A Torino depone il pentito Spatuzza (il pentito del fuorionda di Fini)

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binariomorto
00venerdì 4 dicembre 2009 14:52
Spatuzza depone in aula, cita premier e Dell'Utri
"Ci avevano messo il paese nelle mani"


TORINO - "Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro 'crasti' socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi, Graviano mi disse che era quello del Canale 5''. Ha affermato Spatuzza.

Oltre al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il pentito Gaspare Spatuzza a Torino cita anche l'imputato, il senatore Marcello Dell'Utri. ''C'e' di mezzo un nostro compaesano, Dell'Utri'', ha detto Spatuzza, citando Graviano. ''Grazie alla serieta' di queste persone - ha aggiunto - ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani''.

STRAGI '93 'ANOMALE'
''Cosa nostra e' un'associazione mafioso-terroristica. La definisco cosi' perche' dopo il '92 ci siamo spinti un po' oltre, in un terreno che non ci appartiene: alludo alle stragi di Firenze, dove mori' la piccola Nadia e all'attentato a Costanzo''. Con queste parole e' cominciata la deposizione del pentito Gaspare Spatuzza al processo al senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri, in corso a Torino.

"Dopo le stragi di Capaci e Via d'Amelio abbiamo gioito, perché Falcone e Borsellino erano nostri nemici; mentre i morti di Firenze e Milano non ci appartenevano. Lo dissi a Giuseppe Graviano, quando lo incontrai a Campofelice di Roccella nel '93''. Lo ha detto il pentito Gaspare Spatuzza, che sta deponendo al processo Dell'Utri, e che ha definito "anomale", nella consueta strategia di sangue di Cosa Nostra, le stragi di Firenze, Roma e Milano del '93. Anomalia che il pentito spiega in quanto quegli eccidi rientravano in una strategia terroristica. ''Quando rappresentai a Giuseppe Graviano - ha aggiunto -, che mi aveva incontrato per parlare di un altro attentato ai danni dei Carabinieri, questa mia debolezza, lui mi rispose: 'E' bene che ci portiamo un po' di morti dietro, così chi si deve muovere si dia una 'smossa' ".

COSI' FALLI' ATTENTATO OLIMPICO
"Quando incontrai Graviano a gennaio del '94, a Roma, mi disse che l'attentato all'Olimpico si doveva fare a tutti i costi, così gli davamo il colpo di grazia". Così il pentito Gaspare Spatuzza racconta, deponendo al processo Dell'Utri, il fallimento dell' attentato ai Carabinieri, che doveva avvenire all'esterno dello stadio Olimpico, al termine di una partita di calcio, fortemente voluto dal boss Giuseppe Graviano. Spatuzza ha raccontato in aula le fasi preparatorie dell'attentato, quando la mafia imbottì una macchina di esplosivo, "utilizzando una tecnica - dice Spatuzza - che nemmeno i talebani hanno mai usato". I boss, oltre all'esplosivo, utilizzarono tondini di ferro, che avrebbero dovuto rendere più devastante l'effetto della deflagrazione. "Lasciammo la macchina - ha proseguito - fuori dallo stadio. Io e Benigno ci spostammo a Monte Mario. Benigno diede l'impulso al telecomando, ma grazie a Dio l'esplosione non avvenne".

E' un incontro avvenuto nel '94 al bar Doney di Via Veneto, a Roma, prima del fallito attentato all'Olimpico, l'episodio centrale della deposizione, ancora in corso davanti alla corte d'appello di Palermo, in trasferta a Torino, del pentito Gaspare Spatuzza. Spatuzza si incontra, in quella occasione, con Giuseppe Graviano, che "aveva un atteggiamento gioioso, come chi ha vinto all'enalotto o ha avuto un figlio". "Ci siamo seduti - dice Spatuzza - e disse che avevamo chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro 'crasti' socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi..., Graviano mi disse che era quello del Canale 5, aggiungendo che di mezzo c'é un nostro compaesano, Dell'Utri. Grazie alla serietà di queste persone - prosegue Spatuzza, citando Graviano - ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani".


DELL'UTRI, COSA NOSTRA VUOL FAR CADERE GOVERNO
"La mafia ha tutto l'interesse a far cadere il governo Berlusconi perché è quello che ha fatto di più contro Cosa Nostra". Lo ha detto il sen. Marcello Dell'Utri, durante una pausa del processo contro di lui in corso davanti alla Corte d'Appello di Palermo, oggi riunita a Torino.

"Spatuzza non è un pentito dell'antimafia, ma della mafia. Il governo Berlusconi è quello che più si è impegnato nella lotta a Cosa Nostra": lo ha detto il sen.Marcello Dell'Utri, parlando con i giornalisti durante una pausa del processo. "Sono tranquillo - ha aggiunto - ma assisto ad uno spettacolo incredibile. Mi sento a teatro, ma il protagonista-imputato non sono io, è un altro".

''Di fronte a queste accuse una persona normale o impazzisce o si spara''. E' un fiume in piena Marcello Dell'Utri. ''E' una cosa assurda, una cosa fuori dal mondo'', aggiunge parlando con i giornalisti che lo hanno preso d'assalto in una pausa dell'udienza nella maxiaula 1 del PalaGiustizia di Torino, dove il processo e' stato trasferito da Palermo per motivi di sicurezza. ''Non e' una bella cosa - ha sottolineato Dell'Utri - e devo fare un lavoro difficile per non somatizzare''.

BERLUSCONI A CDM, SPATUZZA? FOLLIA,NOI I PIU'DURI CONTRO MAFIA
E' folle quello di cui mi accusano, sono cose incredibili: il nostro è il governo che ha fatto di più contro la mafia. E' stato questo, secondo quanto riferito da fonti governative, il ragionamento svolto da Silvio Berlusconi nel corso del Consiglio dei ministri odierno a commento delle indiscrezioni di stampa sul pentito di mafia Gaspare Spatuzza, che proprio oggi deporrà in tribunale. Il premier, secondo le stesse fonti, ha chiesto al ministro dell'Interno Roberto Maroni di elencare i risultati dell'esecutivo nella lotta alla criminalità.

BONAIUTI, MAFIA ATTACCA BERLUSCONI PERCHE' LA COMBATTE
"E' del tutto logico che la mafia utilizzi i suoi esponenti per rilasciare dichiarazioni contro il presidente del Consiglio di un governo che agisce in maniera così determinata e così concreta nei confronti della criminalità organizzata". Lo afferma Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in una nota che segue le dichiarazioni al processo di Torino del pentito Gaspare Spatuzza, che ha citato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Bonaiuti sottolinea gli "straordinari" risultati del governo nella lotta alla mafia e aggiunge che "non hanno precedenti negli ultimi vent'anni".

''Il nostro governo - afferma Bonaiuti - ha arrestato otto mafiosi al giorno, festivi inclusi. Ha arrestato quindici dei trenta piu' pericolosi latitanti di mafia. Ha sequestrato in media dieci milioni di euro di beni mafiosi al giorno, per un valore totale finora di 5,6 miliardi di euro, piu' del triplo di quanto ha fatto il governo precedente nello stesso periodo tempo. Gli straordinari risultati della lotta intrapresa da questo governo contro la mafia non hanno precedenti negli ultimi venti anni''. ''E' del tutto logico - conclude il sottosegretario - che la mafia utilizzi i suoi esponenti per rilasciare dichiarazioni contro il presidente del Consiglio di un governo che agisce in maniera cosi' determinata e cosi' concreta nei confronti della criminalita' organizzata''.

Fonte: ANSA
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