GOLDRAKE

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neve67
00sabato 27 gennaio 2007 18:00
GOLDRAKE

Titolo Originale: Ufo Robot Grendizer

Produzione: © 1975 Go Nagai/Dynamic Planning Inc./Toei Animation

Numero Episodi: 74 (di cui 3 mai trasmessi)

Anno Messa in Onda in Giappone: dal 5 ottobre 1975 al 27 febbraio 1977

Anno Messa in Onda in Italia: 4 aprile 1978 su RAI 2, poi ritrasmesso con scadenza irregolare in varie emittenti private

Ideatore: Go Nagai

Regia: Osamu Kasai, Masayuki Akemi

Animazioni: Kazuo Komatsubara,Tadanao Tsuji

Musiche: Shunsuke Kikuchi, Chumei Watanabe

Dati tecnici del Robot:

Altezza: 30 m
Peso: 280 t
Potenza: 1800000 hp
Elevazione: 950 m
Velocità in corsa: 700 Km/h
Velocità in volo: Mach 7
Velocità in Acqua: 35 nodi


La Storia
Ci troviamo nella nebulosa di Vega, raggruppamento di corpi celesti lontano anni luce dal nostro sistema solare. Qui esiste una piccola stella di nome Fleed, dove vive una civiltà dalla tecnologia straordinariamente avanzata i cui principi sono fondati sulla giustizia e la pace. Poco distante da quest’ultima esiste invece un pianeta che ne rappresenta la sua diretta antitesi: Vega. Il suo sovrano è uno spietato tiranno accecato da sanguinosi ideali di conquista, che ambendo al controllo dell’intera nebulosa, invade Fleed con il suo esercito, massacrando senza pietà l’intera popolazione. L’unico superstite è il Principe Duke Fleed, il quale, salito a bordo del Goldrake, la sola arma del pianeta, fugge a gran velocità: un interminabile viaggio che per un gioco del destino lo condurrà sulla Terra, sulla cui superficie, ormai stremato, effettuerà un atterraggio di fortuna.
Viene trovato gravemente ferito e privo di sensi dal Dottor Procton, il quale si occupa di medicarlo e di nascondere il suo veivolo in una caverna situata presso il Centro di Ricerche Spaziali, edificio dedito alla scoperta di nuove forme di vita nella galassia, da lui stesso diretto. Il dottore, ascoltando attonito l’incredibile storia del misterioso ragazzo piovuto dal cielo, decide di prendersi cura di lui come fosse suo figlio. Il tempo passa ed Actarus, questo è ora il suo nome da terrestre, trascorre una vita serena lavorando nella fattoria “La Betulla Bianca”, dove ha modo di conoscere diversi amici, tra cui Koji Kabuto (Alcor nella serie), il pilota del Mazinga Z giunto al Centro di Ricerche come esperto in ufologia. Nel frattempo la stella di Vega sta lentamente morendo, così il suo imperatore, intravedendo nella Terra una possibilità di rinascita del proprio regno, ordina ai suoi uomini di installare una base segreta come punto di osservazione sulla Luna. E’ l’alba di un nuovo incubo di morte e distruzione, al quale solo il Goldrake potrà opporsi.
Straordinario capitolo finale della trilogia cominciata con Mazinga Z, Atlas Ufo Robot introduce nuovi elementi narrativi che rendono questa saga un indiscusso capolavoro. Ispirandosi al boom degli UFO che imperversa a metà degli anni 70 (il disco di Alcor è identico a quello di una famosissima foto di un presunto UFO scattata dal contattista Adamski), Go Nagai fa stavolta giungere il nemico dallo spazio profondo a bordo di incrociatori interstellari.
Mai come in questo anime è così chiaro l’orrore della guerra e le irreparabili conseguenze che essa porta. Qui non si combatte un folle scienziato o una stirpe demoniaca: questa è una guerra fra popoli. Il cartone non viene accolto con eccessivo entusiasmo in patria, sorte del tutto differente in Europa, in particolare in Francia e in Italia, dove ottiene un successo senza precedenti che consentirà all’Occidente di conoscere l’animazione Giapponese. Il pubblico rimane letteralmente rapito da un simile spettacolo di colori, dall’originalità della storia e dalle musiche, da noi magistralmente composte da Luigi Albertelli e Vince Tempera. L’adattamento italiano è impeccabile, ma essendo Goldrake giunto da noi prima dei suoi predecessori, i due Mazinga, non si tiene conto dei collegamenti con questi ultimi: ecco quindi perché Koji Kabuto verrà chiamato erroneamente Alcor. Grazie a Goldrake, il quale verrà riprodotto in qualsiasi oggetto giocattolo o genere alimentare, il nostro paese scopre la parola merchandising: è un autentico fenomeno di costume. Ma un nemico ben più potente e letale di Vega riesce ad intaccare la sua indistruttibile corazza.

CENSURA.
Un comitato di genitori e sociologi si oppone alla messa in onda nelle reti pubbliche di questi cartoni animati, ritenuti troppo violenti e diseducativi, così i robots spariscono dai palinsesti. Ma l’indipendenza delle reti private consente a queste ultime di beffare i benpensanti e acquistarne i diritti, così a tutt'oggi, a più di vent'anni dalla loro comparsa, niente è riuscito ad affievolire la magia ed il fascino che questi invincibili guerrieri riescono a sprigionare.

Goldrake ha rappresentato e rappresenta la leggenda:è stata la prima serie robotica ad essere vista in Italia (battendo di poco Danguard). La serie fu trasmessa per la prima volta il 4 Aprile del 1978 alle ore 18.45, all'interno della trasmissione ''Buonasera con..''. La Rai acquisto' i diritti di Goldrake sperando di ripetere il grande successo avuto dalla serie in Francia, trasmessa con il buffo nome di 'Goldorak'. Il risultato fu a dir poco clamoroso: scoppio'in Italia la Goldrake-mania, l'intero paese fu invaso da fumetti,libri,gadgets,adesivi,tatuaggi,trasferelli, proiettori,teli da mare,doposci,Ovomaltina (se berrai Ovomaltina diventerai forte come Goldrake...ehh ehh), pupazzi, maschere di carnevale e chi piu' ne ha, piu' ne metta, tutti recanti il simbolo del mitico robot di go Nagai. Gli indici di ascolto salivano alle stelle quando Goldrake compariva sugli schermi, mentre il fallimento di un'interpellanza parlamentare per eliminare Goldrake, segnò il definitivo trionfo della produzione giapponese.

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