A Ravenna, il viaggiatore artista

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!Serenella!
00domenica 7 giugno 2009 11:22
Impressioni di viaggio su tela

Il Grand Tour era tappa obbligata per artisti, studiosi e letterati del Settecento e dell’Ottocento: una sorta di “progetto Erasmus” non finanziato dall’università e neppure sponsorizzato dal papà. Si trattava di un viaggio, fatto in genere dopo aver accumulato un po’ di fortuna o perché sostenuto da un mecenate, che aveva guardato al giovane artista con occhio “affaristico” scorgendovi barlumi di possibile successo. E così divenne gran moda toccare diversi Paesi in Europa: gli anglosassoni muovevano soprattutto alla volta dello Stivale, mentre italiani e francesi se ne andavano al nord.
Nel corso dell’Ottocento nasce il viaggio inteso dagli artisti come scoperta di nuovi orizzonti, paesi, popolazioni e culture sconosciute. Nasce, insomma, il viaggio “romantico”, tanto intriso di sapor d’avventura e filantropia. L’esempio di Delacroix in Marocco è lungimirante, ma è con Gauguin, sul finire del XIX secolo, che lo sguardo dell’artista europeo si affina fino a diventare creativo ed estetico: la vita e l’arte di popoli lontani, i paesaggi, i corpi, i colori di paesi esotici e primitivi lasciano un segno profondo nell’arte europea. Percezioni di nuovi mondi prendono forma in lapis e pennelli e diventano tela.



Il progetto di mostra, dedicato all’artista viaggiatore e promosso dal Comune di Ravenna, vuole presentare i percorsi di alcuni dei più significativi pittori che hanno viaggiato e vissuto fuori dall’Europa, ma anche come i quattro continenti extraeuropei (Asia, Africa, Americhe e Oceania) furono visti dagli artisti occidentali, tra l’orientalismo ottocentesco di Alberto Pasini e le avanguardie che hanno rielaborato in nuovi termini stilistici le suggestioni esotiche. La mostra vuole ripercorrere le singole esperienze biografiche e creative, come il viaggio a Tunisi compiuto nel 1905 da Kandinsky e Gabriele Münter e nel 1914 da Klee, Macke e Moilliet.
I luoghi diventano i veri protagonisti del progetto: la Tahiti di Gauguin e Matisse, il Siam di Chini, la Nuova Guinea di Nolde e Pechstein.
La mostra, curata da Pietro Bellasi, Claudio Spadoni e Tulliola Sparagni, è corredata da fotografie e documenti etnografici dei luoghi rappresentati, nonché da reportage storici. Il percorso artistico sviluppa invece i risultati del realismo ottocentesco fino al post-impressionismo, per poi passare alla prima metà del XX secolo con l’espressionismo, il surrealismo, l’astrazione degli anni Cinquanta, fino ai contemporanei Boetti, Mondino e Ontani.

Info:
Museo d’Arte della Città di Ravenna
Via di Roma, 13
Ravenna
Tel. 39 0544 482477
www.museocitta.ra.it

Fonte
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