Face o heel non fa differenza, ora si tifa per il proprio preferito

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speedy13
00sabato 12 aprile 2008 20:42
Il wrestling si è sempre contraddistinto per la presenza dei buoni e dei cattivi, dei personaggi con il comportamento esemplare e di quelli che pur di vincere ne facevano di tutti i colori. Con il passare degli anni la differenza si è assottigliata fino ad arrivare ai giorni nostri, nei quali il pubblico sceglie di tifare per il proprio beniamino, indipendentemente da quello che combina dentro e fuori dal ring. Ci sono i fans di Randy Orton, di Edge, di Jbl e persino di Umaga. C'è il pubblico che si divide tra quelli che fischiano e applaudono Cena, Batista, Mr.Kennedy e Shawn Michaels. La prestazione conta sempre di più, la gimmick diventa un'arma a doppio taglio capace di ottimizzare il livello dell'atleta e renderlo accattivante agli occhi degli appassionati. Il pubblico fa sentire sempre di più la propria voce, acclamando i preferiti senza essere ipocrita e rimanendo in silenzio di fronte a prestazioni imbarazzanti, incontri senza valore o privi di significato negli shows settimanali o nei ppv.

Io non mi chiederei più perchè uno passa da face a heel o viceversa nel giro di poco tempo senza un vero motivo. Mi porrei delle questioni sull'atleta stesso, sulle sue capacità, sul suo modo di stare sul ring, di parlare e di interagire con chi lo segue. Non conterei più sulla differenza tra buoni e cattivi, anche se a volte in termini di storyline la questione è ancora fondamentale, ma sul rispetto verso l'atleta e sulle emozioni che riesce a trasmettere nel bene e nel male.

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