Crisi, Veltroni: «Ora le grandi riforme Lavoratori e imprenditori siano uniti»

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silvercloud87
00lunedì 16 febbraio 2009 11:08
PIANO DA 16 MILIARDI. Marcegaglia: «Rischio di una perdita violenta del patrimonio»
Crisi, Veltroni: «Ora le grandi riforme
Lavoratori e imprenditori siano uniti»

Il leader Pd attacca: il premier sottovaluta l'emergenza. D'Alema: da Confindustria acquiescenza verso governo


ROMA - La crisi è un'«autentica emergenza nazionale» e il governo e in particolare il premier Silvio Berlusconi la minimizzano. Torna a ribadirlo il leader del Pd Walter Veltroni durante la presentazione del pacchetto anti-crisi che il governo ombra del Partito democratico ha illustrato al Tempio di Adriano, in piazza di Pietra a Roma. Il segretario dei democratici accusa il presidente del Consiglio di aver «gravemente» sottovalutato la difficile situazione economica. Poi cita gli ultimi dati sul Pil e dice: «Il nostro Paese sarà per tre anni in recessione, questa è una cosa che dovrebbe scuotere alle radici il mondo politico istituzionale e spingere a una strategia di urgenza che finora non c’è stata». «Veltroni tutti i giorni deforma la realtà e disinforma gli italiani» è la replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.

«ORA LE GRANDI RIFORME» - Nel suo intervento il leader del Pd ha anche citato Obama, spiegando che «una crisi grave non va mai sprecata». Dunque «questo è il momento per fare le grandi riforme» ha detto, così che il Paese abbia gli strumenti necessari per «affrontare la crisi e sia anche pronto per essere competitivo una volta usciti dalla crisi». Tra le riforme necessarie Veltroni cita quella sugli ammortizzatori sociali, lo snellimento delle procedure per le grandi infrastrutture e opere pubbliche, la formazione, le energie rinnovabili, la sburocratizzazione. «È nel cuore della crisi che il Paese deve saper cambiare per affrontare la sfida».

«LAVORATORI E IMPRENDITORI SIATE UNITI» - Parlando ai vertici della Confindustria e dei sindacati, alle associazioni del commercio e dell'artigianato, al mondo delle cooperative, dei comuni e degli enti locali, Veltroni ha rivolto un appello e un auspicio a tutti i rappresentanti delle forze sociali, del lavoro e produttive, riunite al Tempio di Adriano per ascoltare le proposte del Pd per affrontare la crisi economica, e chiede loro di «essere uniti». «Sarebbe molto bello - ha affermato il leader Pd - se il mondo del lavoro e quello produttivo, storicamente divisi dalla rappresentazione dei propri legittimi interessi, trovassero ora un punto di unità». L'auspicio di Veltroni è che «tutte le forze del lavoro e produttive si uniscano per chiedere un piano per l'Italia, capace di contrastare la crisi economica». Presenti i segretari generali di Cgil, Guglielmo Epifani, Cisl, Raffaele Bonanni, e Uil, Luigi Angeletti, ed Emma Marcegaglia.

LA MANOVRA - Sono i sette punti attorno ai quali si articola la proposta di una manovra anticiclica del valore di un punto percentuale di Pil, 16 miliardi di euro, avanzata dal governo ombra del Partito Democratico: la riforma degli ammortizzatori sociali per la creazione di un sistema universale di garanzie, politiche per aumentare il potere d'acquisto delle famiglie con una riduzione della pressione fiscale sui redditi medio-bassi, promozione dell'occupazione femminile, aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture, sostegno alle imprese, difesa e valorizzazione del Made in Italy e investimenti per un vero e proprio «new deal» ecologista.

MARCEGAGLIA - «C'è il rischio di una perdita violenta del patrimonio delle imprese e delle professionalità che è la forza del nostro Paese». Questa la «grande preoccupazione» espressa dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. La leader degli industriali ha anche condiviso il rischio povertà espresso da Walter Veltroni. «La crisi è grave ed evidente - ha spiegato Marcegaglia - e il peggioramento in corso è avvenuto con una profondità e velocità che nessuno poteva prevedere». «Per affrontare la grave crisi economica in atto - ha aggiunto la Marcegaglia - è necessario fare di più ma anche avviare serie riforme strutturali che rendano i nostri conti pubblici credibili e sostenibili nel futuro».

D'ALEMA: «ACQUIESCENZA» - Una critica all'associazione degli industriali arriva da Bologna, per bocca di Massimo D'Alema che ha partecipato a un incontro con gli imprenditori locali: «Il mondo delle imprese dovrebbe farsi un po' più sentire. C'è una singolare acquiescenza di Confindustria con il governo: è impressionante». «Con il passato governo abbiamo messo sul tavolo sette miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, una parte minore per i lavoratori e la parte maggiore per le imprese. Non hanno neanche detto grazie. Hanno detto che non bastava e hanno protestato. Da questo governo hanno avuto quattro spiccioli e ogni giorno dicono grazie. Siccome hanno bisogno dei favori del governo, in questo momento non hanno la forza di rappresentare in modo adeguato l'interesse del mondo delle imprese».


14 febbraio 2009(ultima modifica: 15 febbraio 2009)
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