Berlusconi:«Europee, niente preferenze»

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silvercloud87
00martedì 28 ottobre 2008 21:15
«Dobbiamo mandare in Europa dei professionisti delle varie materie nelle Commissioni»
Berlusconi:«Europee, niente preferenze»
«È molto difficile avere relazioni decenti con questa opposizione». Adeguamenti in Finanziaria per la crisi

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi nel quartier generale della Protezione Civile per una riunione tecnica con il capo del dipartimento Guido Bertolaso (Ansa)
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi nel quartier generale della Protezione Civile per una riunione tecnica con il capo del dipartimento Guido Bertolaso (Ansa)
ROMA - Silvio Berlusconi non retrocede sul fronte delle preferenze da eliminare dalla legge elettorale europea. E lo fa anche e nonostante tra le righe delle parole di Napolitano si potesse leggere un invito a un ripensamento. Durante una conferenza stampa dopo una riunione alla Protezione civile, il Premier ha spiegato che il suo no alle preferenze è molto semplice: «Voglio che in Europa ci vada gente altamente qualificata e che in tutte le ventitrè Commissioni ci siano professionisti di ciascuna materia. Solo scegliendo noi chi va in lista saremo sicuri di avere una rappresentanza capace di difendere gli interessi italiani». Berlusconi, di contro, ha spiegato che «con le preferenze sarebbe eletto chi è più capace a farsi promozione e si tornerebbe inoltre al finanziamento della politica, che è esattamente il contrario di quanto chiedono gli italiani che vogliono una politica limpida, pulita e trasparente. Con le preferenze - ha concluso - si tornerebbe alla stagione precedente». E sui rilievi del Capo dello Stato riferiti alla necessità che ci sia un'ampia convergenza riguardo la riforma della legge elettorale europea: «Noi siamo sempre attenti alle suggestioni del Presidente della Repubblica». Ma aggiunge: «È molto difficile, se non impossibile avere relazioni decenti con questa opposizione che anche in un momento difficile a livello internazionale non lascia da parte lo scontro». E a chi gli chiedeva come intenda reagire nel caso in cui vi sia un autunno caldo in Italia. ha risposto: «Sono sereno e sono assolutamente indifferente a qualunque aumento della temperatura politica».

SCUOLA - E un Silvio Berlusconi a tutto campo. Per quanto riguarda la scuola ribadisce che la riforma Gelmini «è sacrosanta»: «Io sono sereno, non si può mentire per sempre. Si tratta - dice - di modifiche di semplice buonsenso». Il Presidente del Consiglio critica, però, chi «utilizza i ragazzi per fare massa e ai fini di lotta politica. Io - ribadisce - sono sereno, ho visto tante valutazioni assurde e tante cose incredibilmente false».

CRISI: ADEGUAMENTO FINANZIARIA - Poi assicura che il governo sta lavorando per cercare di incontrare i rappresentanti di Abi e imprese sulla crisi finanziaria entro questa settimana. Quando incontrerà i rappresentanti del mondo imprenditoriale e creditizio? Chiedono i cronisti. Replica il Cavaliere: «Ci stiamo organizzando. Cerchiamo di vederli in settimana. In certi settori, dovremo fare degli approfondimenti per un adeguamento della legge finanziaria anche per la crisi dei mercati. La proposta che porteremo è che il monte dei prestiti delle banche non venga diminuito ma si pensi, anzi, di suggerire in positivo degli incrementi per quanto riguarda il monte prestiti per le imprese, soprattutto quelle medio-piccole». «Siamo tutti impegnati a ridurre gli effetti della crisi. Noi speriamo - ha aggiunto - che si rientri nella norma dei mercati finanziari». Per quanto riguarda la proposta sull'aumento del monte prestiti della banche per le imprese il premier ha spiegato che «sono d'accordo anche diversi leader europei». E sulla posizione che verrà discussa al G20 di Washington: «Dobbiamo produrre delle regole che permettano di rientrare dalla crisi - ha detto - perché oggi ci sono imprese che hanno lo stesso fatturato e gli stessi utili precedenti ad essa, ma che sono valutate il 75% in meno. Per questo - ha spiegato - dobbiamo trovare delle norme che facciano in modo che questo non capiti più».


28 ottobre 2008
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