2006: Colantuono 'Superlativi i primi sei mesi'
(AGM-DS) - Milano, 29 dicembre - Tra i protagonisti del 2006 del calcio italiano, un posto lo merita senza dubbio Stefano Colantuono. Il tecnico dell’Atalanta ha regalato alla squadra del presidente Ivan Ruggeri una splendida promozione dalla B alla A, arrivata al termine di un campionato vinto con 81 punti. Nelle prime 18 giornate del massimo campionato, nonostante un lieve calo nelle ultime apparizioni, i bergamaschi si sono rivelati come una delle novita' piu' piacevoli. E, ciliegina sulla torta, Colantuono ha anche prolungato il contratto fino al 2009. In un’intervista a Datasport, il tecnico racconta il suo 2006.
Mister Colantuono, che anno e' stato a livello personale?
“I primi sei mesi li definirei superlativi, straordinari. La seconda parte, da giugno in poi, e' stata piu' che buona, anche se abbiamo lasciato qualcosa per strada. All’inizio del campionato, avrei firmato per occupare l’attuale posizione di classifica, ma, considerato quanto abbiamo espresso in campo, e alla luce di qualche episodio sfavorevole, svistarelle arbitrali comprese, direi che qualche punto in piu' l’avremmo meritato senz’altro”.
La cavalcata in B dello scorso anno e' stata trionfale. Quando ha capito che la sua squadra poteva farcela?
”A Modena, nell’ultima giornata del girone d’andata, quando pareggiammo 2-2. Avevamo alle spalle delle ottime prestazioni in casa, attendevo delle risposte anche in trasferta. Giocammo una partita importante e li' capii che saremmo potuti arrivare tra le prime due. Poi siamo andati ben al di la' delle mie previsioni”.
Da piu' parti si definisce l’attuale campionato di B come il piu' bello della storia. E’ d’accordo?
Diciamo che negli ultimi anni questa espressione e' stata utilizzata spesso. Io ho vissuto tre campionato cadetti consecutivi e ho visto squadre fortissime come Palermo, Messina e Genoa. Quest’anno il torneo e' arricchito dalla presenza della Juventus, la squadra piu' blasonata, ed e' normale che venga guardato con piu' attenzione”.
Si puo' dire che la Juventus abbia gia' un piede in A?
“E’ chiaro che, senza la penalizzazione, i bianconeri sarebbero gia' promossi. Adesso sta lottando, e' seconda, e il campionato lo puo' buttare via solo lei. Deve solo stare attenta a non considerarsi gia' promossa e a non perdere l’umilta'. Ma questi rischi Deschamps li conosce benissimo”.
Se dovesse consegnare gli Oscar del 2006 al miglior giovane, alla miglior squadra e al miglior allenatore, chi sceglierebbe?
Tra i giovani mi piace citare due dei miei, Defendi e Tissone. Tra gli altri scelgo Criscito del Genoa. La squadra dell’anno, secondo me, e' il Catania, che sta disputando un gran bel campionato. Per quanto riguarda gli allenatori, vorrei accomunarli tutti in un abbraccio di solidarieta'. La nostra e' una professione molto stressante, siamo l’anello debole del sistema, perche' quando c’e' qualcosa che non funziona, siamo sempre i primi a pagare. Per questo scelgo indistintamente tutti i miei colleghi”.
L’impresa piu' bella del 2006 e' la vittoria della Nazionale italiana ai Mondiali in Germania?
“Assolutamente si', ma mi piace ricordare anche quegli atleti che hanno tenuto alto l’orgoglio dello sport italiano nel corso dell’anno. Ad esempio la ginnasta Vanessa Ferrari: anche lei merita di essere celebrata”.
Il suo futuro e' ancora all’Atalanta, almeno fino al 2009. Soddisfatto?
“Si', perche' Bergamo e' una piazza importante, la piu' grande tra le piccole. Sono molto contento di avere rinnovato il contratto: era quello che volevo io e quello che voleva la societa'. Per me e' un onore continuare a lavorare qui”.
Si ringrazia Simone Pace.
http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4182199