Corsi di laurea a numero chiuso o programmato

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@athena85@
00sabato 4 agosto 2007 04:04
heilà gente, che ne pensate dei corsi di laurea a numero chiuso o programmato? secondo voi è giusto? perchè?
~=€MM@=~
00sabato 4 agosto 2007 14:54
alla fine servono per evitare sovraffollamenti e per far si ke non ci sia troppa gente ke fa la stessa cosa...inizialmente può sembrare un ostacolo, ma penso ke poi nel futuro qndo sarà il momento di trovarsi un lavoro o si necessita di esser seguiti meglio da un prof, se ne vedano i vantaggi
JainaSolo
00lunedì 13 agosto 2007 21:53
Re:
~=€MM@=~, 04/08/2007 14.54:

alla fine servono per evitare sovraffollamenti e per far si ke non ci sia troppa gente ke fa la stessa cosa...inizialmente può sembrare un ostacolo, ma penso ke poi nel futuro qndo sarà il momento di trovarsi un lavoro o si necessita di esser seguiti meglio da un prof, se ne vedano i vantaggi



sono completamente d'accordo con te, emma. [SM=g27811]

kiakkia
00mercoledì 17 ottobre 2007 20:08
si x il discorso della selezione delle persone sono d'accordo ank'io ma molto spesso questi test non rispekkiano le materie ke poi affronterai durante il corso di laurea. Ad esempio il mio corso di laurea ha materie sia di medicina ke pedagogiche eppure il test di ammissione rikiedeva solamente conoscenze matematike e scientifiche... quindi penso sia indispensabile fare corsi a numero programmato in quanto vengono stabiliti il numero dei posti in base alla disponibilità di lavoro ma dovrebbe essere variato il modo di farli ke è molto vago e agevola certe persone rispetto ad altre!
neve67
00martedì 23 ottobre 2007 23:24
penso che inalcune materie 'difficili' sia inutile mettere troppa gente nei corsi, anche perchè non ci sono abbastanza docenti, quindi di seleziona veramente la persona, pensate che 2/3 comunque non arrivano alla fine nei corsi normali, mentre in questi selezionatissimi è difficile un'abbandono
giada89
00giovedì 3 gennaio 2008 16:23
Io vorrei fare scienze della formazione primaria il prossimo anno...ed è a numero chiuso...c'ho già l'ansia ora!! sono 290 posti che sono tanti però l'anno scorso hanno fatt la rikiesta più di 900 persone!!!quindi non è facile entrare! certo alcune mie amike vogliono fare fisioterapia elì i posti sono solo 17!!!
nitroverde88
00venerdì 4 gennaio 2008 00:12
io invece non ritengo "giusti" i corsi di laurea a numero programmato per dei semplici motivi: 1) non viene data a tutti la possibilità di fare quello che vuole, 2) i test molto spesso riguardano cose che non hanno nulla a che vedere con la facoltà dove vorresti essere ammesso.

poi la cosa secondo me più importante è la "selezione naturale " che avviene da anno ad anno se non da semestre a semestre, non tutti i ragazzi che si iscrivono all'università hanno la vera "voglia " di laurearsi e quindi incontrando le prime difficoltà o cambiano facoltà oppure il più delle volte vanno a lavorare.

questa selezione dovuta dalla difficoltà è ancora più accentuata in facoltà che in questo momento sono a numero programmato (area sanitaria,architettura)che oltre alle varie Ingegneria e Economia sono le università più difficili e impegnative al contrario di altre facoltà .
maschutt
00mercoledì 20 febbraio 2008 20:14
i test sono utili x qll facoltà con molti iscritti....ma qst test di solito sono inutili xkkè ci sono domande su materie ke nn c'entrano nnt...ad esempio se uno vuol fare lettere x quale motivo al test deve sapere il 3principio della termodinamica????
Triboniano
00giovedì 13 marzo 2008 15:12
Personalmente sono contrario all'accesso regolato ai corsi di laurea universitari.
Purtroppo è necessario far notare che la Costituzione, all'art. 33 , comma 5, dispone che " è prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. "
A mio parere sarebbe opportuna l'abrogazione di tale disposizione normativa, atteso che la Costituzione stessa, all'art. 3, dispone che " Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana..."
L'accesso regolato ai corsi di studi, così come l'accesso regolato alle professioni intellettuali, appare retaggio di una concezione oligarchica della società, che non può trovare corrispondenza nell'Italia del XXI secolo.
In una prospettiva de iure condendo, sarebbe più opportuno legare al merito la prosecuzione degli studi universitari, ammettendo al secondo anno che ha riportato buoni risultati al primo, ed ammettere alle professioni intellettuali i dottori che hanno proficuamente frequentato una scuola di specializzazione ovvero un periodo di pratica professionale, evitando le vergognose forche caudine degli esami di abilitazione concepiti per sbarrare l'accesso al lavoro; lavoro che, ai sensi dell'art. 1 Costituzione, è posto alla base della stessa istituzione Repubblicana.

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