCENDIO VILLA, LA FORLEO: "ULTIMO EPISODIO SERIE INTIMIDAZIONI"- "L'incendio alla masseria e' solo l'ultimo episodio di una lunga catena di intimidazioni, lettere di minacce e strani avvenimenti tra cui l'incidente piuttosto inquietante che mi accadde mentre ero in auto sul tratto di autostrada Cremona-Milano". Il gip Clementina Forleo commenta cosi' l'incendio della sua masseria in Puglia. "Ma nonostante cio' - spiega Clementina Forleo - a tutt'oggi non ho ancora alcuna forma di tutela. Mi e' stata negata la scorta anche se i miei legali hanno fatto ricorso al Tar e la giustizia amministrativa ci ha dato ragione censurando le decisioni dei prefetti di Milano e Cremona che si erano opposti al fatto che potessi avere accesso agli atti dell'incidente, quello accaduto sulla Milano-Cremona nel 2009: un'auto mi taglio' la strada e io finii sul guardrail perche', come ha accertato in seguito la perizia sulla mia vettura, l'auto era stata manomessa". Clementina Forleo auspica che "la magistratura faccia chiarezza" anche sulla vicenda dell'incendio doloso. "Non escludo nulla - dice - ne' mi avventuro in ipotesi. Ma spero davvero che questa sia l'occasione per fare chiarezza su tutta una serie di episodi che mi hanno riguardato. E spero soprattutto che le autorita' si attivino per mettere in atto forme adeguate di tutela e di protezione che fino ad ora mi sono state negate".

FORLEO STORY, DALL'ASSOLUZIONE PER TERRORISMO DI DUE TUNISINI AL CASO ANTONVENETA. I GUAI INIZIARONO CON LE INTERCETTAZIONI A D'ALEMA E FASSINO FINO ALL''ADDIO ALLA PROCURA DI MILANO. E LA MORTE MISTERIOSA DEI GENITORI... - Il magistrato nota per essersi occupata di diverse inchieste a Milano, l'assoluzione dall'accusa di terrorismo dei tunisini Maher Boujahia e Ali Toumi oltre al marocchino Mohamed Daki. Tale decisione fu poi annullata dalla Corte di Cassazione ed infine la seconda Corte d'Assise d'Appello.

Celebre il caso Antonveneta a partire dall'estate 2005 che le procurò non poche critiche dal mondo parlamentare. I suoi guai iniziarono due anni dopo finì alla ribalta delle cronache per il caso dei "Furbetti del quartierino" (le scalate a Bnl, Rcs, Antonveneta). La Forleo chiese l’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni che coinvolgevano alcuni parlamentari (Piero Fassino, Massimo D'Alema, Romano Comincioli, Nicola Latorre, Salvatore Cicu), non soltanto come prova contro gli imprenditori inquisiti, ma anche come materiale indiziario per poter inquisire alcuni degli stessi parlamentari che, secondo quanto scrisse nella richiesta, "appaiono [...] consapevoli complici di un disegno criminoso". Il presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera, Carlo Giovanardi, definì la richiesta un’inammissibile anticipazione di giudizio. Per il Procuratore della Cassazione Delli Priscoli, ciò avrebbe violato il principio secondo cui l’azione penale procede dal pubblico ministero e non dal GIP (quale è Forleo), il quale avrebbe così compiuto un atto abnorme, sanzionabile disciplinarmente.

Alla fine dovette lasciare Milano. Attualmente è gip a Cremona; in passato ha più volte denunciato attentati nei suoi confronti e di suoi congiunti, esprimendo dubbi anche sulla morte dei genitori avvenuta in un incidente stradale nel 2005 avvenuto non la lontano dalla sua masseria (sulla strada tra Francavilla Fontana e Sava).

Fonte: affaritaliani
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