VERIFICHE SU 'FOSSE COMUNI', RISPETTATE PROCEDURE
I thailandesi hanno rispettato tutte le procedure internazionali per quanto riguarda i corpi seppelliti nelle cosiddette 'fosse comuni'. Lo afferma un funzionario della Farnesina a Phuket, sottolineando che ''le verifiche chieste ai nostri partner comunitari hanno accertato l'assoluta correttezza dell'operato''. Dopo le notizie della presunta fossa comune a Ban Muang, i funzionari dell'unita' di crisi della Farnesina presenti in Thailandia hanno chiesto ai loro partner comunitari (in particolare alla Germania, territorialmente competente in quell'area) di accertare l'avvenuto rispetto di tutte le procedure internazionali. ''Il riscontro e' stato positivo - afferma il funzionario - nel senso che e' stato accertato che si tratta soltanto di sepolture temporanee, per consentire la conservazione delle salme in attesa di identificazione, stante la carenza di celle refrigerate''. Ieri, sia i responsabili thailandesi del sito di Ban Muang sia il capo del team internazionale che occupa l'area hanno assicurato che tra le persone sepolte non ci sono occidentali. Anche gli uomini della Farnesina a Phuket confermano che ''e' stato fatto ogni sforzo'' per separare gli orientali dagli 'stranieri'. Aggiungono, tuttavia, che la certezza assoluta che cio' sia avvenuto per ogni salma, anche a causa delle condizioni dei corpi, non c'e'. ''In linea di massima'', dunque, tutti i cadaveri degli occidentali, compresi quelli dei turisti italiani non ancora riconosciuti, si trovano in container-frigo, in attesa della loro identificazione ufficiale.
Fonte Ansa