Attacco a Rete Natura 2000: associazioni pronte alla denuncia all'Unione Europea

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Frida07
00venerdì 2 gennaio 2009 11:07

BIODIVERSITÀ, ATTACCO ALLA “RETE NATURA 2000”: UN DECRETO PER CANCELLARE TUTTE LE LIMITAZIONI ALLA CACCIA NEI SITI DELLA RETE EUROPEA PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’. CONTRARIE REGIONI E AUTORITA’ SCIENTIFICA.
Le associazioni al ministro Prestigiacomo: atto ingiustificato, non firmi il decreto. “Pronti ad impugnare il provvedimento e a denunciarlo all’Unione Europea”

Sarebbe sul tavolo del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo un decreto di modifica alla normativa che tutela i siti della Rete Natura 2000. Con tale provvedimento, a quanto risulta, verrebbero cancellate le misure che limitano l’attività venatoria nei siti della rete, decise dopo un lungo lavoro di concertazione tra Stato, Regioni e Commissione europea.

"Se risultasse confermato – affermano congiuntamente Animalisti italiani, ENPA, LAC, LAV, Legambiente, LIPU, VAS e WWF - si tratterebbe di un atto del tutto privo di giustificazioni, che non a caso ha ricevuto, nelle settimane scorse, le ripetute bocciature della Conferenza Stato-Regioni. In effetti, il decreto 184 del 2007, che tutela la Rete Natura 2000 e che l’atto del Ministro Prestigiacomo vorrebbe modificare – proseguono le associazioni - è un provvedimento giunto dopo anni di attesa e una lunga mediazione tra Stato, ministeri interessati, regioni e organismi scientifici, senza dimenticare i numerosi attori sociali coinvolti nella complessa materia e l’avallo della Commissione europea.
“Con la sua emanazione – spiegano - le regioni hanno potuto finalmente provvedere alle misure di conservazione dei siti e ottenere i finanziamenti comunitari per la gestione ecologicamente sostenibile del territorio. Inoltre, il decreto 184 è servito a rispondere ad una parte della procedura d’infrazione attivata dall’Europa nel 2006 contro l’Italia per varie infrazioni comunitarie, tra cui proprio la mancata tutela della Rete, obbligo cui il nostro Paese avrebbe dovuto ottemperare già da molti anni.

"Ebbene, con un sol colpo, il Ministro Prestigiacomo cancellerebbe tutto ciò, riattivando in modo acuto il contenzioso sulla materia e riaprendo una situazione di vero e proprio caos normativo che il decreto 184 aveva contribuito a risolvere. Siamo quindi di fronte ad un provvedimento ingiustificabile e del tutto inappropriato, su cui grava il voto contrario delle regioni e persino il parere negativo dell’ISPRA (ex INFS), autorità scientifica di riferimento, e che inoltre risulta sprovvisto di qualunque mandato di legge. Insomma, un atto che non ha alcuna chance giuridica e che, nel caso venisse emanato, porterebbe ad immediata impugnazione e ad una nuova denuncia all’Unione europea.

"La speranza è tuttavia che il Ministro Prestigiacomo voglia recedere da questo pessimo tentativo, certamente mal consigliato, e decida di non firmare il decreto. Sarebbe un gesto di elementare buon senso e responsabilità, che eviterebbe nuovi guai al Paese e una brutta figura allo stesso Ministro, a pochi giorni dall’appello a favore della biodiversità del Commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas, che ha chiesto all’Italia di intensificare, e non certo diminuire, le tutele a specie e habitat naturali".





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