Il vecchio sogno del Cavaliere: indebolire gli Agnelli

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silvercloud87
00martedì 1 settembre 2009 23:21
Il vecchio sogno del Cavaliere:
indebolire gli Agnelli

Dietro le polemiche fiscali e l'improbabile annuncio di indagini sui capitali esteri c'è un disegno di antica data
di PAOLO GRISERI


L'indignazione di John Elkann è un passo meditato a lungo, reso inevitabile dall'insinuazione che, in realtà, alla guida della Famiglia sia in corso un feroce scontro per la leadership. Insinuazione che compariva qualche giorno fa sugli organi di informazione di area governativa. Per questo, subito dopo la breve dichiarazione del nipote dell'Avvocato, è intervenuto immediatamente Gianluigi Gabetti a precisare che "il leader è John Elkann, lo è oggi e lo sarà in futuro".

L'idea di indebolire gli Agnelli è uno dei sogni ricorrenti dei circoli della provincia lombarda vicini al Cavaliere. Antiche invidie e rivalità che riemergono ciclicamente di pari passo con l'idea del complotto dei salotti buoni della finanza contro il parvenu di Arcore. Ecco dunque l'irrituale annuncio preventivo degli uomini di Tremonti che nelle settimane scorse hanno avvisato di aver avviato un'indagine sui beni esteri degli Agnelli. L'esistenza di quei beni è nota e documentata da almeno quindici anni senza che nessun ministro dei vari governi Berlusconi abbia mai sentito il dovere di metterci il naso. E oggi, trascorsi i decenni, sarà molto difficile per il fisco recuperare qualcosa. Ma l'operazione è puramente mediatica e serve a creare i presupposti per applicare la vecchia logica del "mal comune mezzo gaudio", assolvendo contemporaneamente i pasticci di Berlusconi con le sue società off-shore. Utilizzando insomma in campo finanziario la medesima strategia che si tenta di applicare nella battaglia intorno al letto grande dell'amico Putin. Il paradosso è che nessun detective serio annuncia con gran pompa l'inizio di un'indagine fiscale sui paradisi esteri in un mondo che sposta i capitali alla velocità della luce. In tutto questo la lite ereditaria che oppone Margherita Agnelli a Gabetti e Grande Stevens è solo un pretesto. Anche perché, ecco il secondo paradosso, a differenza dei commentatori del centrodestra, Margherita Agnelli, figlia dell'Avvocato e madre di John, non ha mai messo in discussione la leadership del figlio nella famiglia e ai vertici della Fiat.

(1 settembre 2009)
Repubblica.it
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