Forze motrici del gioco sono senz'altro la qualità e la quantità dell'esplorazione (fortunatamente non si troverà quel level design “formato corridoio” cui molti videogiochi odierni vorrebbero abituarci).
Qui ci sono vallate, cascate, laghi e boschi da visitare per il solo gusto di farlo.
E ancora: segreti da svelare, sotto-quest da intraprendere, mostri cui dare la caccia ed ampi spazi da percorrere fra una tappa e l'altra della trama.
Il sistema di combattimento, dal canto suo, è semplice da apprendere e padroneggiare, essendo esso debitore dei canoni del genere (statico, fondato sulla navigazione dei menu, non privo di venature tattiche – si pensi al comando “Psyche Up”).
Valga comunque l'avviso che i nemici non sono sempre pezzi di pane e che gli scontri random accompagneranno con una certa frequenza le varie scampagnate.
Oltre ai borghi abitati, comunque, si troveranno allocati qua e là sia postazioni di salvataggio -i luoghi di culto-, sia locande dove riposare e rifocillare così HP ed MP (senza dimenticare che tramite la magia Zoom è possibile tele-trasportarsi nelle località precedentemente visitate).