Corcifisso si, crocifisso no: nei luoghi pubblici, di tutti

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silvercloud87
00martedì 17 novembre 2009 14:46
Carissimi, purtroppo o per fortuna il cristianesimo non è più la religione d'Europa e l'Europa non è più la Cristianità, questa è storia e non va certamente dimenticata in nessun caso. Ma la storia va storicizzata non possiamo certamente farne una questione d'attualità: le chiese si svuotano, i fedeli si disperdono e non riconoscono più nessuna guida. Il benessere indebolisce la necessità di credere ad un'entità ultraterrena, immortale, infinita, perché c'è a sufficienza per mangiare e per vivere comodamente o comunque non nell'incertezza totale del domani. Invece, per coloro che vivono nell'incertezza la religione non è più un approdo di salvezza, l'unico approdo è trovare il cibo per sfamarsi e questo non lo si trova durante le cerimonie religiose ma piuttosto agli sportelli di associazioni caritatevoli religiose o laiche. Anche questo è un ciclo che avrà la il suo punto di minimo e poi risalirà in questa o in un altra forma. Non so quanti vostri amici bestemmino, i miei ricordi delle scuole superiori dicono "quasi tutti" e quelli che non lo fanno non è certamente per fede ma per educazione. Il cristianesimo, ma in particolare il Cattolicesimo sta finendo e volge al tramonto.
L'Italia non è più cattolica, l'Europa ancora meno.
Questo non è quello che voglio ma è solo la realtà dei fatti e l'evoluzione ciclica della società, non più retta su una teocrazia strisciante (residui si trovano in Italia). Persino l'ideologia di stato nazione sta lentamente perdendo il suo sgnificato a causa della multiculturalità, dell'immigrazione, della virata sociale ed economica che ha portato in secondo piano la vita spirituale-religiosa, perché è inevitabile che la vita spirituale c'è e resta ma è interiorizzata e non più pubblica e faresaica.
Gli stati sono laici e non teocratici non possono permettersi di avvantaggiare legalmente una religione nei confronti di un'altra, lo può fare la società civile chiedendo una revisione delle disposizioni e delle normative dello stato di diritto in un senso più teocratico, certo io francamente non vorrei mai viverci in uno stato teocratico ma posso sempre ricorrere alla migrazione, oggi molto frequente, se la maggioranza degli italiani pensa logica una scelta tale.

Ora per non ripetermi vado a parare altrove, con altre considerazioni.
Personalmente sono cristiano praticante e quindi potete immaginare che a fare un discorso simile potrei avere un conflitto d'interesse ma in realtà non credo sia così nel mio caso, perché il mio credo resta in me, nei miei comportamenti e non intendo assolutamente imporlo a chi mi sta accanto, questo anche quando mi trovo a parlare di aborto (nel mio paese c'è il carcere di secondo grado per chi lo fa), di eutanasia, insomma di temi eticamente sensibili. Da cristiano ritengo questo comportamento scontato, perché Gesù mi insegna ad amare ed a rispettare gli altri senza obbligarli a fare ciò che io faccio, proprio come lui a lasciato libero me di decidere io vorrei lasciare anche gli altri liberi di decidere e di recarsi nei luoghi pubblici (di tutti) senza il condizionamento della mia religione ma con la consapevolezza di trovarsi in uno spazio neutrale.
Secondo punto che vorrei trattare riguarda il significato della croce e del crocifisso. Io considero questo simbolo come segno d'amore, di pace e di libertà ma posso presupporre che per tutti sia così? Non credo, peccherei di presunzione e di superficialità della mente umana e degli eventi che possono accadere in alcune parti del mondo. Ricordate l'immagine dell'ex Presidente degli Stati Uniti d'America mentre andava dai militari statunitensi nelle varie missioni dell'esercito con nelle mani il Crocifisso e la Bibbia, trasformando la guerra in conflitto di civiltàe di religione. Le popolazioni che vivono la guerra (senza la presenza Usa non vi sarebbe stata nessuna guerra e non hanno trovato nessun arma di distruzione di massa, teniamolo in mente) cosa pensano della Croce e della Bibbia? Io li vedrei come strumenti di opressione e non di pace ed amore.
Ultimo passo, credo veramente che la religione sia un fattore interiore e comportamentale mio, tanto è vero che non mi sono mai accorto se negli uffici che frequento io c'è o meno il crocifisso, quindi significa che non vale la pena creare conflitto per una ragione simile.
Vorrei che tutti avessero pari possibilità, come? O si tolgono tutti i simboli religiosi o si mettono tutti. La prima mi sembra una mossa più semplice, meno invasiva, meno costosa, considerando che i simboli religiosi nel mondo sono molti.
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