Dalle interviste ai potenti ai libri di protesta
Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice, è diventata famosa a livello internazionale per le sue interviste ai potenti del mondo e i suoi reportage, in particolare di guerra. Negli ultimi anni la sua attenzione critica verso l'Islam contemporaneo ha destato interessi e reazioni contrapposte, comprese denunce alla magistratura, in Italia e all'estero. L'ultimo periodo della sua vita è stato piuttosto travagliato a causa di una malattia incurabile, ma questo non le ha impedito di scrivere e di esprimere le sue idee fino in fondo e fino all'ultimo. Ecco la sua vasta bibliografia.
I sette peccati di Hollywood, 1956
Il sesso inutile, 1961
Penelope alla guerra, 1962
Gli antipatici, 1963
Se il sole muore, 1965
Niente e così sia, 1969: reportage dalla guerra del Vietnam. Un lungo diario di guerra fino alla rivolta degli studenti di Città del Messico per rispondere alla domanda di una bambina: "La vita, cos'è?".
Quel giorno sulla luna, 1970
Intervista con la storia, Rizzoli 1974. Raccolta di interviste realizzate per L'Europeo soprattutto a personaggi politici. Tra gli altri: Henry Kissinger, il generale Giap, Golda Meir, Yasser Arafat, re Husayn di Giordania, Indira Gandhi, Ali Bhutto, Pietro Nenni, Giulio Andreotti, Giorgio Amendola, l'arcivescovo Makarios e Alekos Panagulis. Un confronto spesso a muso duro con il Potere incarnato negli uomini che lo detengono e che facendo la Storia determinano le vite di molti.
Lettera a un bambino mai nato, Rizzoli 1975: è il libro più famoso della scrittrice toscana, bestseller in tutto il mondo. Fallaci immagina di parlare con il bambino che porta in grembo chiedendosi se sia giusto o meno donargli la vita;
Un uomo, Rizzoli 1979: volume dedicato al suo compagno Alekos Panagulis, eroe della lotta contro la dittatura di destra dei colonnelli in Grecia.
Insciallah, Rizzoli 1990. Romanzo.
La rabbia e l'orgoglio, Rizzoli 2001: il libro riprende con varie aggiunte un lunghissimo articolo pubblicato dal quotidiano Il Corriere della sera il 29 settembre 2001. Il tono è quello di un pamphlet contro le dittature, il terrorismo, l'estremismo, il fanatismo religioso dell'Islam, ma anche contro la mediocrità dei governanti, le ragioni di real politik per colpa delle quali la società occidentale (in primis l'Europa) non difenderebbe più, nel confronto con l'Islam, i valori che la contraddistinguono (molti i richiami al Risorgimento, alla Resistenza). Il libro ha suscitato molte critiche e polemiche per il suo taglio duro e per certe affermazioni che, inizialmente attribuite allo shock per gli attentati, in seguito sono state confermate dall'autrice e riprese nel libro successivo.
La forza della ragione, Rizzoli 2004: in questo libro, inizialmente concepito come un post scriptum del precedente libro, la Fallaci risponde ai violenti attacchi ricevuti da gruppi islamici, gruppi politici e movimenti facenti riferimento soprattutto alla sinistra a seguito della pubblicazione del volume del 2001. Il libro contiene riferimenti a Mastro Cecco, alla cui figura l'autrice si richiama, un poeta-astronomo condannato per eresia dal Sant'Uffizio e bruciato vivo sul rogo nel 1328 insieme alle copie del suo libro, "La Sfera Armillare".
Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci, Rizzoli 2004: volume uscito in agosto per i lettori del Corriere della sera; vendette 800.000 copie nella sola estate.
Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse, Rizzoli 2005: esce in libreria Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci con un nuovo titolo, varie aggiunte (la Fallaci narra il suo incontro con Bin Laden) e un nuovo capitolo (L'Apocalisse).
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