Hot Fuzz

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°°Jen Lindley°°
00martedì 28 agosto 2007 14:36

Una miscela esplosiva di comico e macabro in un'opera intelligente e calibrata


Più efficiente di qualunque altro poliziotto di Londra, Nicholas Angel detiene un record di arresti inarrivabile, di quattrocento volte superiore a quello dei colleghi. Ma un eccesso di zelo può risultare irritante.


Nicholas Angel è sulla carta il fiore all'occhiello delle forze di polizia londinesi, con record di riconoscimenti ufficiali e onorificenze ottenute in servizio. Un impressionante zelo non basta però all'agente per conquistare la simpatia di colleghi e superiori, che lo considerano un esaltato a causa della propria smodata dedizione al lavoro. Con la scusa di una promozione a sergente, l'agente Angel verrà così spedito, suo malgrado, in uno sperduto paesino di campagna a 250 km da Londra. In un posto in cui la missione più rischiosa sembra essere accompagnare a casa gli ubriachi il sabato sera, una serie di morti apparentemente accidentali porterà il segugio Angel su una pista inquietante. E se la tranquilla cittadina di campagna non fosse poi così tranquilla?
A volte ritornano: dopo L'alba dei morti dementi, capolavoro horror-comedy ignorato dai morti viventi della distribuzione cinematografica italiana, riecco dall'Inghilterra Edgar Wright, Simon Pegg e la spalla Nick Frost a calcificare la propria posizione come ultimo baluardo genuino occidentale della black comedy (Danny DeVito non ce ne vorrà).
Rivoltando come un calzino lo stereotipo del super agente, Hot Fuzz ottimizza il proprio potenziale attraverso una miscela esplosiva di comico e macabro, innescata da un intreccio iperbolico ricco di trovate dallo spessore tangibile, citazioni e frammenti da situation comedy (a rievocare il passato televisivo degli autori Wright e Pegg). La regia pulita e la presenza di ben dosati effetti di scena, digitali e non, sono in linea con la condotta da produzione intelligente della pellicola, il cui merito principale, come del resto per il predecessore L'alba dei morti dementi, è quello di osare proponendo qualcosa di concettualmente moderato, dove il quotidiano può prendere una brutta piega ma rimane pur sempre tale, con sfighe varie e figuracce colossali comprese nel prezzo. Hot Fuzz conquista il merito alla visione sin dalla tagline sulla locandina, semplicemente perfetta: "Grandi poliziotti. Piccola città. Violenza moderata".

liama
00mercoledì 29 agosto 2007 18:59
voglio andare a vederlo!!!!!
°°Jen Lindley°°
00venerdì 31 agosto 2007 11:44

Si in effetti ha incuriosito anche me questo film...
Deve essere carino per passare una serata spensierata!!!

neve67
00domenica 2 settembre 2007 01:30
decisamente particolare [SM=g27811]
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