Faccia a faccia con Leonardo, Garibaldi e Mao Tse Tung

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!Serenella!
00lunedì 14 gennaio 2008 18:10

Il Museo delle cere capitolino

Proprio all'ingresso, appena preso il biglietto che costa 3,61 euro (i bambini non pagano), si viene accolti da Totò e Eduardo De Filippo. Proseguendo si può fare la conoscenza di Dante Alighieri, Hitler, Mao Tse Tung, o imbattersi in Papa Giovanni Paolo II, Garibaldi o Michelangelo. Niente paura però: non si tratta di un luogo infestato dai fantasmi ma del Museo delle cere di Roma. Uno spazio espositivo, nato nel 1958 dall'iniziativa di Fernando Canini che si ispirò ai più celebri Tusseaud di Londra e Gravin di Parigi.

Un saluto a Leopardi e Leonardo - Il Museo capitolino comunque è il più grande e meglio fornito d'Italia ed è considerato il terzo d'Europa nel suo genere. Le sale, non troppo grandi in verità, sono organizzate in maniera tematica e contengono statue di personaggi famosi della storia, della musica, dello spettacolo e delle fiabe. Così la sala 1 è dedicata per esempio a Mussolini e al periodo fascista: La 3 ai grandi dell'800 e agli scrittori del periodo: Balzac, Wilde, Leopardi e altri. La 6 al Risorgimento e ai grandi inventori: tra gli altri, oltre all'Eroe dei due mondi, Bixio, Vittorio Emanuele, Galilei, Volta e Marconi. La 7 a musicisti e artisti come Leonardo, Wagner, Verdi, Goya e Picasso. C'è però anche spazio per la fantasia con la riproduzione della Bella addormentata e di animali preistorici come Tirannosauri, Brontosauri e Triceratopi. Mentre particolare è la riproduzione della sala da gioco del Casinò di Venezia dove Lucrezia e Cesare Borgia si divertono alla roulette a fianco del conte di Cagliostro.

Il museo e i monumenti dei dintorni - Considerato che può sempre capitare di aggirarsi per la Città eterna e avere un po' di tempo a disposizione, oltre alla voglia di visitare qualcosa di inedito, fare una capatina in questo particolare centro espositivo potrebbe essere una scelta indovinata. Il Museo delle cere si trova in via SS Apostoli 67, a un tiro di schioppo da quella Piazza Venezia dove il Duce arringava le folle, ed è aperto in tutti i giorni della settimana, dalle 9 del mattino alle 20 di sera. E' vicinissimo, inoltre, ad alcuni dei grandi monumenti che l'Urbe Caput Mundi propone ai suoi visitatori. Come Palazzo Venezia, per citarne qualcuno, che fu residenza papale di Paolo II dal 1440, e conserva tra le sue mura un Museo delle arti minori medioevali, con una collezioni di armi, la sala del Concistoro, quella del Mappamondo e altre sezioni. Oppure il Campidoglio, l'Altare della Patria o il Vittoriano, colossale monumento dedicato a Vittorio Emanuele II, all'interno del quale è ubicato il Museo (anch'esso meritevole di una visita) del Risorgimento.

La Basilica di San Marco e Palazzo Bonaparte - Chi ama le passeggiate a lunga gittata può raggiungere le icone turistiche di Roma come il Colosseo, i Fori imperiali o Piazza San Pietro, dato che l'impresa non è proibitiva. Dipende dalla voglia o dal tempo che si ha a disposizione. Ma gli appasionati delle visite a scarso dispendio di energie , potranno restare nei dintorni della residenza dei personaggi di cera e indirizzarsi alla Basilica di San Marco ricca di bellissimi mosaici. Oppure gustarsi il meno noto Palazzo Bonaparte, all'angolo tra Piazza Venezia e Via del Corso, che conserva una importante statua del Canova. E finire con l'ammirare Palazzo Doria Pamphilj (piazza del Collegio Romano) che custodisce un famoso ritratto di Innocenzo X del grande Velasquez. Questo prima di godersi qualcuna delle numerose manifestazioni che Roma propone in tutti i periodi dell'anno.

Coccolati dai ristoratori - Per l'appagamento della gola è d'obbligo varcare l'uscio di una delle rinomate e accoglienti trattorie presenti - e non potrebbe essere diversamente - in tutta la zona. Cosa farsi portare sul tavolo? Non c'è problema perché i ristoratori romani sanno coccolarvi come nessun altro e proporvi i loro piatti migliori. Comunque, se proprio avete voglia di specialità caratteristiche, affrettatevi a chiedere gli immancabili bucatini all'amatriciana, i saltimbocca, oppure, per variare un poco, la minestra col battuto. Come secondo abbracciate la tradizione più pura con l'abbacchio alla romana e la coda alla vaccinara. Sfiziosi i dolci come i maritozzi, i bignè di San Giuseppe o la crostata di ricotta come la fanno solo sotto il cupolone. Per i vini abbandonatevi al richiamo dei vari "Castelli romani", "Frascati", "Zagarolo" o "Cerveteri" e non avrete di che lamentarvi. Felice viaggio. Fonte
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