EUROPEI 2012 - POLONIA/UCRAINA

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.vieraldo.
00venerdì 12 gennaio 2007 22:36
Commissario Figc, "spero che possano essere assegnati a noi"

(ANSA) - VICENZA, 12 GEN - Il commissario straordinario della Figc, Luca Pancalli, e' ottimista sulla candidatura italiana per gli Europei di calcio 2012. "Rimango fiducioso - ha detto Pancalli - e mi auguro che possano essere assegnati a noi perche', soprattutto pensando a stadi piu' belli e confortevoli per il calcio italiano, la rassegna continentale potrebbe essere un punto di partenza, non solo a livello di impiantistica".
speedy13
00sabato 14 aprile 2007 22:57
Abete, ben proiettati

(ANSA) - ROMA, 14 APR - La candidatura dell'Italia ad organizzare Euro 2012 e' "ben proiettata", ma secondo Giancarlo Abete non si puo' pensare "di averne diritto". Per il presidente Figc gli ingredienti a favore, a quattro giorni dalla votazione dell' esecutivo Uefa a Cardiff, sono "determinazione, passione, professionalita' e umilta'". Abete ha poi aggiunto: "Sono fiducioso, abbiamo le risorse morali e professionali per farcela. La nostra candidatura e' forte e c'e' la volonta' di ospitare un altro grande evento".

[Modificato da speedy13 20/04/2007 23.33]

speedy13
00venerdì 20 aprile 2007 23:34
Napolitano: 2012 perso per violenze
(ANSA) - ROMA, 20 APR - L'Italia ha perso la gara per aggiudicarsi i campionati europei del 2012 anche per colpa della violenza negli stadi. Lo ha detto il presidente della Repubblica Napolitano, parlando con alcuni studenti ricevuti nella tenuta di Castelporziano. Della violenza negli stadi, ha aggiunto Napolitano,'si devono occupare molto le societa' di calcio: non incoraggino i violenti'. Napolitano ha anche parlato di bullismo richiamando scuola e famiglia alle rispettive responsabilita'.
speedy13
00venerdì 20 aprile 2007 23:34
Euro 2012: occorre trovare colpevole
(ANSA) - MILANO, 20 APR - "Bisogna trovare il colpevole, io sto indagando...l'Italia aveva bisogno di Euro 2012 per migliorare le cose": cosi' Carlo Ancelotti."C'e'il pericolo che il calcio italiano torni indietro e, per come vanno le cose, sembra essere cosi", aggiunge. Per Giovanni Cobolli Gigli, l'Italia avrebbe meritato di ospitare la rassegna "per la sua storia sportiva e per la passione della sua gente", mentre il presidente della Fidal, Arese, ritiene che questa bocciatura "deve far meditare a lungo".
speedy13
00venerdì 20 aprile 2007 23:35
Berlusconi: Euro 2012?Se c'ero io. . .
(ANSA) - ROMA, 20 APR - Silvio Berlusconi e' convinto che se avesse governato il centrodestra l'Italia si sarebbe aggiudicata l'organizzazione di Euro 2012. "Avete visto cos'e' successo con gli Europei?", ha detto il presidente di Forza Italia parlando con alcuni cronisti al suo rientro a Palazzo Grazioli. "Se ci fossi stato io a Palazzo Chigi, vi posso assicurare che non succedeva. Nella maniera piu' assoluta".
speedy13
00mercoledì 6 giugno 2007 00:46
Uefa monitora situazione Euro 2012
(ANSA) - BRUXELLES, 5 GIU - Per gli europei del 2012 la Uefa continuera' a monitorare la situazione in Ucraina e Polonia, come in Svizzera e Austria per Euro 2008. "Per ora nessun problema" ha spiegato il presidente Uefa, Michel Platini, che sul punto ha preferito scherzare: "Gli inglesi hanno problemi con i biglietti e i tifosi, voi italiani avete problemi con gli europei, l'Uefa per ora non ha alcun problema". Il governo ucraino ha intanto rassicurato la Uefa sulla situazione interna del Paese.
speedy13
00mercoledì 14 novembre 2007 01:42
Euro 2012: Varsavia senza stadio?
(ANSA)- VARSAVIA, 13 NOV - Varsavia rischia di non avere in tempo un nuovo stadio per Euro 2012 per i ritardi nel passaggio di poteri tra vecchio e nuovo governo. Il ministro dello sport uscente ha deciso infatti di lasciare ai successori la facolta' di scegliere la societa' di costruzioni incaricata di realizzare il progetto. Secondo la stampa, il tempo stringe dato che per progettazione e costruzione dell'impianto ci vogliono almeno 3 anni. Per il calendario Uefa, lo stadio deve essere pronto nel 2011.
speedy13
00lunedì 28 gennaio 2008 00:23
Euro 2012, Polonia-Ucraina verso il no ma gli stadi italiani non sono pronti
EUROPEI 2012: se Polonia-Ucraina non ce la fanno, come sembra probabile ormai, toccherà all'Italia? "Toccherebbe" all'Italia, anche perché un anno fa a Cardiff aveva presentato il dossier tecnico migliore prima di essere battuta, umiliata (otto presenze per Polonia-Ucraina, quattro per l'Italia...). Il problema è che a livello di stadi nulla è stato fatto nell'ultimo anno. Solo parole e una commissione ministeriale, guidata da Luca Pancalli, che ha lasciato in eredità un progetto, pur interessante. Nessuno si muove. Gli stadi si svuotano, sono orrendi (tranne eccezioni), è stato messo solo qualche tornello in più perché imposto dalla legge Amato-Melandri. La Figc e la Lega Calcio non hanno fatto nulla, se non qualche inutile riunione: non c'è un piano organico e molti club (vedi la Juventus) non hanno deciso ancora come muoversi. Il ministero dello sport poi è scomparso. Un bel problema: rischiamo di fare una figura senza precedenti. La Germania è pronta, la Francia pure. Michel Platini è un amico (dell'Italia) ma cosa può fare? C'è tempo sino a questa estate ma bisogna che Abete, ben conscio di come stanno le cose, prende la situazione in pugno. E dia una scossa.


Abete è alla caccia di 30 voti. Per entrare in Europa
Giancarlo Abete punta ad un posto di membro dell'Esecutivo Uefa, che oggi occupa Franco Carraro: come noto, l'ex presidente Figc non si ripresenterà il prossimo anno. L'ha detto e manterrà la parola, pur avendo preso, nell'ultima votazione, 42 presenze, che non sono certo poche. Ad Abete ne servono almeno una trentina, per bloccare le ambizioni di qualche Nazione. L'Italia merita quel posto nel governo europeo, ma deve guadagnarselo: Abete comincerà la sua campagna elettorale già a Zagabria, il 30 e 31 gennaio in occasione del congresso Uefa.


Uefa, sempre più potere ai club. Con Rummenigge e Gandini
Il comitato Eca (associazione club europeo) è l'ultima creatura inventata da Michel Platini: un grande riconoscimento per i blu europei che ora potranno dialogare con l'Uefa. Perderanno un po' di potere le Federazioni nazionali e anche le Leghe. Non solo: i club che danno i giocatori alle nazionali (vedi Spy Calcio del 18 gennaio) saranno indennizzati. Fissata anche la cifra, 4000 euro al giorno, a giocatore. Molto per i club dell'Est, un riconoscimento importante anche per i club ricchi. Nel comitato Eca ci sono nomi importanti: Kalle Rummenigge (Bayern) e Joan Laporta (Barcellona) ai vertici. E per l'Italia c'è Umberto Gandini, direttore organizzativo del Milan, molto stimato da Platini ma (stranamente) a volte dimenticato da Lega Calcio e Figc. Eppure Gandini è il dirigente più preparato sulle politiche internazionali, oltre che sui diritti tv.


Addio ministero dello sport. E la Melandri va negli Usa
Addio al ministero dello sport, il Pogas sta chiudendo i battenti a largo Chigi: i dipendenti saranno trasferiti al ministero per i beni e le attività culturali (sede di via di Santa Croce in Gerusalemme, vicino a Porta Portese). Il ministro Giovanna Melandri, scottata anche dal Pd dove ha un ruolo marginale, starebbe pensando di andare negli Stati Uniti, per un breve "sabbatico". Non si sa a chi toccherà occuparsi in futuro dei problemi dello sport: non ci sarà più un ministero, questo è sicuro. Ma un sottosegretario è probabile, alle dipendenze della presidenza del consiglio o dello stesso ministero per i beni culturali: i nomi che circolano sono quelli di Giovanni Lolli, braccio destro della Melandri, o di Mario Pescante. Dipenderà da quale schieramento politico vincerà. Molto aveva fatto il Pogas per i giovani e lo sport in poco tempo: anche la legge sui diritti tv che nel 2010, si spera, darà un diverso assetto al nostro calcio. Molto restava ancora da fare: riforma legge '91, privatizzazione stadi, disegno di legge sul merchandising (pronto ormai), ecc. E c'erano da chiarire poi i rapporti fra Gianni Petrucci e la Melandri: fra i due una frattura forse insanabile. Al Coni ora aspettano di vedere chi sarà il loro "referente" politico. Ma di nemici di Petrucci in giro se ne vedono sempre meno...

http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/euro-2012/euro-2012.html
!Serenella!
00domenica 10 giugno 2012 21:50
CALENDARIO:


Venerdì 8 giugno 2012 – Gruppo A
Polonia – Grecia, 18.00, Varsavia
Russia – Repubblica Ceca, 20.45, Wroclaw

Sabato 9 giugno 2012 – Gruppo B
Olanda – Danimarca, 18.00, Kharkiv
Germania – Portogallo, 20.45, Lviv

Domenica 10 giugno 2012 – Gruppo C
Spagna – Italia, 18.00, Danzica
Irlanda – Croazia, 20.45, Poznan

Lunedì 11 giugno 2012 – Gruppo D
Francia – Inghilterra, 18.00, Donetsk
Ucraina – Svezia, 20.45, Kiev

Martedì 12 giugno 2012 – Gruppo A
Grecia – Repubblica Ceca, 18.00, Wroclaw
Polonia – Russia, 20.45, Varsavia

Mercoledì 13 giugno 2012 – Gruppo B
Danimarca – Portogallo, 18.00, Lviv
Olanda- Germania, 20.45, Kharkiv

Giovedì 14 giugno 2012 – Gruppo C
Italia – Croazia, 18.00, Poznan
Spagna – Irlanda, 20.45, Danzica

Venerdì 15 giugno 2012 – Gruppo D
Svezia- Inghilterra, 20.45, Kiev
Ucraina – Francia, 18.00, Donetsk

Sabato 16 giugno 2012 – Gruppo A
Repubblica Ceca- Polonia, 20.45, Wroclaw
Grecia – Russia, 20.45, Varsavia

Domenica 17 giugno 2012 – Gruppo B
Portogallo – Olanda, 20.45, Kharkiv
Danimarca – Germania, 20.45, Lviv

Lunedì 18 giugno 2012 – Gruppo C
Croazia – Spagna, 20.45, Danzica
Italia – Irlanda, 20.45, Poznan

Martedì 19 giugno 2012 – Gruppo D
Inghilterra – Ucraina, 20.45, Donetsk
Svezia – Francia, 20.45, Kiev

Mercoledì 20 giugno 2012
Nessuna partita

Giovedì 21 giugno 2012
Repubblica Ceca – Portogallo
20.45, Varsavia

Venerdì 22 giugno 2012
Germania – Grecia
20.45, Danzica

Sabato 23 giugno 2012
Spagna – Francia
20.45, Donetsk

Domenica 24 giugno 2012
Inghilterra – Italia
20.45, Kiev

Lunedì 25 giugno 2012
Nessuna partita

Martedì 26 giugno 2012
Nessuna partita

Mercoledì 27 giugno 2012
Portogallo - Spagna

Giovedi 28 June 2012
Germania - Italia

Venerdì 29 giugno 2012
Nessuna partita

Sabato 30 giugno 2012
Nessuna partita

Domenica 1 luglio 2012
Finale
!Serenella!
00domenica 10 giugno 2012 21:58
La Polonia si spegne, orgoglio Grecia

Regala emozioni la prima gara di Euro 2012. La Polonia passa in vantaggio con Lewandowski ma si vede recuperata dalla Grecia rimasta in dieci uomini. Karagounis sbaglia il rigore del possibile 2-1 greco



Ci si aspettava sicuramente qualcosa in più dalla Polonia. Squadra con tanto talento in campo, ma incapace nel corso dei novanta minuti di chiudere un match decisamente alla portata e capace anzi di rischiare addirittura la rimonta e la sconfitta nel secondo tempo. Le stelle della Bundesliga, Lewandowski, Blaszczykowski, Piszczek riescono a spingere per la prima parte della gara per poi spegnersi completamente nella ripresa. Una Polonia a due volti, diametralmente opposti e che evidenzia lacune preoccupanti soprattutto in difesa. Difficile poter dare un giudizio alla Grecia. Squadra non certo irresistibile ma capace, trascinata da capitan Karagouinis e dall'intuito del ct Santos di risolvere una situazione complicata e resa ancor più difficile dalle decisioni sbagliate dell'arbitro spagnolo Velasco Carballo. Assurda la doppia ammonizione a Papastathopoulos nel primo tempo.

LA POLONIA DURA UN TEMPO - La Polonia della vigilia, delle azioni veloci sulla fascia e della fisicità portata al limite, è cosa solo del primo tempo. E' sulla destra che i polacchi fanno vedere le migliori cose con le cavalcate di Piszczek e la forza di Lewandowski. A rendere la vita impossibile alla non impeccabile retroguardia greca le incursioni di Obraniak e Blaszczykowski. Insomma, la Polonia che ti aspetti e che dovrebbe sistemare la pratica greca con non eccessivi problemi. Proprio da una azione sulla destra di Blaszczykowski arriva il gol del vantaggio polacco dopo un quarto d'ora di gioco. Perfetto lo stacco di testa di Lewandowski che sorprende tutti e batte Chalkias.

I padroni di casa si ritrovano così avanti e con la possibilità di chiudere il conto già alla mezzora, stavolta con Obraniak che decide però di calciare sul fondo da distanza ravvicinata. La Grecia non riesce a costruire nulla e le cose si complicano con l'espulsione di Papastathopoulos per doppia ammonizione (inesistente). L'arbitro spagnolo riesce nell'impresa di rovinare il vantaggio più che meritato dei padroni di casa prima con il rosso quindi non fischiando il tocco di mano in area di Perquis. Peggio di così impossibile e per la Polonia, vista la situazione in campo, sembra essere un gioco da ragazzi mantenere e anci incrementare il vantaggio.

LA POLONIA SI SPEGNE, LA GRECIA RISCHIA IL COLPACCIO - Fa tutto da sola la Polonia. Prima domina, segna e sfiora il raddoppio, quindi resta negli spogliatoi e regala alla Grecia l'occasione di rimontare addirittura sfiorare il colpaccio nella prima a Varsavia. A salire in cattedra, e non certo in modo npositivo è il portiere Szczesny che dopo appena cinque minuti di gioco esce a vuoto permettendo al neoentrato Salpigidis di pareggiare il conto. Ed è proprio in Salpigidis che è racchiusa la piccola opera d'arte del ct Santos, bravissimo a correggere in corsa alcuni errori (vedi la scelta di lasciare in panchina Kyriakos Papadopoulos). I tagli di Salpigidis diventeranno l'arma letale per i greci anche se a consegnare il match in mani elleniche ci pensa ancora una volta Szczesny con un'altra uscita abbastanza al limite, stavolta direttamente su Karagounis in area. Non ci sono dubbi, calcio di rigore e occasione sorpasso per la Grecia. Cartellino rosso per il portiere polacco. Karagounis, un odei migliori in campo, si fa ipnotizzare dal secondo portiere polacco, Tyton. Occasione sprecata quindi per la Grecia che rimane però protagonista del secondo tempo. Passa il tempo e la Polonia non riesce a ritrovare la spinta del primo tempo e il ct Smuda decide di non effettuare neanche un cambio in tutta la partita (Solo la sostituzione per l'espulsione del portiere con Tyton che prende il posto di Rybus.

Non cambia il risultato e per la Grecia il pareggio di Varsavia è un regalo davvero importante e inatteso. Per la Polonia un paio di giorni per rivedere alcuni dettagli che potrebbero compromettere l'Europeo di casa. Bene davanti ma da centrocampo in giù i polacchi sono davvero poca cosa. Preoccupante il calo della ripresa. E' vero, sognare non costa niente ma per realizzare questi sogni non basta certo giocare quaranta minuti per poi spegnere l'interruttore. Troppo alto il potenziale in campo per permettersi certi cali e certe disattenzioni. Il ct Smuda è avvisato. Fonte
!Serenella!
00domenica 10 giugno 2012 22:00
Russia travolgente, suoi i primi 3 punti

I primi tre punti dell'Europeo in Polonia e Ucraina spettano alla Russia che travolge la Repubblica Ceca. Dopo un quarto d'ora equilibrato i gol di Dzagoev e Shirokov. Nella ripresa accorcia Pilar ma nel finale arrivano altri due gol degli uomini di Advocaat: ancora Dzagoev, poi Pavlyuchenko



Non poteva sognare un miglior esordio nella 14a edizione del Campionato Europeo la Russia del "Piccolo Imperatore" Dirk Advocaat che ha letteralmente travolto la Repubblica Ceca. I primi tre punti del gruppo A vanno dunque alla Russia, attualmente prima in classifica con Polonia e Grecia ad un punto. A conferma di quanto dichiarato alla vigilia dal tecnico, la Russia è una squadra compatta, che con la grande prestazione di questa sera dimostra che il 3-0 contro l'Italia in amichevole non nasceva solamente dalle lacune tattiche e dall'instabilità psicologica della squadra di Prandelli.

FASE DI STUDIO, POI RUSSIA IN CATTEDRA - C'è una fase di studio che dura più o meno per i primi quindici minuti, con le due squadre che si equivalgono ma che cominciano il match con un atteggiamento aggressivo e propositivo. A dire il vero la più tonica sembra la Repubblica Ceca, che con i suoi fraseggi crea la prima conclusione in direzione della porta avversaria con Hubnik (di testa alto sopra la traversa al 5'). Dopo i primi dieci minuti comincia un forcing sempre più insistente della Russia, Arshavin ammattisce Gebre Selassi che prima gli concede un corner e poi lo spazio per servire in area Kerzhakov che per poco non trova il vantaggio (14'). Basta attendere un minuto e, prova e riprova, la Russia passa: Zyryanov serve un cross morbido in area per la punta che coglie il palo, Dzagoev è pronto e ribadisce in gol con un destro di potenza.

CONTROPIEDE LETALE, SHIROKOV PER IL 2-0 - Da questo momento la Russia prende pieno possesso del campo e della gara. Sembra intravedersi la mano di Spalletti sul blocco Zenit, ma non bisogna togliere alcun merito ad Advocaat quando la sua squadra riparte con favolosi contropiede. E' quello che succede al 19': quattro passaggi e Dzagoev è solo davanti a Cech, ma sbaglia inspiegabilmente. Il copione si ripete cinque minuti più tardi e questa volta arriva il raddoppio: dal limite Arshavin è libero di trovare in verticale Shirokov che con un tocco sotto beffa Cech.

Al 27' potrebbe starci un rigore su Arshavin, ma Webb non vede gli estremi per la massima punizione e continua a dirigere il match con straordinaria sicurezza e senza piazzare mai degli interventi fuori luogo. La Russia detiene il 54 % del possesso palla, occupa meglio il campo rispetto ai cechi che, diversamente da quanto fatto vedere in avvio, si affidano a sporadiche quanto inoffensive giocate dei singoli (su tutti Pilar).

PILAR LA RIAPRE, 2-1 - Si ricomincia da un cambio: Bilek manda in campo Hübschman al posto di Rezek (uno dei più attivi del primo tempo) e la sua mossa porta indubbiamente vantaggi. Plasil non ha più il solo compito di arginare e così può dedicarsi alle verticalizzazioni: una di queste, al 52', mette Pilar davanti a Malafeev per il gol che riapre la gara. Cechi ricaricati da una ventata da entusiasmo portata dal 24enne del Viktoria Plzen (all'ottava presenza in nazionale) e Russia che non può più limitarsi a controllare. Il ritmo si alza nuovamente, le squadre si allungano, ma la voce grossa è ancora quella russa.

I CECHI SI ARRENDONO, DOPPIETTA DI DZAGOEV - La carica ceca si esaurisce nel finale con la complicità di una retroguardia avversaria quasi impeccabile grazie alle prestazioni di Ignshevich e Berezutski. Negli ultimi dieci minuti il passivo aumenta: al 79' Dzagoev (già capocannoniere russo con 4 reti nella fase di qualificazioni) trova la sua doppietta personale quando, servito in verticale ancora una volta da Arshavin, controlla e fa partire un destro molto potente per il 3-1. Tre minuti più tardi c'è spazio anche per la gloria di Roman Pavlyuchenko che, entrato da pochi minuti al posto di un esausto Kerzhakov, ammattisce Hubnik in area prima di lasciar partire un siluro che piega ancora una volta le mani di Cech.

Successo strameritato della Russia che balza da subito in testa alla classifica ed ora si preparerà alla seconda giornata del raggruppamento. Il 12 giugno a Varsavia Advocaat se la vedrà con i padroni di casa della Polonia. Fonte
!Serenella!
00domenica 10 giugno 2012 22:02
Olanda-shock: è ko con la Danimarca

Nel Gruppo B, gli Oranje perdono 1-0 al debutto: decide tutto un gol di Krohn-Dehli al 24', gli uomini di van Marwijk non vanno oltre il palo colpito da Robben alla mezz'ora del primo tempo. Ora la strada verso i quarti si complica nel "girone della morte"



Era stato definito il "girone dalla morte". Bene, mai definizione fu più azzeccata per il Gruppo B dell'Europeo, quello che si è aperto con Olanda-Danimarca 0-1, la prima grande sorpresa della rassegna ospitata da Polonia e Ucraina. Nel match di Kharkiv, la spuntano gli uomini di Morten Olsen, che grazie a una partita di puro catenaccio mettono al tappeto degli Oranje vistosamente in ritardo di condizione e quasi del tutto privi di gioco per colpa di una mediana imbottita di fosforo ma alquanto priva di qualità. Adesso tocca a Germania e Portogallo, ma per l'Olanda finalista dell'ultimo Mondiale la strada per i quarti si fa tremendamente in salita.

HUNTELAAR IN PANCA, POULSEN PURE - Bert van Marwijk non sorprende e non tocca il 4-2-3-1 tradizionale degli Oranje. In attacco c'è come sempre van Persie, preferito a Huntelaar nel ruolo di prima punta. Sulla trequarti i "veterani" Robben e Sneijder vengono coadiuvati dal recuperato Afellay, mentre in difesa Vlaar prende il posto dell'infortunato Mathjisen, con Willems terzino sinistro. L'esterno del PSV Eindhoven stabilisce così un nuovo primato: è il giocatore più giovane di sempre ad avere preso parte a un Europeo, battendo il record di Vincenzo Scifo del 1984 (18 anni e 71 giorni per l'olandese, 18 e 115 per il belga). Morten Olsen risponde con un modulo speculare nel quale Bendtner funge da centravanti con il supporto del "vecchio" Rommedahl e di Krohn-Dehli esterni, ma soprattutto della nuova stella Eriksen da trequartista centrale. In mezzo al campo c'è Zimling e non l'ex juventino Christian Poulsen, mentre al centro della difesa non manca il romanista Kjaer. Tra i pali, Andersen viene ancora una volta preferito a Lindegaard al posto dell'infortunato Sorensen.

LA DANIMARCA COLPISCE A FREDDO - L'Olanda fa la partita da subito, ma la Danimarca si chiude bene e con un atteggiamento piuttosto sparagnino riesce a bloccare le principali iniziative avversarie, anche perché gli Oranje si muovono poco senza palla e non sembrano in gran condizione a livello fisico. Van Persie ci prova al 7' ma non trova la porta, mentre al 18' è Robben a non trovare la stoccata dopo un buco difensivo danese. Al 24' arriva la grande sorpresa. Poulsen spinge per la prima volta a sinistra, ne nasce un rimpallo che fa arrivare il pallone a Krohn-Dehli al limite. Il trequartista si butta dentro, salta un incredibilmente statico Heitinga e insacca facendo passare il pallone sotto le gambe di Stekelenburg. È l'1-0 danese, che taglia le gambe agli Oranje. Dopo una decina di minuti di shock, però, arrivano le occasioni principali per gli uomini di van Marwijk. Al 35' Robben colpisce un palo dal limite dell'area dopo un rinvio sbagliato da Andersen, mentre al 43' van Persie sbaglia il controllo solo davanti al portiere avversario. E la Danimarca? Nel finale di tempo dimostra le migliori condizioni fisiche e si riporta avanti. Zimling (40') e ancora Krohn-Dehli (42') ci provano, ma si va all'intervallo "soltanto" sull'1-0.

ASSEDIO STERILE: DANIMARCA PREMIATA - L'avvio del secondo tempo fa ben sperare per gli Oranje, che rientrano dagli spogliatoi con tanta rabbia in corpo e la scaricano su Andersen. Van Bommel al 51' spara un gran destro dalla distanza, mentre al 53' Heitinga manda a lato di testa sugli sviluppi di un corner. Con il passare dei minuti, però, la reazione evapora. E van Marwijk contribuisce operando soltanto al 71' i primi due cambi. Escono de Jong e Afellay, entrano van der Vaart e Huntelaar con Sneijder che si sposta sull'esterno sinistro e van Persie che diventa trequartista. Olsen risponde togliendo un pessimo Eriksen e inserendo Schone per coprirsi maggiormente. La scelta paga, perché l'Olanda oltre un tiro di Huntelaar da due passi (74') non crea assolutamente nulla. E l'assedio finale porta soltanto le sterili proteste per un mani involontario di Jacobsen in area (89'). La Danimarca vince 1-0, la prima grande sorpresa dell'Europeo si è consumata.

OLANDA PREOCCUPANTE, SORPRESA DANESE - Gli Oranje vanno ko senza quasi combattere, un segnale bruttissimo per van Marwijk, che ci ha messo del suo nella sconfitta. Da una formazione iniziale troppo accorta a dei cambi eccessivamente tardivi. Ora non resta che fare bottino pieno nelle altre due sfide: si parte mercoledì 13 con la Germania (ore 20:45) e si chiude domenica 17 contro il Portogallo. Adesso serve un'impresa, anzi qualcosa in più. Con l'unico dato confortante che arriva dal passato. L'unico Europeo vinto dall'Olanda, quello del 1988, iniziò con un ko per mano dell'URSS. Questa volta, però, dall'altra parte c'era una Danimarca di certo non eccelsa dal punto di vista qualitativo. Complimenti, però, a Olsen, che è riuscito a costruire un piccolo miracolo fatto di equilibrio e abnegazione difensiva. Il bel calcio è un'altra cosa, ma partire meglio era impossibile. Fonte
!Serenella!
00domenica 10 giugno 2012 22:04
La Germania suda ma batte il Portogallo

Al 72' la rete decisiva di Gomez: 1-0 tedesco all'esordio europeo. Successo importante per la squadra di Löw che raggiunge la Danimarca in testa al Gruppo B dopo la prima giornata, mentre il Portogallo si rammarica per le troppe occasioni sprecate



Al 72' Joachim Löw decide di effettuare il primo cambio del suo Europeo e indica a Miroslav Klose di togliersi la pettorina: l'attaccante della Lazio si avvicina al bordo del campo, ma la palla non esce. Schweinsteiger gestisce la sfera sulla trequarti e apre a destra per Khedira, il cui cross viene leggermente deviato da Moutinho trasformandosi in un assist perfetto per l'incornata di Mario Gomez, che insacca all'angolino il pallone dell'1-0 che decide Germania-Portogallo.

IL RAMMARICO PORTOGHESE - A volte il calcio è così, è questione di attimi, e la sorte ancora una volta ha sorriso ai tedeschi, grandi favoriti del torneo accanto alla Spagna ma non proprio perfetti in un match d'esordio equilibratissimo contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, beffato due volte dalla traversa sul finire della prima e della seconda frazione.

LA SCELTA GIUSTA DI LÖW - Ma andiamo con ordine e partiamo dalle scelte dei due ct, con Löw che sceglie dal primo minuto Gomez un po' a sorpresa e recupera Schweinsteiger a centrocampo, mentre Paulo Bento si affida in avanti a Helder Postiga, che alla fine risulterà senza dubbio il peggiore in campo. Questione di attimi dunque, ma anche questione di scelte.

PRIMO TEMPO SENZA GOL - La Germania prova a partire prendendo in mano il pallino del gioco: i tedeschi spingono soprattutto a destra, con Boateng e Müller che si propongono sovente per il cross teso, ma non trovano quasi mai l'uomo giusto al centro. Rui Patricio interviene subito su Gomez e poi in due tempi su Podolski, mentre al 30' il neoacquisto dell'Arsenal spara alle stelle sull'invito del brillante Özil. Il Portogallo, comunque, non sta a guardare e pur soffrendo un po' a centrocampo è capace di costruire la miglior occasione del primo tempo al 45', sugli sviluppi di un angolo da destra: è il centrale del Real Madrid Pepe a calciare nel traffico con il destro, ma il pallone sbatte contro la parte interna della traversa e rimbalza sulla riga, regalando un sospiro di sollievo alla Germania.

BOATENG SALVA, GOMEZ PUNISCE - Nella ripresa i tedeschi provano a cambiare marcia affidandosi ai continui scambi tra Özil e Müller sulla trequarti destra, ma gli attaccanti di Löw continuano a peccare d'incisività negli ultimi 16 metri, mentre dall'altra parte serve un tackle disperato di Boateng per disinnescare Cristiano Ronaldo al 64'. È un momento chiave, perché poco più di 5 minuti dopo arriverà l'azione decisiva dall'altra parte del campo, con il colpo di testa da 3 punti di Mario Gomez, abilissimo a farsi spazio in area sulla marcatura "relativa" di Pereira.

NEL FINALE CI PENSA NEUER - Nell'ultimo quarto d'ora il Portogallo si sbilancia in avanti e la Germania si abbassa troppo, offrendo il fianco a CR7 e compagni, rivitalizzati dagli ingressi di Oliveira e Varela, due attaccanti veri a differenza dell'abulico Postiga. Quando serve, però, ci pensa Manuel Neuer, che all'81' respinge la conclusione dal limite di Ronaldo e all'88' salva in uscita proprio su Silvestre Varela, mentre nel mezzo era arrivata anche la traversa "involontaria" di Nani con un cross sbilenco da destra.

GERMANIA PRIMA CON LA DANIMARCA - L'ultima respinta di Badstuber sullo stesso Nani in pieno recupero sentenzia il successo della Germania, che soffre parecchio ma la spunta e sale quindi in testa alla classifica del Gruppo B accanto alla sorprendente Danimarca, capace di battere con lo stesso punteggio di 1-0 l'Olanda. La prossima partita contro gli Orange sarà a dir poco decisiva, ma almeno una certezza - per la Germania - c'è: Mario Gomez partirà titolare. Fonte
!Serenella!
00domenica 10 giugno 2012 22:05
Orgoglio Italia: con la Spagna è 1-1

Battaglia emozionante all'esordio: Di Natale ci illude (61'), ma dopo soli 3 minuti arriva il pareggio definitivo di Fabregas. Italia e Spagna si accontentano quindi di un punto nella prima gara del gruppo C



Tutti aspettavano Cassano e Balotelli, alla fine è arrivato Antonio Di Natale. È il bello del calcio, è il bello di un'Italia che nonostante le critiche e nonostante l'avversario (formidabile) ha fatto semplicemente la sua partita, di lotta e qualità, riuscendo a confermare ciò che le statistiche già dicevano: contro la Spagna, quando conta, non si perde mai.

FABREGAS A SORPRESA - Del Bosque in avvio prova a sorprendere Prandelli schierando la sua Roja senza un attaccante vero, preferendo Fabregas a Torres in un 4-2-4-0 dominato dalla qualità dei trequartisti. Una mossa che però non mette in soggezione l'Italia, positiva in avvio con il 3-5-2 atteso da tutti, Giaccherini compreso.

SILVA CHIAMA, L'ITALIA RISPONDE - Nel primo quarto d'ora David Silva si fa notare con un paio di iniziative individuali, ma Pirlo risponde su punizione e poi Cassano costruisce una buona chance con un diagonale destro fuori di poco. L'Italia c'è e se la gioca, senza concedere totalmente l'iniziativa a centrocampo, come si temeva. De Rossi, poi, è un baluardo fondamentale là dietro tra gli alfieri Bonucci e Chiellini in un match che progressivamente si trasforma in battaglia, anche se l'arbitro Kassai sembra aver dimenticato a casa i cartellini.

CASSANO IN VERSIONE "MAGO" - Quando si accende Iniesta, poi, ci pensa Buffon, ma il finale di primo tempo è tutto azzurro, tutto di Antonio Cassano: il numero 10 sbatte contro Casillas al 34' e poi sforna due assist dei suoi, ma il portiere spagnolo è bravo anche sul sinistro al volo di Marchisio e soprattutto sull'incornata da due passi di Thiago Motta, che al 45' di fatto si mangia l'1-0 da pochi metri.

LA SPAGNA CAMBIA MARCIA - Passata la paura, la Spagna prova a cambiare marcia in avvio di ripresa e per la difesa azzurra sono dolori: nell'arco di 5 minuti Buffon deve salvare da campione su Fabregas e (proprio con la punta delle dita) Iniesta, mentre dall'altra parte Mario Balotelli - già ammonito ingenuamente nella prima frazione - si costruisce e spreca la miglior occasione della partita cincischiando sul recupero di Ramos. Prandelli allora decide per il cambio: fuori l'attaccante del City e dentro Totò Di Natale; mossa un po' anticipata rispetto alle attese, visto che arriva al 56', eppure è la scelta più giusta...

DI NATALE-FABREGAS: DUE GOL IN 3 MINUTI - Al 61' infatti arriva il gol azzurro. Pirlo si libera a centrocampo in slalom e inventa una gran verticalizzazione proprio per il neoentrato Di Natale: uno sguardo a Casillas e destro all'angolino che supera il portiere spagnolo che l'1-0 che manda in tripudio i tifosi italiani. La gioia, però, è effimera, perché al primo affondo la Spagna pareggia: questa volta l'assist illuminante parte dal piede sinistro di Silva, con Fabregas che ringrazia e insacca di giustezza solo davanti a Buffon: al 64' è già 1-1.

TORRES ENTRA E SE NE MANGIA DUE - Dopo il botta e risposta è il momento dei cambi: Prandelli butta nella mischia Giovinco, Del Bosque sceglie Navas e Torres, tutte sostituzioni di un certo impatto. El Niño al 75' infatti si presenta solo davanti a Buffon, che però è bravissimo a ipnotizzarlo in uscita, mentre Giovinco 3 minuti dopo inventa un grande assist per Di Natale, il cui destro al volo termina fuori da pochi passi, facendo saltare tutta la panchina. Le emozioni proseguono nel finale, con Fernando Torres che si mangia un altro gol all'85' alzando di poco un pallonetto (quando avrebbe dovuto servire il solissimo Navas), mentre Marchisio sbatte contro Casillas al termine di una sgroppata da mille e una notte (88').

Finisce in parità ed è giusto così, perché l'Italia ancora una volta ha saputo sopperire al tasso tecnico inferiore con la grinta, la volontà, il carattere di una squadra che fuori dal campo a volte sembra fragile, quasi impotente, ma quando il pallone inizia a scottare si trasforma in un gruppo vero, quello che ha saputo costruire Cesare Prandelli con la rivoluzione di testa e qualità figlia del disastro sudafricano. Fonte
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00lunedì 11 giugno 2012 20:32
Monologo croato, l'Irlanda affonda

Una Croazia impressionante per qualità di gioco supera un'Irlanda troppo brutta per essere vera. Ora serve un miracolo agli uomini di Trapattoni. Croazia in vantaggio con un gol Mandzukic. Illusorio pareggio di St Ledger. Poi è un monologo croato con Jelavic e ancora Mandzukic



Un'Irlanda troppo brutta per essere vera affonda sotto i colpi di una Croazia sontuosa. Gli azzurri sono avvisati. Gli uomini di Bilic saranno infatti i nostri prossimi avversari, giovedì prossimo a Poznan. La nazionale croata stupisce per qualità di gioco e intensità. Enorme il gap tecnico tra le due squadre stasera. La generosità e la fisicità degli irlandesi (sostenuti da ventimila scatenati tifosi) non sono bastate. Ora L'Irlanda (impegnata giovedì sera contro la Spagna) dovrà realizzare un'autentica impresa per qualificarsi in un gruppo C che ora vede la Croazia guardare tutti dall'alto verso il basso.

AVVIO SCOPPIETTANTE DEL MATCH - Se il Trap si affida a un granitico 4-4-2, Bilic sceglie un modulo più versatile. Srna agisce prevalentemente da ala destra, per poi sdoppiarsi in fase d'interdizione. La partita si sblocca immediatamente. È proprio Srna a mettere in mezzo un cross dalla linea di fondo dell'out destro. La palla, deviata, s'impenna al centro dell'area, proprio dove è appostato Mandzukic. L'attaccante del Wolfsburg (dal destino incerto per la prossima stagione) prima scivola, poi ritrova l'equilibrio e la scaltrezza d'infilare un chirurgico colpo di testa all'angolino. Il copione è chiaro già in avvio. La Croazia si affida al fraseggio prolungato, forte di un centrocampo di palleggiatori che poco ha da invidiare alle corazzate europee, l'Irlanda si difende strenuamente e si affida alle ripartenze sulle fasce laterali, con Mc Geady e Duff sugli esterni. La reazione d'orgoglio della green army viene premiata dal pareggio di St Ledger. Sulla punizione tagliata di Mc Geady dalla destra, St Ledger brucia Corluka e trova la deviazione aerea vincente. 1-1 e popolo irlandese in festa. Sarà solo un illusorio ruggito. Da qui in poi sarà un monologo a scacchi biancorossi. Modric, ectoplasmatico in avvio (forse infastidito dalla stretta marcatura di Andrews), sale in cattedra e comincia a far girare la squadra da par suo. Le occasioni da rete per la Croazia cominciano a fioccare. Given è chiamato agli straordinari sulle conclusioni dalla distanza di Perisic e Modric. A un minuto dalla fine del primo tempo la Croazia passa. Modric scaglia un sinistro sporco dal limite dell'area, la palla viene intercettata da Ward e rinviata maldestramente sui piedi di Jelavic che da rapace d'area (dieci gol con il Tottenham quest'anno) supera Given con un pallonetto morbido.

DOPPIETTA DI MANDZUKIC - È ancora un gol lampo a indirizzare la seconda frazione di gioco e - di fatto - a chiudere la partita. Consueta azione avvolgente della Croazia. La palla arriva tra i piedi vellutati di Rakitic che dalla sinistra fa partire un cross a rientrare sulla testa di bomber Mandzukic. La girata dell'attaccante è ancora una volta impeccabile. La sfera sbatte sul palo e incoccia la testa di Given. La palla sarebbe entrata ugualmente. Doppietta personale per il free agent quest'anno in gol dodici volte con il Wolfsburg. L'Irlanda è stordita, la Croazia rischia di dilagare. Il Trap le prova tutte inserendo Cox, Long e Walters ma ottiene solo fumo. A conti fatti l'unico "pericolo" creato dall'Irlanda ha i crismi del giallo in area di rigore. Robbie Keane viene scalciato da Schildenfeld,ma il direttore di gara Kuipers lascia correre. Nel finale ci prova in tutti i modi (senza fortuna) lo stoico Andrews, con Duff l'ultimo a mollare. Fonte
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00mercoledì 13 giugno 2012 20:35
Nasri riprende l'Inghilterra: è 1-1

A Donetsk vanno avanti gli inglesi con Lescott, bravo ad approfittare di una dormita difensiva. La risposta francese con l'acuto del talento del City a fine primo tempo. Ripresa con tanta corsa e pochi spunti, tiene l'Inghilterra "all'italiana".



Mettiamo le cose in chiaro: visto l'andazzo, all'esordio di un Europeo come questo, non si butta via niente. Ma se Francia ed Inghilterra si aspettavano risposte in quanto a trame, idee e, metti mai, bel gioco, la risposta che arriva dalla Dombass Arena di Donetsk è chiara: siamo lontani anni luce. Le ventuno partite senza sconfitte dei francesi diventano ventidue, l'Inghilterra conferma di non riuscire a battere i rivali di sempre (l'ultimo successo risale a quindici anni fa), del resto poco rimane di cui discutere. Di una Francia tatticamente sfrontata ma realisticamente altalenante, di un'Inghilterra quantomai "all'italiana", forgiata da anni di Capello e agghindata dai quaranta giorni di quel Roy Hodgson che nel nostro paese qualche esperienza l'ha pur avuta. Allineati e coperti, password del 4-4-1-1 stile West Bromwich che l'ex tecnico dell'Inter appronta per contrastare le tre punte di talento dei transalpini, Benzema, Ribery e Nasri. E' proprio il gioiello del Manchester City a rimettere in quota la squadra approfittando di un errore di posizionamento di Hart, dopo che Lescott aveva portato avanti la nazionale dei Tre Leoni con un colpo di testa a sovrastare le belle statuine francesi. Nasri, Lescott: l'onda lunga del Manchester City è arrivata anche in Ucraina.

LESCOTT-NASRI, MARCHIO CITY - L'inizio è soft, quasi che l'Inghilterra tanta corsa e poca pazienza fosse un ricordo sbiadito, con la Francia a menare le danze più nelle intenzioni che non con la palla tra i piedi. Benzema pare svogliato, Ribery e Nasri finiscono per accentrarsi sbattendo contro il muro inglese davanti alla difesa. I bianchi, dalla loro, attendono, tamponano e ripartono: al quarto d'ora Young pesca Milner (altro "Citizen", ça va sans dire), difesa francese troppo alta, movimento su Lloris ma palla che della rete trova soltanto l'esterno. Prove generali del vantaggio, che arriva esattamente alla mezz'ora, su punizione battuta da Gerrard: il destro a giro del capitano trova solissimo Lescott che prende il tempo ad Alou Diarra e stampa di testa il primo gol con la maglia della nazionale. La Francia è costretta a concretizzare dal gol appena subito ed è proprio Diarra a sfiorare l'immediato pareggio con un doppio colpo di testa che Hart riesce a sventare in qualche modo al 36'. Tre minuti più tardi il portiere inglese mostra l'altro lato della sua personalissima medaglia, concedendo alla conclusione angolata e precisa di Nasri di passare sul suo palo, infilandosi in rete. Errore di valutazione pesante, che toglie poco al lampo di Nasri, polemico, in maniera evitabile, nell'esultanza con la panchina avversaria.

PRENDI IL PUNTO E SCAPPA - I ritmi bassi della prima frazione sembrano fare da preludio ad una crescita nella ripresa. Ipotesi assolutamente fuori luogo, se è vero che la gara diventa ancora più maschia, con poche occasioni e qualche cartellino mostrato dal bolognese Rizzoli, all'esordio nella manifestazione. Benzema cerca il dialogo appena più che nel primo tempo e al 65' testa i riflessi di Hart con un destro dopo scambio con Nasri. Poca roba. Hodgson vuole forze fresche e inserisce Henderson e Defoe al posto di Parker e Oxlade-Chamberlain (decisamente in ombra), Blanc risponde con Ben Arfa e Martin, fuori un più che positivo Cabaye e Malouda. Nel finale c'è spazio anche per Walcott ma l'ultimo brivido è per la difesa inglese, con il destro a giro di Benzema che trova attento Hart, unica vera occasione da gol di una ripresa da "prendi il punto e scappa".

Con la calcolatrice in mano inglesi e francesi potrebbero finire per apprezzare questo pareggio d'esordio, nell'ottica di un girone che è sì equilibrato ma che a livello tecnico non sembra trascendentale in quanto ad avversarie. Quanto, effettivamente, questo punto possa essere positivo lo sapremo solo tra otto giorni, al termine della fase a gironi. In quanto a gioco e idee, ve lo possiamo dire anche subito: proprio non ci siamo. Fonte
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00mercoledì 13 giugno 2012 20:36
Ucraina in rimonta: doppietta di Sheva!

Nell'ultima gara d'esordio di Euro2012 (gruppo D) l'Ucraina supera la Svezia 2-1 a Kiev con doppietta di Andriy Shevchenko, il protagonista più atteso insieme a Zlatan Ibrahimovic, che apre le marcature della ripresa dopo un palo nel primo tempo. L'ucraino Konoplyanka è la grande sorpresa



All'Olimpiyskyi di Kiev, lo stadio che ospiterà la finale degli Europei, l'Ucraina vince in rimonta sulla Svezia e, in virtù del pareggio tra Francia e Inghilterra, è la prima capolista del Gruppo D. Andrij Shevchenko e Zlatan Ibrahimovic, i due capitani e protagonisti più attesi, non hanno disilluso le aspettative trascinando le loro nazionali e segnando, tutte nel secondo tempo, le tre reti dell'incontro.

UCRAINA MEGLIO DA SUBITO - Nelle prime fasi di studio l'Ucraina fa più possesso ed è più presente in fase offensiva con prima limpida occasione, a metà frazione, per Shevchenko, ma il suo diagonale destro dal limite dell'area piccola attraversa tutto lo specchio senza impensierire Isaksson. La Svezia reagisce alla mezzora con una girata di Rosenberg su ponte aereo di Toivonen, ma i padroni di casa rispondono con Voronin in porta dalla distanza e Yevhen Konoplyanka, il migliore del primo tempo con le sue bellissime ripartenze nello stretto, vicino all'incrocio dei pali dal limite. Prima dell'intervallo, ancora un tentativo di Yarmolenko (para Isaksson in spaccata) e un palo di Ibrahimovic su schiacciata di testa.

SHEVA SALE IN CATTEDRA - L'Ucraina, con un pressing indefesso sui portatori svedesi, parte meglio anche nella ripresa, ma è la Svezia a passare inaspettatamente in vantaggio con un tap-in in allungo di Ibrahimovic su cross teso di Källström. A Shevchenko bastano 3 minuti per prendere l'ascensore su Mellberg e capitalizzare di testa un bellissimo cross col mancino di Yarmolenko. Altri 3' per decidere la partita e regalare alla sua Ucraina (48 reti alla presenza 109) un esordio assoluto all'Europeo da sogno, davanti al pubblico della capitale: corner di Timoshchuk da sinistra, Sheva taglia sul primo palo e segna ancora di testa anticipando il ripiego difensivo di Ibra. Un gol bellissimo, un'apoteosi laica all'Olimpiyskyi. Siamo solo al 62', la partita è vivissima e la Svezia ci prova: dei cambi immediati di Erik Hamrén, è Christian Wilhelmsson, ex-Roma, a incidere maggiormente con due conclusioni in porta e servendo a Ibrahimovic lo scarico per un potentissimo tiro al volo respinto da Pyatov col bagher. La Svezia meriterebbe il pari, ma Elmander, entrato per Rosenberg, calcia in controbalzo davanti all'estremo ucraino con palla sugli spalti. L'Ucraina fantasticava un debutto europeo così da sempre: ci ha pensato il giocatore migliore nella storia del suo calcio, Andriy Shevchenko, prima dell'imminente sipario sulla sua straordinaria carriera. Era scritto nel libro della sua vita, era scritto nel destino di una nazione. Fonte
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00mercoledì 13 giugno 2012 20:38
Due lampi di Jiracek e Pilar, Grecia ko

L'avvio a spron battuto dei cechi indirizza il match. Nei primi sei minuti segnano Jiracek e Pilar. Grecia a lungo priva di idee. Solo una papera clamorosa di Cech rimette in gioco gli ellenici. Involuzione dei cechi nel secondo tempo, figlia della sostituzione di Rosicky




La Repubblica Ceca vince lo spareggio tra le outsider del gruppo A. Decisiva una partenza degna di Usain Bolt dei cechi. È addirittura record per un campionato europeo. Nessuno aveva segnato due reti in appena sei minuti. Grecia a lungo priva d'idee e davvero povera tecnicamente. Ora per gli uomini di coach Fernando Santos è notte fonda. L'eliminazione è ormai alle porte. Si può parlare di Rosicky-dipendenza per la Repubblica Ceca. Quando il piccolo Mozart è uscito (nell'intervallo) si è spenta la luce.

FURIA C(I)ECA - Bilek si affida al 4-3-1-2 con Hubschmann come new entry davanti alla difesa. Bocciatura per il difensore centrale Hubnik. Fernando Santos rivoluziona gli uomini ma non l'assetto tattico, con Fortounis ad agire da esterno d'attacco al posto del neo-parmense Ninis. La partenza della Repubblica Ceca è bruciante. La Grecia è frastornata. Minuto due. Hubschmann vede il taglio di Jiracek e gli serve un pallone filtrante di pregevole fattura. Il giocatore del Wolfsburg controlla il pallone e scaglia un sinistro che buca le mani di Chalkias. Si aprono immediatamente voragini nella difesa ellenica. Minuto sei. Gebre Selassie(nomen omen) è imprendibile sulla destra: dopo aver seminato due avversari il terzino lascia partire un cross rasoterra raccolto vittoriosamente da Pilar, al secondo centro nella manifestazione. Katsouranis - alla stregua di De Rossi spostato sulla linea dei difensori - è totalmente impreparato nella circostanza. Lo stesso numero uno greco Chalkias non è esente da colpe.

GRECIA SENZA IDEE - La Grecia è disorientata. Fatica a imbastire una reazione e rischia di capitolare. Chalkias è costretto al cambio per un infortunio muscolare. Il neoentrato Sifakis è subito protagonista quando corregge in angolo un poderoso rasoterra dalla distanza di Rosicky. É proprio il piccolo Mozart ad agire da regista. Il trequartista dell'Arsenal ha l'ispirazione dei tempi migliori. Azzeccata la scelta di puntare su Hubschmann a protezione della difesa. Jiracek è un motorino inesauribile. Sembra un'altra squadra rispetto a quella che pochi giorni fu stracciata dalla Russia.

FINALE THRILLING DI PRIMO TEMPO - Nei minuti finali del primo tempo un episodio mina le certezze dei cechi. L'inesauribile Torosidis fa partire un cross a rientrare dalla destra, trasformato in rete dall'imperiosa deviazione aerea di Fotakis. Tutto inutile. Il guardalinee ravvisa il millimetrico fuorigioco.

SVARIONE DI CECH - Nel secondo si assiste all'inquietante involuzione della Repubblica Ceca. Inspiegabilmente il tecnico Michal Bilek decide di lasciare Rosicky negli spogliatoi (volontà di farlo riposare?). La scelta si rivelerà sciagurata. All'ottavo minuto una papera colossale di Cech (non nuovo a scivoloni simili, vedi Europeo 2008) consente a Gekas di appoggiare il pallone in rete a porta vuota. Davvero incredibile lo svarione del protagonista assoluto della Champions 2012. A conti fatti l'errore di Cech è l'unico episodio che vivacizza una seconda frazione di gioco dominata dalla noia. La Grecia non ha la forza di agguantare il pareggio, la Repubblica Ceca bada solo a difendere. Rimane tutto invariato fino al fischio finale. Fonte
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00mercoledì 13 giugno 2012 20:40
Polonia e Russia, un gran bel pareggio

Polonia e Russia danno vita alla più bella partita di questo Euro2012. Poteva finire in goleada, finisce con un 1-1 divertente e che lascia apertissima la situazione del gruppo A. In gol Dzagoev, terzo gol europeo per il russo, e Błaszczykowski



POLONIA-RUSSIA, 58 ARRESTI PRIMA DEL FISCHIO D'INIZIO – Non è certo cominciata nel migliore dei modi la super sfida del gruppo A tra Polonia e Russia. Duri scontri tra tifoserie e soprattutto tra supporter russi e polizia, con 58 arresti e una tensione ben visibile anche negli occhi di alcuni giocatori in campo. Una sfida delicatissima, carica di contenuti non solo sportivi e conclusa, per fortuna, tra gli applausi dei tifosi. Perché Polonia e Russia è stata, senza ombra di dubbio, la più bella partita fino ad oggi giocata in questo Europeo abbastanza avaro di emozioni vere, almeno fino adesso. Con la Spagna partita a rallentatore, la Germania sicuramente deludente nonostante la vittoria con il Portogallo e l'Olanda irriconoscibile, proprio da Russia e Polonia ci si aspetta qualcosa in più. Gli uomini di Advocaat erano chiamati alla conferma dopo la netta vittoria, 4-1, contro la Repubblica Ceca. Per la Polonia invece l'occasione di dimostrarsi grande anche sul campo, dopo il debutto non esaltante contro la Grecia (1-1).

LA POLONIA SI AFFIDA A LEWANDOWSKI, LA RUSSIA NE APPROFITTA – E`un inizio partita che ricorda molto la sfida tra Russia e Repubblica Ceca. Russi contratti e polacchi che invece cercano di sfondare fin dalle prime battute. Inutile dirlo, il gioco degli uomini del ct Smuda si basa sulle corse per vie laterali e sulla colonna d'attacco, Lewandowski. Stasera la prima opzione però non funziona, con Piszczek e Błaszczykowski completamente estranei al match. Così, ben presto, le azioni polacche si limitano ai lunghi lanci per l'attaccante, completamente solo, del Borussia Dortmund. Dall'altra parte sembra invece funzionare tutto a perfezione. Il trio d'attacco entra subito in partita de è soprattutto Arshavin a far vedere le cose migliori. Al 16esimo gol annullato alla Polonia per fuorigioco di Polanski. Poco dopo la mezzora invece arriva il gol della Russia. Come con la Repubblica Ceca, i russi si dimostrano squadra cinica, concreta e spietata. Proprio nel miglior momento degli avversari Dzagoev segna il suo terzo gol europeo colpendo di testa, con successo, il pallone crossato al centro area da Arshavin. La Russia spinge negli ultimi minuti di gioco ma la Polonia resiste, evidenziando però chiarissimi limiti tattici in avanti.

CALA LA RUSSIA, ARRIVA IL PAREGGIO POLACCO – Limiti tattici che non vengono risolti neanche nella ripresa. Ad aiutare infatti la Polonia è il calo dei russi e soprattutto di Arshavin, protagonista di un secondo tempo imbarazzante. Proprio da un errore di Arshavin parte il contropiede che porta al pareggio i padroni di casa. A riceve palla è il fino a quel momento invisibile Błaszczykowski che entra in area e lascia partire il sinistro che termina sotto la traversa per il pareggio Polonia. Un eurogol che strappa gli applausi dello stadio e mantiene in vita gli uomini di Smuda. La Russia è incapace di riproporre il gioco del primo tempo e la Polonia non riesce ad affondare il colpo. Il match non conosce un solo momento di pausa ma il risultato non si sblocca, neanche con l'ingresso in campo nella Russia di Pavlyuchenko. A salvare il risultato ci pensano poi i due portieri, protagonisti con due parate provvidenziali a fine gara. Resta tutto aperto quindi nel Gruppo A, con Russia a un passo dalla qualificazione e contro la non irresistibile Grecia nell'ultima giornata. Sarà la sfida tra Polonia e Repubblica Ceca a dire chi tra le due passerà il turno. Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:31
C.Ronaldo "Si poteva fare meglio"

Cristiano Ronaldo protagonista in negativo nella vittoria del Portogallo. La stella del Real ammette "Si poteva fare meglio, ma l'importante era vincere". E il ct Bento premia i suoi "Tanto orgoglio, successo meritato"



Cristiano Ronaldo ha riconosciuto che il Portogallo avrebbe potuto fare meglio nella vittoria contro la Danimarca. "Abbiamo avuto l'occasione di portarci sul 2-0 e potevamo fare il terzo - afferma il capitano - ma la Danimarca ha creato molte difficoltà e abbiamo finito per fortuna vincendo. Troppe occasioni mancate? Sì, si poteva fare meglio li davanti ma ripeto l'importante è avere vinto".

Il Portogallo si è quindi rimesso in carreggiata. Dopo la sconfitta all'esordio con la Germania è arrivato il successo contro la Danimarca che ha rilanciato le quotazioni dei lusitani. "La vittoria era molto impotante e siamo riusciti a centrarla - afferma il ct Paulo Bento - Nella prima parte ci siamo difesi bene, con una buona organizzazione. La Danimarca ha avuto solo l'occasione in cui ha fatto gol. Nella seconda parte poco prima del loro pareggio avevamo avuto l'occasione per chiudere anticipatamente la partita. Poi e' venuto alla ribalta il carattere e la personalita' dei miei giocatori, che hanno fatto un lavoro straordinario. Fare tre gol in un europeo non è mai facile. La vittoria è stata giusta, anche se un po' sofferta". Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:33
Löw "Fatto un passo importante"

Grande entusiasmo nella squadra tedesca per il secondo successo consecutivo nel girone B che dà quasi la certezza del passaggio ai quarti di finale, mastica amaro invece Van Marwijck "Abbiamo fatto bene la fase offensiva, ma non in difesa"

Mario Gomez (Attaccante Germania) "E' incredibile come il tempo possa scorrere lento negli ultimi minuti. Nel primo tempo abbiamo giocato benissimo ma gli ultimi minuti sono stati estenuanti. Ma se hai Neuer in porta, puoi anche reggere questa pressione anche se è stato snervente".

Bert Van Marwijck (Ct Olanda)"La Germania ha avuto qualche problema dopo che Robin van Persie ha segnato ma purtroppo per noi non siamo riusciti a pareggiare. Abbiamo dimostrato coraggio e abbiamo fatto bene la fase offensiva, ma non in difesa".

Joachim Löw (Ct Germania) "Abbiamo fatto il secondo passo importante in questo 'gruppo della morte', in cui abbiamo già sei punti. E' un gran bel risultato, anche se si può sempre fare qualcosa di meglio. Abbiamo lavorato bene difensivamente, contro una squadra molto offensiva nella ripresa, avremmo potuto anche chiudere i giochi firmando il terzo gol ma abbiamo comunque meritato la vittoria" Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:34
Pirlo non basta: Italia-Croazia 1-1

Pareggio deludente degli Azzurri, ripresi da Mandzukic nel secondo tempo. Contro la Croazia finiosce nuovamente 1-1 e ora la squadra di Prandelli non può permettersi altri passi falsi nell'ultimo match del girone, lunedì 18 contro l'Irlanda del Trap



Un buon primo tempo, poi una seconda parte di gara dove le gambe diventano all'improvviso dure e pesanti, dove la vista è annebbiata e dove anche la giocata più semplice diventa impossibile. L'Italia non va al di là del pareggio contro la Croazia nella seconda partita del gruppo C e adesso le speranze di qualificazione diminuiscono.

ANCORA 3-5-2 E FIDUCIA A BALOTELLI - L'unico dubbio di Prandelli (Balotelli vs Di Natale) alla fine è risolto dal ct con la seconda maglia titolare di fila assegnata all'attaccante del City. Con lui, a fare reparto là davanti, Cassano. Per il resto, conferma in toto del 3-5-2 che ha pareggiato contro la Spagna. Identico discorso anche per Bilic, che si affida agli stessi undici che hanno battuto 3-1 l'Irlanda nella prima partita del girone.

CI ILLUDE LA PUNIZIONE DI PIRLO - Italia che comincia benissimo. A fare movimento in attacco è soprattutto Cassano, con Prandelli che richiama a gran voce Balotelli chiedendo all'attaccante del City di mantenere la posizione centrale. Nel primo quarto d'ora, gli Azzurri hanno tre occasioni, ma Marchisio e due volte Balotelli non sono fortunati. La Croazia si fa vedere al 20esimo con un tiro-cross dalla destra di Srna: Buffon è bravo ad anticipare Jelavic. Nel primo tempo, l'Italia gioca meglio: Cassano chiude troppo l'angolo di tiro al 34esimo su invito splendido di Bonucci e Marchisio è "murato" da uno straordinario doppio intervento di Pletikosa sugli sviluppi di una ottima verticalizzazione di Cassano. Ma il gol è nell'aria, e arriva puntuale al 39esimo. Balotelli guadagna una punizione dal limite dell'area: si avvicina Pirlo, che guarda la barriera, poi il portiere e alla fine il pallone. Quel pallone che prende l'effetto voluto e rende inutile il tuffo di Pletikosa a chiudere sul primo palo. Cassano avrebbe anche la possibilità di fare 2-0, di testa al 45esimo, ma la sua conclusione termina alta sopra la traversa. Si va a riposo con l'Italia in vantaggio.

L'ITALIA SI SPEGNE: MANDZUKIC CI RIPRENDE - La ripresa è molto meno viva. E' la Croazia a rendersi pericolosa all'inizio con un paio di conclusioni di Modric dalla distanza: l'Italia prova a mettere fuori la testa con Balotelli (botta dalla distanza che termina di poco alta), ma non ne ha più e si vede. Lentamente, ma inesorabilmente, la nazionale di Bilic prende campo e al 71esimo trova il gol del pareggio con Mandzukic, l'attaccante del Wolfsburg già a segno due volte nella gara d'esordio contro l'Irlanda. Strinic prende campo sulla sinistra, dà un'occhiata in mezzo e - complici in tardivi ripiegamenti di Pirlo e Montolivo (entrato da poco al posto di Thiago Motta) - serve Mandzukic sul secondo palo. Dimenticato da Chiellini, l'attaccante croato ha tempo di stoppare con il destro e in seconda battuta di scaricare in porta il pallone del pareggio. Buffon non può nulla: è la resa. Entrano Di Natale (per Balotelli) e Giovinco (per Cassano), ma ormai il finale è definito. E non è un buon risultato.

C'E' (GIA') PROFUMO DI BISCOTTO - A preoccupare è soprattutto il crollo fisico della ripresa, quando l'Italia avrebbe dovuto gestire il vantaggio e magari pungere in contropiede, e dove invece siamo stati dominati dagli avversari sotto il punto di vista fisico. Balotelli e Cassano andavano cambiati prima, e De Rossi in difesa - quando attaccato da attaccanti di ruolo - palesa tutti i suoi limiti di "non difensore". Ci manca Barzagli, che tornerà contro l'Irlanda con la speranza che non sia ormai troppo tardi. Perché contro la Croazia serviva vincere, inutile girarci intorno, e non averlo fatto equivale a una sconfitta. Con una vittoria della Spagna contro l'Irlanda, infatti, a spagnoli e croati - nell'ultima giornata - basterebbe a questo punto un pareggio per accedere insieme ai quarti di finale. Non l'1-1, dal 2-2 in su. Esatto, come quello di Danimarca-Svezia: il famoso biscotto di Euro 2004. Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:36
È tornata la Spagna, tremendo poker all'Irlanda!

Troppa Spagna per l'Irlanda di Trapattoni. I campioni in carica, dopo il pareggio con l'Italia, tornano grandi e battono gli irlandesi 4-0. Titolare e autore di una doppietta Torres. Gli altri gol di David Silva e di Cesc Fabregas nel finale del match. È grande Spagna e il Trap saluta Euro2012



QUALCHE DUBBIO SULLA SPAGNA? - È ufficiale. La grande Spagna è tornata. Se qualcuno, dopo il pareggio con l'Italia, pensava ai campioni in carica tornati finalmente sulla terra, oggi ogni tipo di dubbio sembra dissolversi sotto i colpi degli spagnoli. Due squadre di categoria differente, è vero, ma questa Spagna ricomincia a girare e il resto d'Europa è avvisato. Poco da dire sul match, a senso unico e con gli uomini di Del Bosque avanti dopo appena quattro minuti. Adesso si temono “biscotti” e calcoli ma dopo aver assistito al monologo iberico risulta assai difficile pensare a Xavi e compagni accontentarsi della figuraccia in mondo visione per “far fuori” l'Italia. Questa Spagna può battere tutto e tutti e non è certo questa Italia a far tremare le gambe agli spagnoli.

DEL BOSQUE E TORRES, SCELTA OBBLIGATA? - Nel pre partita del Bosque era stato chiaro con quel “Gli altri fanno opinione, io scelte”. A quanto pare il ct spagnolo le critiche in terra iberica le ha sentite eccome. Dopo la decisione di schierare Fabregas in avanti contro gli Azzurri, la Spagna torna al numero 9 con Fernando Torres dentro dal primo minuto. Ed è proprio l'ormai ritrovato Niño a sbloccare il risultato dopo appena quattro minuti. Tiro di potenza, difesa irlandese immobile e Spagna subito in vantaggio. L'Irlanda del Trap, dopo appena un quarto d'ora, si rende conto che l'unico obiettivo possibile è limitare i danni. Gli irlandesi si chiudono quindi a riccio per poi cercare ripartenze, troppo lonte però per impensierire giocatori del calibro di Piqué, Sergio Ramos, Arbeloa e Alba. Xavi e Iniesta cominciano a costruire e David Silva a macinare chilometri, tutti di qualità. Solo Spagna in campo ma nei primi 45 minuti a segnare è solo Fernando Torres.

SI SBLOCCA LA SPAGNA, IRLANDA A TAPPETO – Mancava solo il gol alla Spagna e questo non ha certo tardato ad arrivare. Come nel primo tempo passano quattro minuti e stavolta a segnare è David Silva con un gioiellino di tempismo e precisione. Il 2-0 destabilizza l'Irlanda, brava comunque ad aggrapparsi a fiato e orgoglio. Gli spagnoli cominciano a ingranare e la partita finisce al 70esimo con il secondo gol di Fernando Torres. Funziona tutto e in ogni reparto e per i campioni in carica e del mondo, alla ricerca del terzo titolo consecutivo, diventa un gioco da ragazzi dilagare. È bravo, anche in questa occasione, l'attaccante del Chelsea a farsi trovare pronto e soprattutto a rimanere lucido davanti a Given. Del Bosque decide così di regalare la giusta standing ovation al ritrovato Niño. Al suo posto Cesc Fabregas (la Spagna può permettersi simile riserva). Il giocatore del Barcellona ci mette be poco a rifilare all'Irlanda in quarto schiaffo e a servire sul piatto d'argento al suo ct l'ennesimo nodo da sciogliere. Fabregas segna di potenza e precisione il gol del poker e per la Spagna è qualificazione praticamente fatta.

DOPO GLI INCIDENTI, LA GRANDE FESTA SUGLI SPALTI – L'Irlanda è fuori da Euro 2012, travolta dal ciclone Spagna, tornato ormai sui suoi livelli dopo il pareggio contro l'Italia. Irlanda battuta due volte e prima a uscire di scena ma vincitrice, senza alcun dubbio, per classe dentro e fuori dal campo. Sotto 4-0 e “umiliati” dal possesso iberico, gli uomini del Trap cercano in tutti i modi di non mollare la presa mentre sugli spalti i tifosi irlandesi festeggiano con canti e balli. Sè, perché di festa si tratta e l'Irlanda lo ha capito (e lo ha sempre saputo). Da applausi la prestazione sugli spalti, meno ma comprensibile quella in campo. Adesso l'Irlanda se la vedrà con l'Italia e a chi parla di partita vinta, a chi pensa al possibile biscotto in salsa iberico-croata consigliamo di concentrarsi sui tre punti azzurri. Questa Irlanda lotterà fino all'ultimo minuto. Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:38
Capolavoro di Welbeck, Svezia eliminata

Leoni avanti con una zuccata di Carroll, l'ex juventino Mellberg capovolge la partita con una doppietta ad inizio ripresa. L'ingresso di Walcott (gol e assist) cambia tutto, da antologia il sigillo del gioiellino del Manchester United. Svezia matematicamente eliminata.



Ci sono vestiti che sembrano tagliati su misura, altri che non stanno nemmeno a cucirli. L'Inghilterra ha una storia calcistica che c'entra poco o nulla con la versione sparagnina che ha esordito pareggiando con la Francia. Forse su questo Roy Hodgson deve aver meditato nel preparare l'aut aut con la Svezia, forse per questo ha deciso di rispolverare una torre vecchio stampo come Andy Carroll, forse per questo ha trovato la prima vittoria di questo Europeo. Forse, ma non solo. Perchè dopo il gol del gigante del Liverpool e un primo tempo di controllo, i bianchi hanno trovato in Theo Walcott, eterna promessa mai del tutto mantenuta a grandi livelli, il man of the match. E' stato lui, con velocità e tecnica fuori concorso, a siglare il gol del pari appena entrato in campo e a confezionare un cioccolatino che Welbeck ha scartato nel modo più dolce possibile, con un colpo di tacco che senza dubbio vale la palma di miglior gol visto sin qui tra Polonia ed Ucraina. In mezzo una Svezia dai due volti, nel primo tempo una squadra in pieno conflitto con se stessa e con il suo totem, Zlatan Ibrahimovic, parso svogliato e lezioso, nella ripresa capace di aggrapparsi ad Olof Mellberg, professione difensore con licenza di offendere con un passato nella Juventus che con una doppietta aveva riaperto i giochi. Prima che l'uragano Walcott cambiasse tutto, lanciando la nazionale dei Tre Leoni in vetta al girone insieme con la Francia: con l'Ucraina basterà non perdere, Ibra e la Svezia invece salutano l'Europeo.

CARROLL USA LA TESTA, INGLESI AVANTI - L'unico cambio rispetto alla gara con la Francia, Hodgson come detto lo ha fatto in avanti, liberando Welbeck da compiti di prima punta e riportando nel contempo Young ad un ruolo più consono, il tutto grazie ad Andy Carroll, preferito al giovanissimo Oxlade-Chamberlain dal primo minuto. La Svezia che non ha praticamente alternative al successo, invece, cambia tre elementi rispetto all'esordio con sconfitta contro l'Ucraina, a far coppia con Ibrahimovic c'è Elmander e non Rosenberg mentre il genoano Granqvist parte come terzino destro. Il primo squillo della gara arriva da palloni alti, proprio con Welbeck bravo a prendere il tempo a Mellberg ma impreciso nel colpire di testa. Il minuto è il 16'. Ibrahimovic spara a salve ma c'è troppa diversità di ritmo con il resto della squadra e l'Inghilterra al 23' passa: cross con il contagiri di Gerrard, frustata di Carroll che anticipa Granqvist e Mellberg e palla in fondo al sacco. In pieno british style. I bianchi controllano, Young ha un'ottima occasione per raddoppiare ma calcia sull'esterno della rete anzichè servire nel mezzo, sul finire del primo tempo Ibra punta i piedi, sradica un buon pallone dai piedi di Johnson ma Kallstrom lo calcia sopra la traversa.

MELLBERG NON BASTA, W&W TANDEM VINCENTE - Lo svantaggio al termine della prima parte costringe gli uomini di Hamren a gettare la maschera, eppure davvero nessuno si aspettava di trovare, alla voce "uomo della Provvidenza", Olof Mellberg. Nel giro di dieci minuti sono due suoi colpi di testa a rivoltare la partita in favore degli scandinavi: al 49' Ibrahimovic è caparbio a rimettere in profondità una ribattuta su una sua punizione pescando Mellberg sul filo del fuorigioco, con la deviazione di Johnson a rendere inutile l'intervento di Hart. Al 59' sono invece le belle statuine della difesa inglese a lasciarlo saltare indisturbato in piena area piccola, il suo colpo di testa è preciso e vale il 2-1. A quel punto Hodgson azzecca la seconda mossa della sua partita, dopo Carroll: dentro Theo Walcott, fuori Milner. Pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, il talento dell'Arsenal inventa una parabola dal limite che sorprende completamente Isaksson, riportando il punteggio in parità e l'Inghilterra in carreggiata. Ad un quarto d'ora dal termine la Svezia ha il pallone per rimettere la testa avanti, ma il piattone da due passi di Kallstrom non trova la porta. E' il 75', tre minuti dopo va in scena il Danny Welbeck show: assolo strepitoso di Walcott, pallone messo dentro dalla destra e giravolta meravigliosa del gioiellino del Manchester United, pallone colpito con il tacco in movimento che finisce alle spalle di Isaksson.

E' il gol più bello dell'Europeo, quello che permette all'Inghilterra di superare per la prima volta nella storia la Svezia in gare ufficiali ma soprattutto, che lancia i Leoni in vetta al gruppo D. Per Ibrahimovic l'avventura europea finisce qui e, per quello che si è visto stasera, i rimpianti veri riguardano la sfida d'esordio persa contro l'Ucraina. Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:40
Francia superiore, 2-0 all'Ucraina

Successo della Francia che si porta in testa alla classifica del gruppo D. Dopo due miracoli di Pyatov, gli uomini di Blanc passano due volte nel giro di tre minuti con le reti di Menez e Cabaye. Non basta la generosità di Shevchenko e Devich, l'Ucraina si deve arrendendere



Il forte acquazzone che ha portato ad un'inevitabile sospensione del match per mancanza delle condizioni di sicurezza doveva far presagire l'imminenza di un evento speciale, o quanto meno di un'inversione di tendenza. Ed infatti la Francia, dopo una lunga serie di convincenti amichevoli, è tornata alla vittoria in partite ufficiali dopo un digiuno che si protraeva dallo scorso 7 ottobre, quando nella fase di qualificazione i francesi rifilarono un 3-0 all'Albania.

Dopo quattro minuti l'arbitro olandese Björn Kuipers si trova costretto ad interrompere il match per via dell'insistente pioggia, dei ripetuti fulmini e dei forti tuoni che avvolgono la Donbass Arena, un impianto quasi interamente costruito in ferro. Quando alle 19 (un'ora esatta dopo l'orario previsto per l'inizio della gara) si riprende a giocare, c'è una Francia più pericolosa, che riesce a conquistare i primi tre punti nel torneo continentale e a portarsi dunque in testa alla classifica con quattro punti.

FALSA PARTENZA UCRAINA, MEGLIO LA FRANCIA - Era stata una buona Ucraina quella che ha impegnato i giocatori francesi nei quattro minuti iniziali. In realtà c'è un'occasione per parte: prima il retropassaggio di Mexes mette in difficoltà Lloris, e poi Menez viene anticipato da Pyatov quando lanciato a rete. Si riprende dalla conclusione di Karim Benzema (6'), il quale è protagonista di una partita di grande generosità e sacrificio, che lo porterà ad uscire stremato nel finale facendo posto a Giroud.

L'Ucraina va a folate; una di queste arriva al 13' quando Gusiev sfonda sulla sinistra e mette in mezzo un cross teso, ma ad aver particolare risalto è la personalità della squadra di Blanc che, sia dal punto di vista del possesso palla che dal modo in cui esprime il suo valore offensivo, si dimostra più pericolosa. Al 16' Menez va in gol su assist di Ribery, il quale però tarda ad effettuare il filtrante ed "intrappola" il suo compagno in fuorigioco. Poco dopo sempre l'ex giallorosso può calciare dall'interno dell'area (26'), vede la porta ma alza la sua conclusione a giro sopra la traversa.

MIRACOLI DI PYATOV SU MENEZ E MEXES - Serata difficile per gli ucraini; lo sa bene Pyatov che al 29' si vede già costretto al primo dei suoi due miracoli: il retropassaggio di Tymoshchuk lancia Ribery verso la porta avversaria, il suo cross trova Menez il cui tiro s'infrange sulle gambe del portiere, bravissimo a chiudere lo specchio. Dieci minuti più tardi un altro grande intervento a mettere in angolo il colpo di testa del "rossonero" Mexes, salito in cielo a perfezionare la traiettoria di un calcio di punizione. Tra queste due occasioni è doveroso segnalare l'occasione creata da Shevchenko che, lanciato, stoppa in area e cercala soluzione di potenza trovando la risposta dell'attento Lloris.

DOPPIO VANTAGGIO FRANCESE: MENEZ POI CABAYE - Nel finale di primo tempo rischia grosso Menez che, già ammonito, commette un netto fallo su Selin, ma viene graziato e non si trova costretto a lasciare la sua squadra in dieci. Ad inizio ripresa l'ucraina dà inizialmente l'impressione di poter rispondere colpo su colpo alle iniziative transalpine. Lo fa con il contropiede di Shevchenko al 49', ed il tiro di Tymoshchuk un minuto dopo, ma la Francia è troppo più pericolosa e passa dopo otto minuti della ripresa.

Velocissima ripartenza di Ribery che trova in centro Benzema, il giocatore del Real Madid allarga a destra per l'accorrente Menez che finta bene verso il centro e batte Pyatov con un bel sinistro al suo terzo tentativo a rete. Tre minuti più tardi il vantaggio francese è già raddoppiato: ancora Benze,a che ispira, filtrante per Cabaye a punire il posizionamento dei centrali di difesa di casa e diagonale sinistro del giocatore del Newcastle a battere il portiere ucraino.

NON BASTANO SHEVA E DEVICH, LA FRANCIA SIORA IL 3-0 - Dopo il pesante doppio svantaggio l'Ucraina rimane inizialmente viva nella speranza di trovare, magari nella giocata di un singolo, il modo per riaprire il match. Non ci riesce, anche perché la Francia è superiore e sfiora la terza rete. Dieci minuti dopo il gol del 2-0 Cabaye coglie anche un palo con Pyatov battuto, mentre quando oramai comincia la girandola dei cambi sono inutili i generosi tentativi di Sheva e di Devich (subentrato a Voronin nella ripresa). A due minuti dal termine anche Nasri sfiora il 3-0: punizione magnifica che supera la barriera e s'indirizza verso l'incrocio salvo poi incontrare i guantoni dell'estremo difensore gialloblu. La Francia è viva, e sono tutti avvisati. Il gruppo D tornerà in campo marted' 19 giugno con Svezia-Francia (Kyev) e Inghilterra-Ucraina (Donetsk). Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:43
Jiracek colpisce ancora, Polonia fuori

La Repubblica Ceca si impone 1-0 ed elimina i padroni di casa polacchi. La squadra di Bilek chiude al primo posto a sorpresa nel Gruppo A con 6 punti, accanto alla Grecia



A Wroclaw va in scena Polonia-Repubblica Ceca, in un match decisivo per entrambe le squadre. I padroni di casa hanno solo un risultato a disposizione per passare ai quarti, ed è la viittoria, mentre ai cechi basta anche un pareggio. La spuntano Baros e compagni, che trovano il gol vittoria nel secondo tempo con Jiracek e si qualificano per i quarti di finale come primi nel girone A. Ma passiamo subito all'analisi del match.

LA POLONIA CI PROVA, MA IL GOL NON ARRIVA - Primi minuti molto combattuti, con numerose palle gol da ambo le parti. Al primo minuto Dudka si inventa una rovesciata in area di rigore, ma la sfera finisce sull'esterno della rete. La Repubblica Ceca risponde subito con Gebre Selassie il terzino si invola sulla fascia, mette in mezzo rasoterra un traversone per Pilar che, solissimo in mezzo all'area, cicca completamente l'impatto con il pallone. Al 5' si fa vedere Lewandoski su punizione, ma il suo sinistro finisce sul fondo. La Polonia sfrutta il momento favorevole e attacca con più vivacità rispetto agli avversari. Ci prova Blaszczykowski in area, Cech però si oppone al suo diagonale, poco dopo ancora Lewandowski ha l'occasione per portare in vantaggio i suoi, ma spara altissimo dal limite dell'area. A metà primo tempo è Boenisch a farsi notare, prima con un tiro da centro area fuori di pochissimo, poi con un bolide da 30 metri che rimbalza davanti a Cech, il portiere del Chelsea risponde presente ed è bravo a mettere in angolo. Dopo i primi 20 minuti emozionanti, le due squadre abbassano i ritmi della partita, complice anche le condizioni climatiche, data la pioggia torrenziale che si abbatte sullo stadio polacco. Senza recupero si conclude la prima frazione.

JIRACEK SEGNA IL GOL PARTITA E QUALIFICAZIONE - Il secondo tempo si apre come si è concluso il primo, e cioè in maniera soporifera. Ed è strano tutto ciò, soprattutto perché con il momentaneo vantaggio della Grecia, le due compagini sarebbero entrambe fuori dall'Europeo. La prima occasione da gol arriva al 64': su punizione per la Repubblica Ceca, pallone in mezzo e Sivok di testa schiaccia da pochi passi, Tyton però è superlativo a respingere d'istinto. Qualche minuto dopo Milan Baros prova il tiro dalla distanza, ma il portiere para. Il gol è nell'aria e finalmente arriva: contropiede dei cechi con Baros che porta palla, serve sulla destra Jiracek che entra in area, si accentra e di destro beffa Tyton. 1-0 per la squadra ceca, con Petr Jiráček al secondo gol in questo europeo dopo quello contro la Grecia. La risposta della Polonia è poca roba, solo un colpo di testa di Dudka che finisce poco sopra la traversa. Dopo 4 minuti di recupero l'arbitro mette fine all'incontro.

CECHI AI QUARTI E PRIMI NEL GIRONE, POLONIA ELIMINATA - La squadra di Michal Bílek fa quello che deve fare: resiste agli attacchi degli avversari e quando alza il ritmo trova la rete che significa qualificazione. La vittoria della Grecia sulla Russia gli regala pure un insperato primo posto nel girone, comunque i cechi si meritano questo risultato, e ora se la vedranno ai quarti con la seconda del gruppo B. Poco, troppo poco ha fatto la Polonia per vincere questo match, e a nulla è servita la spinta di tutta una nazione che aspettava questo evento da 5 anni. Fonte
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00domenica 17 giugno 2012 14:46
Miracolo greco: Russia eliminata a sorpresa

Karagounis firma l'1-0 di Grecia-Russia che ribalta tutti i pronostici della vigilia: a passare il turno infatti sono gli ellenici, secondi nel Gruppo A alle spalle della Repubblica Ceca. Fuori a sorpresa i russi di Advocaat, che avevano espresso un gran calcio nelle prime due partite



E chi se l'aspettava? La Grecia, che certo non è quella che nel 2004 stupì il mondo vincendo l'Europeo in Portogallo, sorprende tutti, Russia in primis, e si prende di diritto un posto nei quarti di finale a Euro 2012. La squadra di Fernando Santos vince la partita di Varsavia contro la squadra di Advocaat con la solita prova di gran carattere: tanta sofferenza dietro, un gol trovato dall'intramontabile Karagounis grazie a un errore altrui nel finale del primo tempo e poi tanta grinta nella ripresa. Che dire della Russia? Esce di scena l'unica squadra del girone ad aver giocato veramente a calcio, almeno per due partite e mezzo: ma per passare bisognava farlo per tre partite, e la squadra di Arshavin e compagni non ci è riuscita, mancando troppe occasioni da rete. E a questi livelli, ogni mancanza si paga cara.

LE SCELTE DEI MISTER - Allo Stadion Narodowy di Varsavia Fernando Santos ha un solo risultato a disposizione, la vittoria e allora ecco il tridente formato da Samaras, Salpingidis e Gekas; altri cambi dietro, dove torna Papastathopoulos. Conseguentemente Katsouranis finisce a centrocampo. Dick Advocaat va avanti per la sua strada e conferma il solito modulo, quel 4-2-3-1 che ha ben figurato contro Repubblica Ceca e Polonia. Cambia un solo uomo, Glushakov, nei tre trequartisti dietro all'unica punta Kerzhakov : il numero 22 prende il posto dell'infortunato Zyryanov.

DOMINA LA RUSSIA, MA IL GOL DOV'E'? - Il canovaccio della partita sembra ben definito, almeno per quanto è risultato dalle prime due giornate del girone A: tutti si attendono una Russia all'attacco e una Grecia sorniona. Sarà così anche se la prima chance del match è sui piedi dei giocatori ellenici: al 7' è Katsouranis a testare la prontezza di Malafeev, bravo a smanacciare. Presto però le previsioni della vigilia si tramutano in realtà: la Russia macina gioco, con fraseggi stretti, passaggi precisi e verticalizzazioni: Arshavin e Dzagoev sono ispirati e armano le proprie frecce. Al 17' Zhirkov confeziona una bella azione sulla sinistra, ma non trova l'assist vincente. Al 30' Papadopoulos in scivolata evita guai peggiori nella sua difesa, in occasione di una ripartenza veloce di Denisov e soci. Tra il minuto 38 e il 41 né Kerzhakov né Zhirkov riescono a centrare la porta al termine di belle azioni corali. Tutto bello, sì, ma il gol dov'è?

IGNASHEVICH, ERRORE PAGATO CARISSIMO - Eccolo, arriva dall'altra parte del campo in pieno recupero: Ignashevich sbaglia un intervento di testa, e questo basta per permettere a Karagounis di presentarsi tutto solo dalle parti di Malafeev e farlo secco per il gol dell'inatteso 1-0. Che fa sorridere un Santos che era già pronto a strigliare i suoi.

FUORI KERZHAKOV, DENTRO PAVLYUCHENKO - Qualcosa non ha funzionato nella Russia e Dick Advocaat punta il dito sul suo attaccante, Kerzhakov: fuori lui e dentro Pavlyuchenko, che da panchinaro con la Repubblica Cema la musica non cambia. Come nel primo tempo, la Russia attacca a testa bassa, senza trovare sbocchi. Il nervosismo si fa sentire e in più la Grecia non è quella remissiva della prima frazione di gioco.

RIGORE OPPURE NO? KARAGOUNIS IMBUFALITO - Al 62' giallo nell'area russa: Karagounis entra in contatto con Ignashevich (ancora lui!) e chiede il calcio di rigore: per l'arbitro è simulazione e cartellino giallo per il capitano goleador, che sa che salterà la prossima partita e s'imbufalisce.

INCROCIO DI TZAVELLAS; LA RUSSIA NON C'E' PIU' - Fernando Santos si copre, inserendo Holebas e Makos e al 70' la Grecia sfiora il raddoppio: è il mancino liftato di Tzavellas a far venire i brividi freddi ai russi. La sua punizione però colpisce in pieno l'incrocio dei pali. Ormai la tensione è alle stelle e la Russia è alle strette, dato che sull'altro campo l'1-0 della Repubblica Ceca alla Polonia li condanna. Advocaat si gioca le ultime carte con l'inserimento degli esperti Pogrebnyak e Izmailov; all'84' Dzagoev va vicino al punto dell'1-1, ma il suo colpo di testa è fuori anche se di pochissimo. Gli assalti finali non porteranno più a nulla: l'immagine finale di Karagounis che soffre in panchina e poi esplode di gioia al triplice fischio arbitrale vale più di mille commenti. La Russia torna a casa, la Grecia rimane agli Europei; almeno per un altro turno ancora.Fonte
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00martedì 19 giugno 2012 21:35
Cristiano Ronaldo si sblocca e vola ai quarti

Il Portogallo supera 2-1 in rimonta l'Olanda con doppietta di CR7: i lusitani ai quarti di finale affronteranno la Repubblica Ceca. Per gli Oranje invece si completa un Europeo da dimenticare, con 3 sconfitte in altrettante partite



Cristiano Ronaldo sceglie il momento migliore per sciorinare la sua migliore prestazione in questo Europeo e finalmente eliminare l'ingombrante zero nella casella delle marcature. L'attaccante portoghese con una doppietta sontuosa trascina il suo Portogallo alla qualificazione ai quarti di finale ed infligge la terza sconfitta all'Olanda che esce così di scena nel modo peggiore, con zero punti e i fischi del suo pubblico che si aspettava molto di più dai vicecampioni mondiali che, hanno dimostrato ancora una volta, come il talento senza idee e un organizzazione importante non conta nulla. L'uscita di scena degli Oranje è la sconfitta di un movimento ma soprattutto di Van Marwijk che in questa partita ha rivoluzionato tutto, impostando una formazione ultra offensiva (Van der Vaart, Sneijder, Robben, Van Persie e Huntelaar tutti contemporaneamente in campo) ma che non è riuscito a organizzatore questi grandi giocatori che hanno giocato per conto proprio finendo per diventare più dannosi che utili. Se a questo ci aggiungiamo anche le incredibili amnesie difensive della retroguardia arancione, si intuisce facilmente come il tonfo fosse inevitabile. Se l'olanda si lecca le ferite, il Portogallo si gode il ritorno al gol di CR7, la prestazione monstre di Nani, l'egregia partita del centrocampo e della coppia di centrali e si prepara ad affrontare la Repubblica Ceca nei quarti di finale. Un avversario coriaceo ma non proibitivo per una squadra che anche stasera ha mostrato di avere ottime individualità ma non solo.

VAN DER VAART ILLUDE GLI ORANJE - Se Van Marwijk rivoluziona completamente la sua formazione rinunciando a Heitinga, Van Bommel, ed Afellay ed inserendo Vlaar, Van der Vaart e Huntelaar; Paulo Bento conferma in toto l'undici che ha sconfitto quattro giorni fa la Danimarca. La partita parte forte con l'Olanda, in completo nero per l'occasione, che sembra volitiva soprattutto con Robben che attacca dalla parte di Coentrao e sembra il più ispirato dei talenti Oranje presenti. La partita è viva e a sbloccarla ci pensa Van der Vaart che al 10' con un sinistro a giro dal limite dell'area trova l'angolino con una conclusione da cineteca che Rui Patricio non può far altro che vedere insaccarsi in rete.

LA RISPOSTA DI CR7 - L'Olanda, che per qualificarsi ha bisogno di battere con due gol di scarto il Portogallo e di un successo della Germania, crede nell'impresa e sembra poter essere in grado di prendere in mano le operazioni. Si tratta però di un fuoco di paglia perché il Portogallo capisce subito che la difesa Oranje è tut'altro che impenetrabile e sulle fasce laterali è vulnerabilissima. La squadra di Paulo Bento così inizia a pompare sulle fasce e inizia a pungere soprattutto con Ronaldo che al 15', lascia sul posto Van der Wiel, entra in area e colpisce il palo esterno con un rasoterra preciso. CR7 fa quello che vuole con il chiaccheratissimo difensore dell'Ajax, che qualche minuto dopo offre anche con un retropassaggio senza senso un assist a Postiga che però non sfrutta il regalo e fa fare un figurone a Stekelenburg. Il Portogallo prende coraggio e continua a premere e poco prima della mezzora passa: Joao Pereira con un assist sontuoso d'esterno pesca il taglio centrale di Ronaldo che elude la tattica del fuorigioco e con un destro sul primo palo fulmina il portiere olandese in uscita. Il gol dovrebbe scuotere l'Olanda che invece si dimostra inerte, incapace di innescare le punte e di porre freno alle ripartenze dei lusitani. Van Persie è un fantasma, Sneijder (defilatissimo a sinistra) non si accende mai e così continua ad essere il Portogallo a fare la gara e a sfiorare il 2-1 con il solito Ronaldo in chiusura di primo tempo.

ANCORA RONALDO, NOTTE FONDA OLANDA - Nella ripresa Van Marwijk non corregge nulla e ripopone lo stesso undici con l'unica variante di Robben largo a sinistra e Van Persie nell'insolito ruolo di esterno destro offensivo. La migliore notizia per il Portogallo che continua a giocare di rimessa e ad affidarsi alle giocate di Ronaldo e Nani. L'unico guizzo dell'Olanda arriva al 52' con un colpo di testa di Vlaar dagli sviluppi di un corner battuto di Sneijder. Scampato il pericolo i lusitani si rituffano in avanti, vedono annullarsi un gol di Postiga per fuorigioco (60') e al 71' solo un miracolo di Stekelenburg impedisce a Nani di trovare il 2-1 con un piatto sottomisura su invito a nozze del solito indomito Ronaldo. Van Marwijk vede la sua squadra alle corde e non trova di meglio da fare che inserire l'ennesimo giocatore offensivo (Afellay) per un difensore (Willems). Il cambio sbilancia ulteriormente l'Olanda che al 72' subisce il gol del 2-1, palla recuperata sulla trequarti dal centrocampo lusitano che innesca Nani che illumina Ronaldo che in area scherza con una finta Mathijsen e fulmina Stekelenburg siglando la doppietta. Per l'Olanda è notte fonda e solo la sfortuna evita a Nani (pallonetto alto di nulla al 78') e Cristiano Ronaldo (palo su conclusione da fuori area) di arrotondare il risultato. L'unico ad avere un sussulto d'orgoglio in casa Oranje è capitan Van der Vaart che con un destro sontuoso dal limite colpisce un palo da urlo a sei minuti dalla fine. Troppo poco per cambiare il destino di un Europeo da film horror e di un eliminazione sacrosanta. Fonte
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00martedì 19 giugno 2012 21:37
Tre su tre: la Germania continua a vincere

Successo per 2-1 dei tedeschi sulla Danimarca nell'ultima partita del girone eliminatorio: la Germania afronterà ai quartti di finale la Grecia, mentre i danesi chiudono terzi nel Gruppo B, eliminati come l'Olanda



Una Germania un po' lenta, forse appagata, sicuramente vincente. Non è certo la Mannschaft migliore che si ricordi quella che supera 2-1 la Danimarca nel terzo match del Gruppo B di Euro 2012, ma sta di fatto che i tedeschi chiudono per la prima volta nella storia il girone europeo a punteggio pieno e lo fanno risparmiando anche qualche cartuccia in vista dei prossimi turni.

BENDER TERZINO DESTRO - Löw conferma in avvio la formazione attesa, con Lars Bender terzino destro al posto dello squalificato Boateng, mentre nella Danimarca Morten Olsen deve rinunciare a Rommedahl e lo sostituisce con un centrocampista di contenimento come Jakob Poulsen, schierando quindi Kvist a uomo su Özil.

PRIMA PODOLSKI, POI KROHN-DEHLI - La Germania parte forte; Müller sfiora il gol in due occasioni (la seconda clamorosa) nei primi 6 minuti e la rete del vantaggio arriva puntuale al 19', quando il numero 13 veste i panni dell'assist-man servendo un cross radente da destra, sfiorato da Gomez e messo dentro quindi da Lukas Podolski, che festeggia nel migliore dei modi la sua 100esima presenza in nazionale. Sembra l'avvio di una partita a senso unico, ma i tedeschi si fanno riprendere subito: angolo da destra di Jacobsen, sponda di testa di Bendtner e incornata vincente di Krohn-Dehli, ancora lui, per l'1-1 danese al 24'.

GOMEZ A SECCO, POULSEN SPRECA - Il botta e risposta frena un po' l'entusiasmo della Germania, che si scopre vulnerabile sui calci piazzati e ci mette un po' a ingranare nuovamente la marcia giusta, anche perché davanti Gomez gira un po' a vuoto e Khedira, ottimo negli inserimenti, non riesce mai a trovare la porta. In avvio di ripresa, dunque, Olsen prova a sbilanciare un po' la sua Danimarca alla ricerca del gol qualificazione, ma al 51' Jakob Poulsen mette fuori di un soffio dal limite sprecando la miglior occasione biancorossa.

CONTROPIEDE TEDESCO E 2-1 BENDER - Löw decide di cambiare inserendo prima Schürrle e poi anche Klose e regalando quindi un po' di imprevedibilità in più alla sua linea offensiva. Andersen salva a mano aperta al 68' proprio sul destro piazzato di Schürrle, mentre dall'altra parte Neuer contiene il tentativo in allungo di Bendtner (76'); i danesi ci provano ma proprio nel momento del massimo sforzo vengono colpiti dal contropiede tedesco, letale come agli ultimi Mondiali: Özil cerca Klose in profondità con un pallone un po' troppo lungo che diventa buono per l'inserimento e il destro in diagonale di Bender, uomo jolly che risulta decisivo grazie alla rete del 2-1 all'80'.

AI QUARTI SARA' GERMANIA-GRECIA - Nel finale c'è ancora tempo per un altro svarione difensivo tedesco su calcio d'angolo, ma ormai il risultato è in ghiaccio. La Germania vola meritatamente ai quarti (sfiderà la Grecia) senza sudare più di tanto in una partita giocata a ritmi non certo eccezionali, mentre la Danimarca si rammarica per un'eliminazione giunta in maniera un po' crudele, con due sconfitte subite nel finale dopo l'impresa dell'esordio contro l'Olanda. Fonte
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00martedì 19 giugno 2012 21:40
Cassano e Balotelli: ITALIA ai quarti di finale

Gli Azzurri di Prandelli superano 2-0 l'Irlanda del Trap con i gol - tanto attesi - dei due attaccanti: 2° posto nel Gruppo C per l'Italia, che chiude alle spalle dei campioni del mondo spagnoli e attende la prima squadra del Girone D



Tanta tensione, come era ovvio che fosse, prima di arrivare all'acuto gioioso che in un attimo cancella tutto, dalla prima mezz'ora inguardabile degli Azzurri fino alle tanto chiacchierate paure da biscotto. Invece niente: la Spagna ha vinto, l'Italia ha vinto e alla fine il Gruppo B si è concluso un po' come tutti si aspettavano alla vigilia, con i ragazzi di Prandelli secondi alle spalle dei campioni del mondo e con la Croazia eliminata, seppur non demeritando affatto.

PRANDELLI CON LA DIFESA A 4 - L'Italia come ci si attendeva parte con il 4-3-1-2 inserendo tre volti nuovi in difesa (Abate, Barzagli e Balzaretti), alzando De Rossi a centrocampo e schierando Di Natale accanto a Cassano con Balotelli relegato in panchina. Sarà il cambio di modulo, sarà la paura di perdere, ma sta di fatto che gli Azzurri partono malissimo, con Pirlo che per poco non manda in porta Keane dopo meno di 10 secondi su un appoggio sbagliato malamente. Dopo 5-6 minuti scoppiettanti la partita si addormenta, fino a quando l'Irlanda non ci mette paura in contropiede (23') sfruttando un pesante sbandamento della nostra retroguardia. È il campanellino d'allarme che sveglia l'Italia; o meglio, sveglia Antonio Di Natale.

DI NATALE INVENTA, CASSANO SEGNA - L'Italia cambia marcia proprio grazie al cannoniere dell'Udinese che scalda i motori con due girate ribattute e sfiora quindi un gol fantastico al 34' superando anche Given e calciando da posizione impossibile con l'esterno, solo per assistere al salvataggio di Dunne. È il preludio al gol, che arriva sul calcio d'angolo seguente: Pirlo batte da sinistra e Antonio Cassano si infila sul primo palo per la spizzata vincente che vale l'1-0 e scaccia i primi fantasmi.

CHIELLINI, INFORTUNIO PESANTE - Chiuso il primo tempo in vantaggio, l'Italia non riesce a chiudere i conti in avvio di riprese con le conclusioni di Cassano (ribattuta) e De Rossi (alta) e al 56' l'infortunio di Chiellini (probabile stiramento alla coscia sinistra, ndr) toglie quel briciolo di sicurezza agli Azzurri, che abbassano la linea della difesa offrendo il fianco all'Irlanda, mai doma per DNA. La punizione di Andrews al 60' è il primo campanellino d'allarme per Prandelli che dà fondo alle sue sostituzioni inserendo (dopo Bonucci) anche Diamanti e Balotelli per dare freschezza al reparto offensivo e tenere la palla lontana dalla propria area. Un obiettivo non proprio centrato perché al 78' servono nuovamente i guanti di Buffon per rispondere al secondo tentativo piazzato dello stesso Andrews.

BALOTELLI LA CHIUDE: PERLA AL 90' - La pochezza offensiva irlandese ci dà una mano e nel finale la partita gira a favore degli Azzurri, prima con l'espulsione per doppio giallo del solito Andrews e poi con il bellissimo gol del raddoppio siglato da Mario Balotelli, che insacca in girata volante di destro, questa volta su angolo calciato da Diamanti. È il tripudio, completato in realtà solo quando arriva anche la conferma del successo per 1-0 della Spagna a Danzica (avesse pareggiato la Croazia, con l'1-1 saremmo andati a casa).

L'ITALIA VOLA A KIEV E ATTENDE... - Italia ai quarti, dunque, in attesa di conoscere la rivale che gli Azzurri dovranno affrontare il 24 giugno a Kiev, cioè la prima classificata del Gruppo D che si conclude nella serata di martedì. Che sia Francia, Inghilterra o Ucraina, per adesso non importa: questo è il momento di festeggiare, finalmente, la prima vittoria italiana a Euro 2012. Non con grande continuità, fisica e tecnica, non senza paura, ma pur sempre une bella vittoria che potrebbe aver risvegliato i nostri attaccanti. Fonte
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