Estate, italiani al sole protetti poco e male: in agguato anche allergie

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neve67
00lunedì 11 giugno 2007 21:42
Il numero di persone colpite da fotodermatiti è aumentato dal 3-4% del 2000 al 10% di oggi



Estate, italiani al sole protetti poco e male: in agguato anche allergie

Circa 20 milioni di italiani non utilizzano mai creme solari andando incontro a eritemi, orticarie e invecchiamento precoce

ascolta la notizia Roma - (Adnkronos Salute) - Non solo pericolose scottature, ma anche vere e proprie 'allergie'. A provocarle è il sole, nemico-amico delle vacanze estive ormai alle porte.

E gli italiani spesso ignorano le insidie che l'esposizione ai raggi Uva e Uvb può provocare, perché si proteggono poco e male: 9 connazionali su 10 utilizzano in maniera non corretta le creme solari, con il risultato che uno su 10 sviluppa orticarie e reazioni allergiche conseguenti al 'tocco' del sole, oppure a ipersensibilità nei confronti degli stessi filtri. Senza contare le bruciature, spesso autentiche ustioni, che espongono al rischio di tumore della pelle.

A parlarne a Roma, in occasione dell'apertura del III Congresso nazionale unificato di Dermatologia e Venereologia, è stato Paolo Lisi, presidente del convegno e docente di Dermatologia clinica all'università di Perugia. "Non esiste una vera e propria 'allergia al sole' - ha spiegato l'esperto - ma sensibilizzazioni o vere e proprie reazioni che possono presentarsi sulla cute durante o dopo l'esposizione ai raggi. Si può trattare di eritemi, orticarie oppure di fotodermatiti 'mediate' da un prodotto cosmetico precedentemente applicato sulla pelle, come le stesse creme solari. Oggi è possibile, grazie a un sistema computerizzato che verrà presentato al congresso, individuare anche fra 40-60 componenti di un cosmetico quello che provoca l'allergia. Ma quando si parla di sole, l'importante è esporsi con criterio, evitando le ore più calde e 'concedendosi' gradualmente ai bagni di luce".

Un messaggio che stenta ad arrivare alle orecchie degli italiani, visto che il numero di persone che 'incappano' in fotodermatiti è aumentato dal 3-4% del 2000 al 10% di oggi. "Eppure il 'gentil sesso' - ha sottolineato Patrizio Mulas, presidente Adoi (Associazione dermatologi ospedalieri italiani) e direttore dell'unità di Dermatologia dell'ospedale oncologico regionale A. Businco, Asl 8 di Cagliari - dovrebbe prestare maggiore attenzione al 'rapporto' col sole, anche per evitare l'invecchiamento della pelle: ci sono zone del corpo, come il decolleté, che il chirurgo plastico non può 'ritoccare' dopo che i raggi solari le hanno danneggiate".

Circa 20 milioni di italiani - hanno ricordato gli esperti - non utilizzano mai le creme solari e almeno 11 milioni ne fanno uso solamente nei primissimi giorni di esposizione. Ma anche quando le borse da mare sono stracolme di prodotti, 9 su 10 le usano talmente male da vanificarne l'effetto: applicazioni 'a singhiozzo', non regolari durante la giornata o non rinnovate dopo bagni e docce, fattore di protezione troppo basso e creme malconservate sono fra gli errori più comuni. In realtà bisogna applicare 2 mg di crema per centimetro quadrato di pelle, ciò vuol dire che lo strato di prodotto deve essere sostanzioso e visibile, e rinnovato ogni due ore o dopo ogni bagno, doccia o situazione in cui si è sudato molto. Quanto alla scadenza, i prodotti solari hanno una durata variabile tra i 9 e i 12 mesi. Se però non vengono tappati e restano esposti all'aria a lungo, questo tempo si riduce. Vietato dunque utilizzare le creme dell'anno precedente che perdono tutto il loro potere 'schermante'.

http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/?id=1.0.1006074165
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