Difendersi dallo spam
1. Se lo riconosci lo eviti. Lo spam è facilmente riconoscibile: si tratta di email generalmente in inglese, con mittenti di fantasia o a noi sconosciuti che offrono prodotti e servizi di cui non avremmo mai pensato di avere bisogno. In altri casi si presentano come risposte a email mai inviate oppure come messaggi provendienti da siti molto noti (es admin@microsoft.com). In questi casi è molto probabile che, oltre che di spam, si tratti anche di un virus. La regola fondamentale è, quindi, quella di non aprire mai email dubbie.
2. Non rispondere mai alle mail degli spammer, nemmeno per rimuovere il proprio nominativo dalla loro lista. Spesso, nelle mail di spam, si leggono frasi tipo "Se non vuoi ricevere più le nostre proposte, invia una mail a...", in questo modo lo spammer desidera solo avere conferma che l'indirizzo a cui ha inviato la mail sia valido. In ogni caso, meglio non rispondere.
3. Disattivata l'anteprima. Nei programmi di posta elettronica anche la sola anteprima "apre" la email, attivando virus eventualmente presenti oppure inviando allo spammer la conferma che il vostro indirizzo viene letto.
4. Limitare al massimo la diffusione del proprio indirizzo e-mail. Non utilizzarlo mai per scrivere sui Newsgroup (cioè sui gruppi di discussione usenet) o inserendolo nel proprio sito internet: gli 'spammer' utilizzano degli appositi programmi che girano per la Rete alla ricerca di indirizzi validi. E' consigliabile creare degli indirizzi a perdere quando sia necessario per registrarsi a una community, provare un servizio nuovo e così via.
5. Utilizzare i filtri antispam. Alcuni programmi di posta elettronica forniscono gratuitamente (Thunderbird) o a pagamento (Eudora) filtri in grado di riconsocere ed eliminare la posta spazzatura.
6. Evitare di farsi coinvolgere nelle cosiddette 'catene di S. Antonio'. Non rispondere a quelle mail che contengono frasi tipo "Manda a 5 persone questa mail…" o "Manda questo messaggio a tutti i tuoi amici...", neanche se descrivono casi disperati di gente in fin di vita che vuole "entrare nel Guinnes dei primati per e-mail ricevute prima di morire": in genere sono storie create ad hoc per ottenere una risposta e ottenere nuovi indirizzi.
7. Avvisare il Garante per la Privacy. Le leggi italiane in fatto di posta indesiderata sono chiare: lo spam è un abuso e come tale va punito. Se per i grandi spammer internazionali è possibile fare poco, per quelli di casa nostra le sanzioni sono molto severe. Sul sito www.garanteprivacy.it è possibile trovare risorse, consigli e documentazione.
8. Non arrabbiarsi. Lo spam è una "piaga biblica" che infesta la Rete e per la quale nessuno ha, al momento, trovato una soluzione. Non si può affrontare la tempesta con una canoa: teniamoci il più possibile al riparo seguendo le indicazioni dei punti precedenti. Non basterà, ma non diamo agli spammer anche la soddisfazione di farci stare male.