Atenei, monito di Napolitano «No ai tagli indiscriminati»

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silvercloud87
00martedì 24 febbraio 2009 12:10
Il ministro gelmini: «premiare gli atenei migliori, tagliare gli sprechi»
Atenei, monito di Napolitano
«No ai tagli indiscriminati»

«Mi auguro che i tempi siano maturi per rivedere le scelte di bilancio. La ricerca è leva dello sviluppo»


PERUGIA - Le università italiane necessitano di «valutazioni e interventi pubblici puntuali» e «mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati»: questo il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che all'Università di Perugia ha partecipato alla cerimonia conclusiva delle celebrazioni del settimo centenario di fondazione dell'ateneo umbro. Il Capo dello Stato ha ascoltato la relazione del rettore dell'Università di Perugia, Francesco Bistoni, il quale ha sottolineato i livelli di eccellenza ancora presenti negli atenei italiani nonostante il costo terribile - in termini anche monetari - della fuga dei cervelli all'estero. Questa costa all'erario statale ogni anno 1 miliardo e mezzo di euro.

«SITUAZIONE DIFFICILE»- Napolitano ha colto queste osservazioni per una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio statale, rivendicando il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile». La conoscenza e la ricerca, ha voluto sottolineare il capo dello Stato, sono «leva fondamentale per la crescita economica e sociale» perché «solo il sapere e l’innovazione» rappresentano un argine e una carta vincente nella sfida dei mercati globali. Ma in Italia, ha aggiunto Napolitano, si tarda a trarre le dovute conseguenze di questa che sembra una verità riconosciuta da tutti. «Questa è una verità difficile da contestare e apparentemente non contestata anche nel nostro Paese - ha sottolineato il presidente della Repubblica -. Ma si tarda a trarne le conseguenze».

«NO A GENERALIZZAZIONI» - A Perugia, Napolitano ha anche rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie, guardando i singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel Mondo in questo settore e che «può suggerire» delle soluzioni. Il capo dello Stato ha concluso il suo appello rivolgendosi a «tutte le forze responsabili del Paese» affinché si impegnino a difendere, potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati».

GELMINI - Dopo le affermazioni dei Napolitano, sul tema interviene anche il ministro dell'Istruzione. «Le preoccupazioni del Presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del Governo» ci tiene a precisare Mariastella Gelmini. Il ministro aggiunge però che «la Ricerca e l'Università sono alla base dello sviluppo di un Paese, ma è altrettanto vero, però, che in questa fase di difficoltà economica internazionale è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza. Per questo bisogna tutelare al massimo le tante realtà di eccellenza presenti in Italia». «Tuttavia - prosegue - è nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci. Ci sono ampi margini per migliorare le modalità di spesa degli atenei e per destinare fondi alla ricerca e alle università più virtuose».

«NON CI SONO TAGLI» - Anche il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, è intervenuto sulla questione per sottolineare che «non ci sono stati tagli indiscriminati». Brunetta ha ricordato che nella manovra finanziaria «sono stati tagliati 36 miliardi di euro di spesa corrente per il triennio 2009-2011 e con questi tagli abbiamo salvato l'Italia». Il ministro ha proseguito spiegando che «il governo ha enorme attenzione alla ricerca». Dunque nessun taglio fatto in modo indiscriminato al settore, secondo Brunetta che tiene a precisare: «Lo dico senza nessuna polemica».

GARAVAGLIA - Di segno opposto la posizione del Pd. «Il richiamo del capo dello Stato sull'Università - sottolinea la senatrice Mariapia Garavaglia - non può rimanere inascoltato. Di fronte ai tagli indiscriminati del governo Berlusconi che hanno colpito nell'ultimo anno gli atenei italiani, il presidente Napolitano ha sentito il bisogno di dare l'allarme sulla situazione in cui versa uno dei settori più importanti per il futuro dell'Italia».

REAZIONI - Il Presidente della Crui, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Enrico Decleva ha ringraziato Napolitano per la sua continua attenzione alle questioni riguardanti il sistema universitario. «Il tema toccato oggi dal Capo dello Stato a Perugia, quello del finanziamento dell'università, è un tema centrale - ha detto Decleva - : ne va della sopravvivenza della massima istituzione formativa del nostro Paese». Plauso alle parole del capo dello Stato anche da parte dell'Italia dei valori e del Pd. «La maggioranza e il governo ascoltino le parole del presidente Napolitano» ha detto Fabio Giambrone, vicepresidente dei senatori dell'Idv. Per Pina Picierno, parlamentare del Partito democratico, «le parole che il presidente della Repubblica ha dedicato al università e ricerca sono vere e importanti».


23 febbraio 2009
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