Emma vs Silvio, la Marcegaglia contraddice ancora Berlusconi sulla situazione economica italiana

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binariomorto
00sabato 25 settembre 2010 14:40
Marcegaglia smentisce Berlusconi
"Noi non stiamo meglio degli altri"

La presidente degli industriali ricorda che anche adesso "abbiamo una capacità di crescita inferiore alla media europea". "La politica si concentri sull'occupazione, non sul numero dei deputati". Il monito di Napolitano: "Per superare la crisi investire in istruzione, ricerca e innovazione"

VIAREGGIO (LUCCA) - "Quando si dice che siamo andati meglio di altri Paesi non è vero, siamo stati fortemente colpiti dalla crisi". La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, lo ha detto all'assise degli industriali toscani. Ed oggi, ha aggiunto, "c'è la sensazione che stiamo uscendo dalla crisi con una capacità di crescita inferiore alla media europea". E la colpa è anche di chi amministra il Paese, non esita a sottolineare la presidente degli industriali: "Vogliamo che la politica si concentri su crescita e occupazione. I problemi dell'occupazione non attendono i passaggi di parlamentari da una parte all'altra, pretendono risposte serie e immediate".

Una posizione condivisa dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato un messaggio alla presidente di Confindustria in occasione del convegno organizzato per il centenario dell'associazione degli industriali sul tema "Occupazione e Competitività. Le proposte di Confindustria per la crescita, adesso". "Le imprese italiane - scrive il capo dello Stato - sono ancora oggi impegnate a fronteggiare le gravi, persistenti ricadute della crisi finanziaria ed economica internazionale sul sistema produttivo, che stanno mettendo a dura prova la coesione sociale del paese". Per superare questo difficile periodo, prosegue Napolitano, "è necessaria la mobilitazione di tutte le risorse umane e materiali di cui dispone l'Italia in particolare nel Sud del Paese, valorizzando il capitale umano e investendo - nel rispetto dei necessari equilibri di bilancio - sull'istruzione, sulla ricerca e sull'innovazione".

Per la leader degli industriali "l'Italia ha un problema serio di crescita". In questa fase "il peggio è alle spalle, penso che possiamo dirlo. Credo che in vari settori si intravedono finalmente dei più in termini di produzione industriale, fatturato, ordinativi, esportazione. Probabilmente non entreremo a livello nazionale ma anche internazionale in una seconda recessione. Ma questa rimarrà una cifra chiara e lo sarà, dal nostro punto di vista, anche per i prossimi anni; siamo comunque in un quadro di incertezza. La visibilità che abbiamo davanti è limitata, e siamo in una fase in cui ci sono molte differenziazioni sulle diverse capacità di crescita nelle diverse aree, e appunto dati contrastanti. Il tema dell'incertezza rimarrà una costante con la quale avremo a che fare".

A sostegno di questa tesi Emma Marcegaglia ha anche parlato dei dati sul Pil presentati la scorsa settimana: "Le nostre previsioni parlano di una crescita per l'Italia dell'1,2% nel 2010, e dell'1,3 nel 2011 dopo aver perso tra il 2008 e il 2009 il 6%. La situazione - ha ricordato - è che noi siamo stati fortemente colpiti dalla crisi, ma soprattutto il dato che ci preoccupa è che siamo entrati nella crisi quando eravamo già in crisi. La percezione che oggi abbiamo è inferiore alla media di crescita europea. La Germania crescerà del 3,4 %. Il mondo sta ricominciando a correre. L'Italia, e l'Europa meridionale, crescono troppo poco".

In questa situazione, cosa fa la politica?, rimprovera la presidente degli industriali al governo. "La conta dei parlamentari" necessari alla maggioranza per tirare avanti. Quando invece bisognerebbe concentrarsi su una strategia di sviluppo che permetta all'Italia di crescere di almeno il 2%.

Fonte: Repubblica
binariomorto
00sabato 25 settembre 2010 14:47
Marcegaglia, l'Italia non è meglio di altri
"Peggio alle spalle, resta quadro di incertezza"

dell'inviato Paolo Rubino

LUCCA - ''L'Italia ha oggi un problema serio di crescita''. La leader di Confindustria Emma Marcegaglia torna cosi' a indicare la strada delle riforme. ''Quando si dice che siamo andati meglio di altri Paesi non e' vero, siamo stati fortemente colpiti dalla crisi'', avverte. E ai politici dice: ''A noi non interessano i conflitti personali della politica, i problemi di cui vediamo pieni i giornali. Noi vogliamo che la politica si concentri sulla crescita e sull' occupazione. Lo continueremo a dire. Non siamo sciocchi, sappiamo che viviamo un momento di grande incertezza politica, di instabilita' politica'', ma le riforme non possono attendere.

''I problemi dell'occupazione non attendono i risultati di passaggi di parlamentari da una parte all'altra; i problemi della crescita, dell'occupazione, della competizione globale richiedono risorse immediate e vere; continueremo a essere una voce che richiama su questi temi, che sono i veri temi che interessano i cittadini e gli imprenditori''. Sul fronte della crisi ''probabilmente il peggio e' passato'' ma ''siamo in un quadro di incertezza'' che puo' durare anni. Per l'Italia, dice Emma Marcegaglia, e' necessaria ''una crescita di almeno il 2% l'anno'', altrimenti non ''riusciremo a riassorbire la disoccupazione, a tenere in piedi il tessuto produttivo, ad aumentare il benessere di tutti''.

Confindustria rilancia cosi' da Viareggio l'agenda delle priorita'. Dalla riforma del fisco (''bisogna ridurre peso fiscale su chi tiene insieme questo Paese, imprese e lavoratori'') ai nodi della burocrazia che frena le imprese, delle infrastrutture che servono, della ricerca da sostenere. Poi scuola e Universita', che hanno bisogno di ''iniezioni di qualita'': bene la riforma Gelmini, ''passi intatta'' alla Camera. E ancora l'energia: il nucleare ''bisogna farlo se si vuole lo sviluppo''.

La spesa pubblica improduttiva da tagliare. Il percorso di liberalizzazioni da portare avanti in un Paese dove ''c'e' una sorta di allergia al mercato, ed anche questo governo sta facendo una politica assolutamente contraria al mercato'', come con le tariffe minime per gli autotrasportatori. Dal convegno di Confindustria a Genova, dove si parla di relazioni industriali, ribatte il ministro Renato Brunetta: ''Chiedere a un Paese che ha i nostri gap infrastrutturali di crescere come la Germania e' chiedere troppo''. Ed Emma Marcegaglia: ''Chiediamo di crescere al 3,4% come la Germania, ma al 2% come la media europea''.

Fonte: ANSA
binariomorto
00sabato 25 settembre 2010 14:49
Marcegaglia: governo faccia subito, la pazienza sta finendo
Emma Marcegaglia auspica anche "un patto sociale che possa spronare la politica"


GENOVA - ''Il governo deve andare avanti, deve governare, ma sappia che tutto il mondo delle imprese e i cittadini stanno esaurendo la pazienza''. Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, concludendo il convegno di Genova.

''Bisogna fare subito - ha aggiunto - senza tentennamenti. Il governo ascolti l'Italia che c'e' qui, ma anche fuori, fatta di tanta gente che con grande senso responsabilita' fra mille problemi continua a fare il proprio mestiere con determinazione''.

''Imprese e lavoratori'' devono oggi lavorare ad ''un patto sociale che possa spronare la politica''. Un patto ''per le riforme''. Lo ha detto la leader degli industriali, Emma Marcegaglia, che auspica una intesa con ''tutti'', imprese e sindacati. Un auspicio in vista del tavolo proposto da Confindustria che si aprira' a inizio ottobre.

Fonte: ANSA
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