Immigrati, attriti Berlusconi-UE, e siamo alla farsa ...

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binariomorto
00mercoledì 2 settembre 2009 23:41
Immigrati, scontro Berlusconi-Ue: «Parli
solo il presidente o blocchiamo i lavori»

Portavoce Bruxelles: sono sorpreso. Il premier attacca stampa e opposizione. «Il biotestamento? Libertà di coscienza»


ROMA (1 settembre) - Dopo le polemiche degli ultimi giorni sull'immigrazione, il premier Silvio Berlusconi attacca i vertici della Commissione. «Non daremo più il nostro voto, bloccando di fatto
il funzionamento» dell'Unione europea e «chiederemo il dimissionamento dei commissari» se a Bruxelles continueranno a parlare i portavoce anzichè il presidente della Commissione, ha detto il
presidente del Consiglio, oggi a Danzica per il 70° anniversario dello scoppio della Seconda guerra mondiale, a proposito della richiesta di chiarimenti di Bruxelles all'Italia in tema di immigrazione.

Il premier ha prima negato che vi siano contrasti fra Bruxelles e l'Italia in tema di immigrazione: «Si strumentalizzano espressioni di portavoce ,è un problema che porterò sul tavolo del prossimo Consiglio dei capi di Stato e di governo e la mia posizione sarà decisa e precisa. Non daremo più il nostro voto, bloccando di fatto il funzionamento del Consiglio Europeo ove non si determini che nessun commissario europeo e nessun portavoce possa intervenire più pubblicamente su nessun tema». Per il Cavaliere, «deve spettare soltanto al presidente della Commissione europea o al suo portavoce intervenire» e «chiederò - annuncia - che commissari e portavoce di commissari che continuino nell'andazzo di tutti questi anni vengano dimissionati in maniera definitiva». «Questa è una cosa che non si può più accettare perchè si danno alle opposizioni di ogni paese delle armi che invece non esistono».

La comunicazione della Commissione Ue è organizzata sulla base dei Trattati Ue e l'esecutivo europeo è «un organismo collegiale», ha poi sottolineato il portavoce del presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso, Johannes Laitenberger. «Non vediamo alcun motivo di entrare in polemica. Ci concentriamo sulla sostanza», ha spiegato il portavoce.

«Sono sorpreso, davvero sorpreso, perché sono giorni che stiamo dicendo la Commissione non sta criticando nessuno stato Ue» sulla gestione dell'immigrazione, aveva già detto Dennis Abbott, uno dei portavoce di Bruxelles, rispondendo a chi gli ha riferito della presa di posizione del presidente del Consiglio.

La richiesta di informazioni è «una procedura normale in queste circostanze», aveva affermato stamani Abbott, a proposito della richiesta che sarà inviata «il più presto possibile» alle autorità italiane e maltesi sul barcone di immigrati che è stato rinviato in Libia nei giorni scorsi. «La Commissione Ue vuole aiutare e per farlo ha bisogno di informazioni», ha spiegato Abbott, rispondendo alle domande dei giornalisti e sottolineando che la Commissione «è ben consapevole delle difficoltà che gli Stati Ue
hanno nell'affrontare la situazione».

Palazzo Chigi. Nello staff del presidente del Consiglio si esprime «soddisfazione» per le dichiarazioni del portavoce di Barroso. Per questo, si sottolinea nello staff del premier, «qualsiasi altra interpretazione è da considerarsi frutto di strumentalizzazioni politiche a fini interni».

Franceschini: Berlusconi vuole intimidire la Ue. «Chiunque avanza una critica nei confronti del governo e del presidente del Consiglio, che sia la stampa, che sia l'opposizione, adesso addirittura l'Unione Europea, deve essere intimidito e non deve poter parlare - ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini - Ci sono 27 Stati nell'Ue: è veramente difficile capire perché questa difficoltà di rapporti c'è solo con il nostro Paese».

Finocchiaro: «Siamo sconcertati per gli attacchi e le minacce che Berlusconi ha rivolto al portavoce Dennis Abbott e alla Commissione europea», ha commentato Anna Finocchiaro, presidente de senatori del Pd. «Dopo alcuni quotidiani e l'opposizione, ora anche la Commissione europea diventa oggetto delle lamentele e degli attacchi del premier - aggiunge -. È chiaro che, a dispetto dei sondaggi che cita continuamente sul suo consenso, Silvio Berlusconi è in difficoltà politica e per questo si accresce il suo nervosismo. «Le politiche sull'immigrazione di questo governo sono sbagliate e inadeguate al nostro ruolo nell'Unione europea ed è giusto che la Commissione chieda conto all'Italia del trattamento dei migranti».

Bonino: «I commissari fanno il loro mestiere, il Commissario pure... c'è poco da dire... mi pare che Berlusconi sia nervoso». Lo dice ai microfoni di Cndr il vicepresidente del Senato ed ex commissario Ue Emma Bonino. «Trovo curioso - aggiunge - che un ministro si rivolga all'Europa per le carceri, un altro per l'immigrazione, ho l'impressione che l'Europa sia sconosciuta al nostro Governo e che sia un facile capro espiatorio. Berlusconi sarà anche nervoso ma le regole di Bruxelles non le stabilisce lui».

«I miei avversari non hanno nessuna considerazione da parte mia», ha aggiunto il premier rispondendo ai cronisti che gli chiedevano dei rapporti con l'opposizione. «Sono arrivati a un livello tale - ha aggiunto il presidente del Consiglio - da farmi tacere ogni commento su di loro per amor di Patria».

Atacco alla stampa. «Per fortuna abbiamo la considerazione della grande maggioranza dei nostri concittadini che si stanno accorgendo, anche da quello che sta succedendo da qualche mese a questa parte, con che persone e con quale informazione abbiamo a che fare».

Sul tema del testamento biologico in Parlamento «il nostro comportamento sarà come sempre quello della libertà di coscienza», ha quindi sottolineato Berlusconi, dopo le polemiche scoppiate in seguito alla richiesta del presidente della Camera, Gianfranco Fini, di rivedere il testo del ddl approvato al Senato.

Fonte: IlMessaggero
binariomorto
00mercoledì 2 settembre 2009 23:41
Immigrati, attriti Ue-Berlusconi. Almunia:
«Devo chiedergli il permesso di parlare?»


Dopo le minacce del premier, Bruxelles risponde: «Speriamo
che la Commissione continui a rispondere alle domande»


ROMA (2 settembre) - «Auspichiamo che la Commissione europea continui a rispondere alle domande in modo aperto e trasparente, anche in italiano». Il ministro delle Finanze svedese e presidente di turno della Ue, Anders Borg, ha risposto così a chi gli chiedeva un commento sulle affermazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sui commissari e sui portavoce Ue. «Non daremo più il nostro voto - aveva minacciato ieri il premier - bloccando di fatto il funzionamento dell'Unione europea, e chiederemo il dimissionamento dei commissari se a Bruxelles continueranno a parlare i portavoce anziché il presidente della Commissione,

Almunia: a quale presidente devo chiedere il permesso di parlare? «A quale presidente devo chiedere il permesso di parlare?»: così il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha risposto a chi gli chiedeva di commentare le affermazioni di ieri di Berlusconi. Almunia ha continuato a scherzare intrattenendosi con i giornalisti italiani alla fine della conferenza stampa dell'Ecofin, lasciando però intendere che un commissario europeo non può ricevere istruzioni. «Non posso parlare, non posso parlare. Non ho il permesso» è stata l'ultima battuta prima di andare via.

In mattinata il portavoce Ue: un malinteso, situazione chiarita. In mattinata Johannes Laitenberger, portavoce del presidente della Commissione Ue, Barroso, aveva detto che la tensione sorta tra Roma e Bruxelles sull'immigrazione dopo le dichiarazioni di Berlusconi «è stato il frutto di un malinteso sorto su alcune dichiarazioni; penso che la situazione sia stata chiarita».

«Non vedo la necessità di portare avanti polemiche e speriamo che la questione si possa considerare chiusa», ha aggiunto il portavoce, che tuttavia ha respinto con fermezza l'idea che le dichiarazioni di Berlusconi possano avere in alcun modo intimidito i portavoce dell'eurogoverno. I portavoce della Commissione Europea «sono i microfoni che diffondono la voce del livello politico» di Bruxelles, ha rilevato Laitenberger, ribadendo la collegialità dell'esecutivo europeo e sottolineando come come Barroso sia un «sostenitore intransigente» delle prerogative delle istituzioni europee. La Commissione europea, ha proseguito, lavora con i mass media in modo «trasparente e aperto. E' un diritto-dovere che deriva da quanto previsto nei trattati».

Barrot: i respingimenti non mettano a rischio la vita delle persone. I respingimenti di immigrati clandestini «non devono mettere a rischio la vita delle persone, che sarebbe inaccettabile». Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione Ue Jacques Barrot, sottolineando di non ritenere che ci sia nulla contro il respingimento dei clandestini in sè, a parte la difficoltà ad individuare se tra questi ci siano persone che hanno il diritto di chiedere asilo. Ed è su questo punto, ha spiegato Barrot, che la commissione Ue ha chiesto chiarimenti all'Italia. Barrot, poi, ha detto di non volersi soffermare sulla «polemica eventuale riguardante il ruolo dei portavoce». «Non sono stato contattato dall'Italia e nel caso avrei reagito in modo vivace», ha sottolineato il vicepresidente della Commissione, ribadendo di respingere con decisione l'accusa di inazione nel contrasto all'immigrazione illegale.

A proposito delle critiche formulate ieri da Berlusconi, Barrot ha spiegato di non essersi presentato oggi alla stampa «per distribuire critiche, ma per dare informazioni». Quanto alla richiesta di informazioni inviata all'Italia, Barrot ha osservato che ora la Commissione attende le risposte «per eventualmente entrare in discussione». «Ma non voglio fare commenti - ha osservato, rispondendo alle sollecitazioni dei giornalisti - prima di avere tutti i dati da parte italiana».

Frattini. «Dato che le prese di posizione di portavoce e commissari Ue sono lo strumento per innescare polemiche domestiche credo che il presidente della Commissione e il suo portavoce possano assumere un più forte coordinamento verso i mezzi di informazione». Così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha commentato oggi ai microfoni del Gr1 le parole di ieri del premier Silvio Berlusconi, che ha criticato duramente le esternazioni dei portavoce di Bruxelles sull'immigrazione minacciando di bloccare i lavori della Ue.

«Noi - ha premesso Frattini - guardiamo la risposta del portavoce della Commissione che ha detto che c'è stata una richiesta di chiarimenti (sui respingimenti, ndr) e non una critica. Se ogni precisazione di un portavoce non fosse lo strumento per le opposizioni per strumentalizzare quelle parole e per fare una polemica - ha concluso il ministro degli Esteri - non ci sarebbero problemi».

Fonte: IlMattino
binariomorto
00mercoledì 2 settembre 2009 23:42
Almunia rischia grosso, di finir citato in tribunale come Repubblica e L' Unità ...
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