Affrancare la posta elettronica contro lo spamming

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neve67
00sabato 13 marzo 2004 16:06
Cosa ne pensate???
Neve


Il capo di Microsoft rilancia la proposta del francobollo elettronico
La Rete discute: che prezzo per liberarsi dalla posta spazzatura?
Gates: "Pagare le e-mail
per sconfiggere lo spam"
di ALESSIO BALBI


Bill Gates

ROMA - Imporre il pagamento di un francobollo sulle e-mail per risolvere il problema dello spam. Bill Gates, capo e fondatore di Microsoft, rilancia la proposta avanzata alcune settimane fa durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera. E tra utenti, tecnici e aziende si scatena il dibattito su quale sia la pena massima sopportabile per liberarsi, una volta per tutte, del problema della posta spazzatura.

Oltre la metà delle e-mail attualmente circolanti è ormai costituita da spam. Il problema ha assunto una rilevanza tale da mettere in serio pericolo la sopravvivenza della posta elettronica come mezzo di comunicazione rapido ed efficiente. Il ragionamento di chi, come Gates, propone una sorta di francobollo per le e-mail si basa sull'assunto che, se la posta ordinaria fosse gratuita come quella elettronica, le cassette delle lettere dei condomini esploderebbero sotto il peso delle missive indesiderate. Adottare una tariffa simbolica, ad esempio 1 centesimo o meno per ogni e-mail, sarebbe sostanzialmente ininfluente per chi fa un uso corretto della posta, mentre metterebbe in seria difficoltà gli spammer che inviano milioni di e-mail ogni giorno.

Gates si è spinto anche più in là nel tentativo di ridurre al minimo il costo dei rimedi antispam per gli utenti comuni. Il francobollo ad esempio, ha proposto, potrebbe essere pagato soltanto dai mittenti di e-mail respinte in quanto indesiderate. Oppure, al posto di una tariffa, si potrebbe introdurre un quiz da risolvere manualmente prima di inviare la posta, mettendo in difficoltà le macchine utilizzate dagli spammer per inviare automaticamente la posta e rallentando in maniera sensibile la loro attività.
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Le proposte di Gates hanno acceso un vivo dibattito tra favorevoli e contrari rispetto alle politiche antispam più drastiche. C'è chi propone una mediazione tra le due posizioni, immaginando un numero limitato di e-mail gratuite garantite agli utenti comuni, superato il quale si comincia a pagare. Ma c'è chi ritiene che per gli spammer sarebbe molto facile ingannare un sistema del genere. "Agli spammer, probabilmente, basterebbe cambiare in continuazione il nome delle proprie caselle", ha osservato ad esempio Vinton Cerf, uno dei padri di Internet. "L'agilità con la quale gli spammer si adattano alle restrizioni mi stupisce sempre".

E, a proposito di pionieri della Rete, c'è chi ricorda come, fino ai primi anni Novanta, le e-mail fossero effettivamente a pagamento. Allora, è vero, lo spam non c'era. Ma gli indirizzi di posta elettronica si contavano nell'ordine delle migliaia, piuttosto che dei milioni. E stabilire quale fosse la causa, e quale l'effetto, a dieci anni di distanza è un compito quanto mai arduo.


(6 marzo 2004) tratto da: http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/scienza_e_tecnologia/mailbill/mailbill/mailbill.html

Francobollo per le email: il plauso di Stanca
Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie dà il benvenuto alla proposta di una «tassa» per chi fa invii di massa di e-mail
ROMA - Il ministro per l'Innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, ha definito «benvenuta» una proposta - avanzata dal gruppo Microsoft - di far pagare una sorta di «francobollo» a chi fa invii in massa di e-mail in genere indesiderate, il cosiddetto «spamming». «Questa idea, come tutte le altre contro lo spamming, sono benvenute», ha detto Stanca parlando a giornalisti a

(Reuters)
Bruxelles, sottolineando che questo delle e-mail indesiderate «è un fenomeno negativo, deteriore, che riduce l'utilità della posta elettronica e di internet».

SPEDIZIONI A GRAPPOLO - Il ministro ha però avvertito che non ci sono singole iniziative in grado risolvere il problema. La «proposta-Microsoft», ha sintetizzato il ministro riferendo su un'iniziativa poco pubblicizzata del gruppo informatico americano, riguarda solo le spedizioni «a grappolo, a gruppi, in grande quantita»: l'obbiettivo è quello di introdurre «meccanismi per cui si possa arrivare a far pagare questo grosso traffico e non il singolo messaggio». Non si tratta affatto dunque di far pagare una sorta di francobollo per ogni messaggio di posta elettronica inviato da utenti «normali» in quanto ciò rappresenterebbe «un rallentamento enorme per la diffusione delle e-mail», mentre ci devono essere politiche di «sostegno, diffusione e sviluppo».

8 marzo 2004 - Corriere.it anche sul tuo cellulare Tim, Vodafone o Wind
Billi the Bros
00lunedì 15 marzo 2004 09:32
improponibile!!!
[SM=g27812]
neve67
00lunedì 15 marzo 2004 11:04
...... non pensi che si possa evitere lo spam??


Billi the Bros
00lunedì 15 marzo 2004 12:23
magari potrebbe anche risolvere qualcosa... ma ribadisco che mettere a pagamento un servizio come la mail è improponibile!

e poi comunque lo spammer si evolverebbe e continuerebbe ad invaderci senza problemi.

[SM=g27811]
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