Amministrative, accordo Lega-Pdl "Sul referendum decide il partito"

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silvercloud87
00martedì 31 marzo 2009 22:12
Ieri sera a Vertice vertice tra il premier e i vertici del Carroccio
Berlusconi: "Non solo un uomo solo al comando, sono un democratico"
Amministrative, accordo Lega-Pdl
"Sul referendum decide il partito"



ROMA - "L'incontro è andato molto bene. Bossi e Berlusconi hanno trovato un accordo su tutto. A questo punto, in giornata, avremo tutti i candidati del Pdl e della Lega per le prossime Amministrative di giugno. Siamo soddisfatti". Così Giancarlo Giorgetti, segretario della Lega Lombarda, presente al vertice di ieri sera ad Arcore tra il premier, i coordinatori del Pdl e i vertici del Carroccio, interpellato dal quotidiano online Affaritaliani.it. Resta aperto il nodo del referendum sulla legge elettorale. Con An che lo vuole, il Carroccio che lo vede con il fumo negli occhi e Berlusconi che prende tempo: "Deciderà il partito".

Sul resto, invece, le cose sembrano fatte. "Ieri è stata la serata di Brescia. Berlusconi mi ha detto: 'ci tieni proprio? allora va bene'. E' un grande" dice Umberto Bossi.

La questione candidature era sul tavolo a partire da Torino. Il Carroccio voleva Elena Maccanti, mentre il Pdl contrapponeva il nome della numero uno dell'Api Porchietto. Davanti al rischio di avere due candidati del centrodestra Berlusconi ha mollato. Altri problemi, risolti all'ultimo, a Padova, dove il candidato sarà del Pdl. Sullo sfondo, ci sono inoltre le regionali dell'anno prossimo con il Carroccio che vuole il Veneto ha già prenotato il Veneto e che guarda alla Lombardia. Dove però Roberto Formigoni ha già annunciato la volontà di di ricandidarsi per la quarta volta.

Ultimo punto delicato il referendum elettorale che An vuole e il Carroccio vede come il fumo neglio occhi. "Non ne abbiamo parlato" assicura Giorgetti. Ma l'aria che tira in casa leghista è chiara. "Non vorrei che con questa storia del referendum si esagerasse. Perchè proseguire su quella strada significa andare diritti al patatrac" dice Roberto Castelli al Corsera.

Parole nette che fanno capire quanto la Lega consideri irrinunciabile il no al referendum: "Sono colpevole di aver voluto fare la legge elettorale nel 2005 - ha ricordato il ministro Roberto Calderoli - a colpi di maggioranza e faccio il mea culpa". Ma la consultazione referendaria per la Lega è solo uno spreco di soldi e Calderoli, che definì la sua legge una "porcata", è convinto che avrebbe avuto senso solo durante il governo Prodi che si reggeva su un solo senatore. Oggi le cose sono cambiante. "La maturità della politica e dell'elettorato - ha spiegato il leghista - ha già risolto questo problema di frammentazione".

Berlusconi, nel frattempo, frena: "Non sono un uomo solo al comando, sono un democratico e dunque su tutte le questioni, compreso quella del referendum, a decidere sarà il partito".

I referendari, però, non mollano. Stamattina il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto il presidente del comitato promotore dei referendum elettorali, Giovanni Guzzetta. Un incontro di cui Guzzetta si dice "molto soddisfatto".

(31 marzo 2009)
Repubblica.it
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