Classi per stranieri, il no di Veltroni e della Chiesa

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silvercloud87
00giovedì 16 ottobre 2008 10:36
Il sindaco di Roma: «Ora serve riflettere»
Classi per stranieri, il no di Veltroni:
«Dio ce ne scampi». Alemanno frena

Il leader Pd: «Intollerabile la mozione della Lega». Critiche anche dalla Chiesa: «L'integrazione è ricchezza»

MILANO - Si fa rovente lo scontro sulla mozione leghista approvata alla Camera per l’istituzione di «classi di inserimento» riservate ai figli di immigrati. Da opposizione e sindacati arriva una condanna senza mezzi termini e l’accusa alla maggioranza di voler istituire «l’apartheid».

NO DELLA CHIESA - Ma critiche arrivano anche dall’interno del Pdl e dalla Chiesa: il cardinale Angelo Scola non esita a precisare di «non essere favorevole» alla soluzione ideata dal Carroccio. «Laddove ci sono degli educatori capaci, questa varietà di provenienza, equilibratamente scelta, si sta rivelando - spiega - una autentica ricchezza». Non fa sconti al centrodestra Walter Veltroni, per il quale la mozione leghista è «intollerabile». Il leader del Partito democratico ricorda che anche gli italiani sono stati emigranti e non avrebbero accettato un trattamento simile per i loro figli, quindi sottolinea che «l’immigrazione clandestina è aumentata del 50%» nonostante gli annunci fatti dal governo perché «le chiacchiere sono una cosa, la realtà è un’altra». Parlano apertamente di «apartheid» il leader del Pdci Oliviero Diliberto, Fabio Evangelisti dell’Idv e Claudio Grassi di Rifondazione comunista. Anche per il segretario della Cgil Guglielmo Epifani l’iniziativa leghista richiama «gli aspetti bui dell’apartheid». Ma per il leader sindacale «questo atto non è solo l’ennesima dimostrazione dell’intolleranza razziale che caratterizza la destra al governo, ma anche la conseguenza della devastazione contenuta nei provvedimenti sulla scuola: i tagli previsti dalla riforma Gelmini determinano, infatti, l’impossibilità di seguire adeguatamente tutti i bambini nelle loro specificità». Contrario anche il sindacato più vicino al centrodestra. «L’idea di ghettizzare bimbi immigrati in classi differenziate è contraria - ammonisce Renata Polverini, leader dell’Ugl - alla filosofia di integrazione degli stranieri che il sindacato persegue e che dovrebbe essere alla base delle politiche per l`immigrazione di questo Paese». Difende la mozione il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Pizza: «Le classi-ponte non vanno intese come un ghetto - dice - ma come un aiuto ai ragazzi stranieri, per meglio inserirsi nel sistema scolastico italiano». La Lega nord prova a stemperare gli animi, precisando che «le classi d`inserimento vanno intese come uno strumento per integrare al meglio i ragazzi, e non per emarginare o discriminare nessuno di loro». Ma i dubbi toccano anche il Pdl, e le deputate Alessandra Mussolini e Souad Sbai (quest’ultima di origine marocchina), fanno sapere di «sentire il dovere di chiedere un incontro urgente, proprio sulla questione, con il ministro dell’Istruzione Gelmini». Il punto ora è il destino che la mozione avrà: un eventuale emendamento al decreto Gelmini, che martedì sarà in aula al Senato, renderebbe più complicato il percorso, mentre l’opposizione già prevede che il governo porrà la fiducia su quel provvedimento come ha già fatto alla Camera. Per questo il capogruppo del Carroccio al Senato, Federico Bricolo, fa capire che a fronte di garanzie precise la Lega potrebbe accettare tempi più lunghi: «Stiamo valutando, intanto il governo ha preso l’impegno. Valuteremo insieme al governo la strada legislativa che permetterà di concretizzare quanto deciso ieri dalla Camera»

LE PROTESTE - La mozione della Lega travolge il mondo della scuola, già messo a dura prova dalle proteste anti-Gelmini che in questi giorni agitano atenei e istituti di ogni genere. «Perché la scuola pubblica non sia ridotta a un fantasma» genitori e insegnanti hanno organizzato per mercoledì sera una «notte bianca» in diverse scuole di tutta Italia. Soltanto a Milano, secondo quanto riferisce il sito Rete scuole, saranno coinvolti almeno una decina di istituti. Mezza dozzina di scuole aderirà a Venezia e parecchie decine a Bologna, dove è nata l'iniziativa e dove si annuncia anche l'occupazione della facoltà di Lettere da parte dell'assemblea dei ricercatori e precari. Appuntamenti sono previsti anche a Roma, Genova, Torino, Perugia, Brescia, Parma, Viareggio. A Napoli una fiaccolata attraverserà le vie cittadine, da piazza del Gesù a piazza del Plebiscito.


15 ottobre 2008(ultima modifica: 16 ottobre 2008)
corriere.it
-RunThePlanet-
00giovedì 16 ottobre 2008 13:12
spero vivamente che riusciranno a bloccare questo schifo di progetto...
silvercloud87
00giovedì 16 ottobre 2008 13:42
è pura follia...
Triboniano
00venerdì 17 ottobre 2008 11:43
Per quanto provenga dai leghisti, il progetto non è tanto strampalato come appare a prima vista.
Lo straniero che non conose la lingua italiana, quando viene inserito in una classe "normale" non riesce ad integrarsi, bensì impara presto ad odiare chi lo scarta perchè non riesce a comunicare.
Il poter prima imparare bene la lingua gli permetterebbe di essere sucessivamente inserito in una classe dove l'integrazione sarebbe reale, e non apparente.
Semmai il problema sta da un'altra parte. In un'epoca di tagli pesanti alla scuola, chi dovrebbe pagare questi insegnanti di sostegno speciali per le classi prodromiche all'integrazione?
Le velleità illiberali dei bauscia potrebbero emergere sotto questo aspetto, onerando gli immigrati della retribuzione degli insegnanti di lingua.
silvercloud87
00sabato 18 ottobre 2008 10:43
alcuni pareri personali
1) la lingua si impara molto prima quando si è obbligati a comunicare con tale lingua
2) un dirigente scolastico (evidentemente serio) ha creato lezioni a parte, prima del naturale inizio delle lezioni a livello nazionale, per dare delle basi di italiano a tutti quelli che ne necessitano
3) non facciamo il solito minestrone razzista dicendo "però lo pagano loro" perché a quel punto l'Europa veramente ci manda a c.. a calci nel culo, visto che tra di essi una grande fetta sono cittadini europei e la corte europea per i diritti dell'uomo avrebbe pronte delle belle sanzioni per l'Italia (tanto ci sono troppi soldi, diamoli alla corte)
neve67
00lunedì 20 ottobre 2008 23:34
Re:
Triboniano, 17/10/2008 11.43:

Per quanto provenga dai leghisti, il progetto non è tanto strampalato come appare a prima vista.
Lo straniero che non conose la lingua italiana, quando viene inserito in una classe "normale" non riesce ad integrarsi, bensì impara presto ad odiare chi lo scarta perchè non riesce a comunicare.
Il poter prima imparare bene la lingua gli permetterebbe di essere sucessivamente inserito in una classe dove l'integrazione sarebbe reale, e non apparente.

Semmai il problema sta da un'altra parte. In un'epoca di tagli pesanti alla scuola, chi dovrebbe pagare questi insegnanti di sostegno speciali per le classi prodromiche all'integrazione?
Le velleità illiberali dei bauscia potrebbero emergere sotto questo aspetto, onerando gli immigrati della retribuzione degli insegnanti di lingua.




..sono d'accordo con Triboniano

imparare la lingua in una classe 'straniera' potrebbe esse più facile per integrarsi nella scuola normale
è anche vero che chi ha bisogno impara, ma non deve essere messo in difficoltà
provate voi ad andare in germania ed entrare in una scuola e star dietro al programma se non conoscete l'ABC [SM=x322237]


silvercloud87
00martedì 21 ottobre 2008 02:00
Re:
silvercloud87, 18/10/2008 10.43:


2) un dirigente scolastico (evidentemente serio) ha creato lezioni a parte, prima del naturale inizio delle lezioni a livello nazionale, per dare delle basi di italiano a tutti quelli che ne necessitano



vero neve..ma come ho scritto qui..è possibile avere classi non divise già pronte all'ABC..
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