Di Pietro e l'Idv in rivolta: questione morale? Già chiusa

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silvercloud87
00martedì 3 febbraio 2009 17:24
Scontro nel partito, parolacce e insulti tra Mura e Barbato
Di Pietro e l'Idv in rivolta:
questione morale? Già chiusa

L'ex pm: Vigilanza, non nomineremo i nostri rappresentanti

ROMA — Arriva in sala stampa, con più di un'ora di ritardo, e sorride. Antonio Di Pietro ha passato brutti quarti d'ora nel suo esecutivo nazionale del mattino, parolacce e grida e i suoi deputati Silvana Mura e Francesco Barbato che quasi venivano alle mani nella foga di affrontare la questione morale del partito. Ma adesso, nel pomeriggio, il leader dell'Italia dei Valori ha messo su il sorriso per la stampa. «Abbiamo parlato di molte cose nel nostro esecutivo nazionale: federalismo, intercettazioni, alleanze alle amministrative vogliamo stare ancora con il centro-sinistra, nonostante tutto), la commissione di vigilanza Rai, la questione Campania...».

Già, la Campania. Di Pietro vorrebbe parlare di tutto tranne che della bomba che gli esplosa nel partito all'ombra del Vesuvio. E, alla fine, si mette a ripetere le stesse cose che del suo partito in Campania va già dicendo da un mese. In particolare: che gli uomini dell'Italia dei Valori coinvolti nell'inchiesta devono correre dai magistrati, ma anche che quelli che hanno posti di responsabilità nelle amministrazioni li devono lasciare, altrimenti saranno fuori dal partito. Chissà perché Di Pietro ripete tutto questo. «Voglio ribadire i concetti, non si può?». La verità è che sono proprio le persone che da un mese non stanno obbedendo a questi suoi due ordini che hanno fatto esplodere la questione morale in Campania. Perché Di Pietro ignora questo? Così come ignora le domande sulla rivolta dei suoi amministratori che in Campania si stanno sfilando la casacca del partito, uno dietro l'altro.

Preferisce parlare della Rai. Dice, infatti, prendendo fiato: «La lista dei nuovi componenti del cda Rai è già pronta in qualche cassetto. Dopo aver impedito alla minoranza di scegliersi il proprio presidente, al danno vogliono aggiungere la beffa: hanno raggiunto l'accordo per il cda Rai. Ecco perché l'Idv non nominerà i propri rappresentanti in commissione di vigilanza, non vogliamo partecipare ad un altro omicidio della democrazia». Sulla Campania c'è anche la storia della sfiducia alle giunte Iervolino e Bassolino: argomento che Di Pietro rilancia a gran voce, annunciando anche una mozione alla Camera contro il sindaco Iervolino, sulla scia di quella presentata oggi da Amedeo Labocetta, del Pdl. Ma non spiega come mai i suoi consiglieri regionali invece di occuparsi della sfiducia alla giunta fanno gli accordi con Antonio Bassolino. Taglia corto, infastidito: «La questione morale in Campania è stata affrontata e risolta». Adesso tocca al tema delle intercettazioni: «L'ipotesi di riforma delle intercettazioni in discussione in Parlamento? E' una legge criminogena...».

Alessandra Arachi
03 febbraio 2009
corriere.it
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