Bretagna d'inverno: dalla costa alla foresta di Mago Merlino

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Frida07
00martedì 27 gennaio 2009 11:25

Fascino fuori stagione

Dalla regione della Loira, Morbihan è il primo dipartimento che si incontra in Bretagna: occupa il versante meridionale della penisola di Finistèrre mentre il lato settentrionale si spinge fino alla Manica e abbraccia la Côtes d’Armor e l’Ile et Vilaine.
L’atmosfera che caratterizza questo angolo della Francia si percepisce fin da subito: le stazioni di radio locali trasmettono musica celtica, la toponomastica riflette un mix linguistico a base di latino e italico, con gaelico e francese. Si avverte la presenza di una tradizione molto radicata che i bretoni vogliono conservare nella lingua, nel folclore, nella religione.
Carnac è il primo caratteristico villaggio del dipartimento: non è presente su tutte le guide turistiche ma vale la pena fermarsi qui per ammirare il vicino sito archeologico che custodisce migliaia di gigantesche pietre conficcate nel terreno. Quasi 3.000, tra menhir e dolmen, in una danza enigmatica che si muove formando cerchi e lunghe fila monolitiche che si estendono a perdita d’occhio. Questi megaliti potevano indicare anche la presenza di cimiteri: al Kermario (luogo dei morti) si accede per mezzo di un dolmen gigante, mentre il Kerlescan (luogo della cremazione) è segnalato dalla presenta di 13 file di menhir allineati. La vicina penisola di Quiberon, una lingua rocciosa che avanza nel mare per circa 15 km, merita una deviazione da Carnac: il mare e i venti si battono qui con tutta la loro violenza, non a caso questo tratto di costa è chiamato côte sauvage. Una piccola locanda sulla scogliera granitica propone ottime zuppe di pesce e piatti di ostriche freschissime.
Concarneau è la tappa successiva del viaggio: delizioso centro peschereccio, ha un bel porto turistico, ma la sua fama è dovuta alla vecchia città murata Ville Close, che sorge su un isolotto fortificato collegato alla terra ferma attraverso un ponte. La città apre i battenti ai turisti in orari prestabiliti: visitarla è come fare un salto indietro nel tempo. Artigiani, botteghe, laboratori di tessuti e di gioielli, tipici ristorantini che servono la galette, una crêpe salata di grano saraceno. Gli alberghi di fronte all’isola invitano a una sosta per qualche giorno. Si può scegliere Concarneau come base per poi fare le escursioni nei dintorni.


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Una deviazione nell’entroterra porta a Quimper, capoluogo di provincia, che merita di essere visitato per un maestoso capolavoro gotico: la Cattedrale di Saint-Corentin. Pub tradizionali, molto “irlandesi”, ristoranti etnici e un’animata vita notturna rendono la città una delle più vivaci della zona. Proseguendo lungo la costa, si arriva a Penmarc’h: il tramonto qui regala uno scenario impagabile. Luce, nuvole, vento, onde, gabbiani. Elementi che a quest’ora del giorno si armonizzano in modo perfetto. Da qui verso Brest, senza mai lasciare la costa, non c’è nulla che non valga la pena di essere fotografato.
Pointe St. Mathieu è l’estrema propaggine di Finistèrre, un luogo sublime e a tratti spettrale: intitolato al santo poichè la chiesa abbaziale conteneva le sue reliquie, è visitabile a piedi, facendo una suggestiva camminata sulla cresta della scogliera. Il faro gigante è fiancheggiato da una vecchia chiesa abbaziale, ormai abbandonata; l’ossatura dell’abbazia che svetta in verticale assecondando le tipiche forme slanciate del gotico d’oltralpe, ha il tetto scoperchiato. Col buio, camminare all’interno dell’abbazia, è incantevole.
Accanto sorgono la torre della stazione meteorologica e la vecchia torre di avvistamento.Proprio a ridosso dell’oceano, in cima alla scogliera, si trova inoltre il cenotafio, memoriale commemorativo dei marinai morti per il Paese.
L’ingresso a Brest dal lato del cantiere portuale è molto suggestivo. Tipica città di porto, accoglie un clima sempre festaiolo. Tra le attrattive da non perdere si segnala il castello di epoca medievale, nato su un vecchio presidio romano fortificato. Lasciato il paese di Brest, l’itinerario prosegue lungo la direttrice interna che taglia fino a Paimpol, di nuovo sul mare, lungo la costa di Goëlo (famosa per il granito rosa): la vicinanza con la Gran Bretagna rende gli abitanti molto simili agli inglesi. Alle cinque è l’ora del tè e il cricket da queste parti è considerato lo sport ufficiale. Merita una visita fuori città l’abbazia Beauport.
Vitré è l’ultimo avamposto della Bretagna: ubicata a est di Rennes, è un borgo medievale delizioso con tipiche case colorate con portico aggettante in legno a graticcio e castello medievale.
Prima di proseguire in direzione sud, ritornando verso la Loira, merita una deviazione la leggendaria foresta di Paimpont: detta anche forêt de Brocélandie è nota infatti per essere stata teatro delle saghe dei cavalieri della Tavola Rotonda e delle imprese legate alla figura di Mago Merlino. Vicino alla sua tomba si trova la tanto agognata fontana dell’Eterna Giovinezza: gli scaramantici possono abbeverarsi alla fonte, mentre per i più goderecci il villaggio di Paimpont offre ottimo sidro di produzione locale.



LestatNotturno
00lunedì 9 marzo 2009 21:11

Sono posti veramente incredibili, se vi capita andateci veramente ne vale la pena. Due settimane sono essenziali per godersi questi luoghi, una sola vi lascerebbe un amaro in bocca [SM=g27811]
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