Finocchiaro: «amministratori anche solo sfiorati da inchieste facciano passo indietro»

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silvercloud87
00mercoledì 10 dicembre 2008 18:40
Finocchiaro: «amministratori anche solo sfiorati da inchieste facciano passo indietro»
Campania, il Pd annuncia la svolta
Vertice a Roma: «Aprire una fase nuova». Veltroni: nella regione di Bassolino serve forte discontinuità

ROMA - «Discontinuità»: è questa la parola d'ordine usata da Walter Veltroni nel corso della riunione del coordinamento del Pd con i vertici campani. «All'ordine del giorno - ha spiegato il portavoce dei democratici Andrea Orlando - abbiamo messo l'apertura di un confronto il più vasto possibile sulla leadership della Regione Campania. La scelta della nuova candidatura dovrà avvenire all'insegna di una stagione di apertura utilizzando il metodo delle primarie per la costruzione di liste che siano in grado di far emergere la nostra proposta politica».

BINDI E FINOCCHIARO - Durante la riunione, viene riferito da alcuni presenti, particolarmente severe sulla necessità di dare segnali forti sulla questione morale sono state Anna Finocchiaro e Rosy Bindi. Finocchiaro ha ribadito che gli amministratori, anche se solo sfiorati da inchieste giudiziarie, dovrebbero «fare un passo indietro». Intanto, per quanto riguarda la giunta napoletana, non è archiviata l'ipotesi di un rimpasto come spiega, al termine dell'incontro con Veltroni, Luigi Nicolais: «Il rimpasto? Venerdì vedo il sindaco Jervolino, a partire dalle decisioni di oggi ne parleremo con lei».

«NUOVA STAGIONE» - «A Napoli e in Campania il Pd intende aprire un nuovo ciclo politico, avviando un confronto all'interno del partito e con la società»: questa è la decisione presa dal coordinamento nazionale del Partito democratico dopo la riunione con il segretario regionale campano Tino Jannuzzi e il segretario del coordinamento napoletano Luigi Nicolais. L'avvio di una «nuova stagione» dunque è il punto di riferimento a cui il Pd guarda per la guida degli enti locali in Campania. «Questo metodo sarà utilizzato per la prossima scadenza delle elezioni provinciali - ha aggiunto Orlando - ma orienterà le nostre scelte anche negli altri ambiti». Il partito vuole infatti «evitare una discussione che tenga solo conto del balletto degli organigrammi e punta invece ad un nuovo protagonismo». «Con Bassolino ragioneremo, perché lui può dare un contributo importante. In ogni caso il messaggio politico è chiaro: si deve aprire una nuova stagione».

COLLOCAZIONE EUROPEA - Nel Pd intanto c'è un altro fronte aperto: la collocazione dei democratici all'interno del parlamento europeo. Nessun nuovo organismo in casa Pd, chiarisce Dario Franceschini, quindi , sottolinea, inutile scomodare i «caminetti» di passata memoria per identificare la riunione indetta per tracciare la nuova road map nelle famiglie politiche internazionali. Subito dopo il bilaterale Veltroni-D'Alema, è il coordinamento allargato ad affrontare la questione europea, di particolare rilievo tanto più si avvicinano le elezioni. Il vertice ha dato a Veltroni «il mandato di verificare e definire negli aspetti tecnici e procedurali il rapporto che il Pd avrà in Parlamento europeo con il gruppo del Pse». Due le ipotesi in campo. Da un lato «dar vita a due gruppi distinti, uno dei Socialisti e l'altro dei Democratici, al quale aderiranno non solo i Democratici italiani, ma anche quelli di altri Paesi, come prevede il regolamento del Parlamento europeo per dare vita a gruppi parlamentari». I due gruppi sarebbero «legati tra loro da un accordo politico», le cui forme dovranno essere approfondite. Poi c'è l'ipotesi di «dare vita a un nuovo gruppo unico nel Parlamento europeo, nel quale siano raccolti i socialisti ma anche i non socialisti della grande area dei riformisti». Per Franceschini, la riunione di mercoledì ha segnato «un passo in avanti. Si è registrata una vera condivisione degli obiettivi strategici che hanno determinato la nascita del Pd e che avranno comportamenti conseguenti anche a livello internazionale». Quel che è certo è che «non vedremo, e l'ipotesi infatti non è stata neanche presa in considerazione, una situazione come quella della scorsa legislatura europea, che ha portato Ds e Margherita a correre in una lista unica e collocarsi poi in due differenti gruppi».


10 dicembre 2008
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