Biotestamento, premier ai parlamentari "Libertà di coscienza, ma attenti al voto..."

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silvercloud87
00mercoledì 18 marzo 2009 16:32
Lettera di Berlusconi ai deputati e senatori Pdl, per ricordare l'importanza di una posizione coesa sul tema del fine vita. Critiche dalla Finocchiaro: "Iniziativa non bella, dialogo impossibile"
Biotestamento, premier ai parlamentari
"Libertà di coscienza, ma attenti al voto..."


ROMA - Nessuna indicazione di voto, nessuna richiesta di ''contravvenire alla libertà di coscienza che, su questi temi, resta per tutti noi principio non negoziabile''. Ma la lettera personale che il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha inviato ieri a tutti i senatori del Pdl per sensibilizzarli al disegno di legge sul testamento biologico, è comunque una presa di posizione forte. Un pressante invito a compattarsi, su un tema così delicato, rivolto a deputati e senatori: dite di sì alle nuove norme, è quello che sottointendono le sue parole.

'Il testo del ddl al vostro esame riprende e traduce in norme alcuni dei valori fondamentali del popolarismo europeo - ricorda il premier nella missiva - a pochi giorni dal primo congresso nazionale del Pdl, è davvero importante riuscire a dare sostanza a quei principi che dovranno unirci per decenni''. Berlusconi sottolinea quindi che il senso della lettera è quello di ''segnalare l'importanza e il significato politico dell'appuntamento'', cioè del voto sul ddl in aula al Senato, e conclude chiedendo ai suoi senatori di ''contemperare l'etica della convinzione con quella della responsabilità, così come noi liberali, cristiani, socialisti umanitari, credenti e non credenti, appartenenti alla grande famiglia dei moderati siamo abituati a fare in ogni atto e momento della nostra vita''.

Un'iniziativa, quella di Berlusconi, commentata negativamente dalla capogruppo Pd a Palazzo Madama, Anna Finocchiaro. Che avverte: se queste sono le premesse, il dialogo con la maggioranza su questo tema appare impossibile. "Non mi pare bellissimo - commenta - che il presidente del Consiglio, rispetto ai propri deputati e senatori, peraltro nominati come sappiamo con questa orrenda legge elettorale, scriva una lettera con la quale sostanzialmente dice 'mi raccomando, coniugate la vostra coscienza con l'etica della responsabilità nei confronti del governo e della maggioranza".

(18 marzo 2009)
Repubblica.it
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