AFGHANISTAN: UDC SARA' RICEVUTO AL QUIRINALE.

ROMA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incontrera' il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, e i capigruppo parlamentari Francesco D'Onofrio e Luca Volonte' alle 18. La decisione del capo dello Stato arriva dopo l'invito dell'Udc stesso.

NAPOLITANO CONTENTO PER DL APPROVATO
"Sono molto contento che il decreto sia stato approvato. Non aggiungo altro": lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo alle domande dei giornalisti sul rifinanziamento delle missioni italiane, a margine della festa dell'aeronautica militare.

PARISI: 'CAVEAT' AL MOMENTO NON SI CAMBIANO
''Al momento non riteniamo di modificarli''. Cosi' il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se il Governo intendesse cambiare i ''caveat'' sull'Afghanistan, cioe' le limitazioni nazionali all'impiego dei militari italiani. ''Al momento - ha detto - non abbiamo elementi che ci spingano a modificarli e quindi sono automaticamente confermati. Se dovessero cambiare degli elementi li valuteremo, ma al momento non riteniamo di modificarli''.

RUTELLI: BERLUSCONI E FINI PIU' DEBOLI
"Dal voto di ieri il Centrosinistra esce più forte e il Centrodestra esce profondamente diviso. Ha sbagliato il Centrodestra, salvo l' Udc. Berlusconi e Fini hanno sbagliato e oggi sono più deboli". Lo ha detto il vice premier e ministro della Cultura, Francesco Rutelli, intervenendo a margine dell'assemblea delle Confcooperative e commentando il voto di ieri a Palazzo Madama sul rifinanziamento delle missioni italiane all' estero.
"Ha sbagliato il centrodestra a dimenticare un dovere nazionale e una più serena responsabilità che è di tutti quando ci sono i nostri militari - ha aggiunto Rutelli - a difendere l'onore dell' Italia. Non fa piacere che questo sia avvenuto sulla politica estera perché quando l'Italia si presenta nel mondo sarebbe bene che lo facesse in modo unito, soprattutto quando si tratta di difendere i nostri militari e di garantire che dietro i nostri militari c'é tutto il Paese".

MASTELLA: NESSUNO SPOSTAMENTO UDC VERSO CENTROSINISTRA
Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, dichiara, conversando con i cronisti alla Camera, che la Cdl "é uscita distrutta" dal voto di ieri sul decreto per rifinanziare la missione in Afghanistan. Ma non crede che quanto avvenuto ieri possa essere l' inizio di "uno spostamento dell' Udc verso il centrosinistra". Il Guardasigilli non crede che tra l' Udc, che ha votato a favore del decreto, e il resto della Cdl, che invece si è astenuta, si sia compiuta "una frattura irreversibile". Il Guardasigilli crede piuttosto che ci sia tra le due forze politiche di centrodestra "un diverso orientamento e una diversa valutazione politica". "C' è una strategia diversa di Casini - sottolinea Mastella - rispetto agli altri leader della Cdl. Ma questo non porta, come qualcuno impropriamente valuta, che Casini e l' Udc possano arrivare a sostegno del Governo in ogni circostanza". "Anche noi dell' Udeur - ricorda il ministro della Giustizia - abbiamo votato con l' ex maggioranza quando si è trattato di tenere in piedi il prestigio internazionale dell' Italia". Per quanto riguarda il rapporto Udeur-Udc, Mastella non si sbilancia in previsioni sul futuro, ma si limita ad osservare che le due forze politiche non sono da ieri "né più vicine, né più lontane". "Ci si ritrova insieme su alcune questioni, soprattutto quando si tratta di difendere il senso dello Stato. Però ognuno rimane nei luoghi di appartenenza e di territorio politico legato alle ultime elezioni".

D'ALEMA: PREOCCUPA DERIVA ESTREMISTICA SENATO
Il comportamento di ieri di parte dell'opposizione nel voto in Senato sul rifinanziamento della missione in Afghanistan ''denota una deriva estremistica" che "preoccupa" il ministro degli Esteri Massimo D'Alema.
Il ministro evidenzia il "diffuso malessere" dei parlamentari di Forza Italia e di Alleanza Nazionale nel voto di ieri sul rifinanziamento delle missioni al'estero: "era abbastanza percepibile", ha ribadito parlando di senatori di una parte dell'opposizione "costretti ad una posizione francamente insostenibile".