"Mantova la ricca", tra tesori d'arte e agnoli in brodo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
!Serenella!
00venerdì 4 gennaio 2008 18:08
La perla dei Gonzaga

Una incantevole panoramica della cittadina lombarda

Non è azzardato definire Mantova una delle città più belle d'Italia. Difficilmente è possibile trovare in un agglomerato urbano tante bellezze ambientali, architettoniche, artistiche e culturali come nel capoluogo di provincia lombardo. Con le radici che affondano nella storia etrusca, un passato glorioso caratterizzato dalle gesta della famiglia Gonzaga (dal 1300 al 1700) e una forte proiezione verso il futuro, la "Città ricca", come viene sovente definita, è un gioiello che non può mancare nei ricordi di ogni viaggiatore che si rispetti.

Monumenti indimenticabili - Appena si varca il territorio mantovano a colpire è la vista dei maestosi palazzi storici, delle cupole e delle torri, che quasi si specchiano nei laghi che circondano la città conferendole un aspetto fiabesco. Una volta entrati nel reticolo di vie sempre piene di sorprese è inevitabile trovarsi in Piazza Sordello, uno spazio che parla come nessun altro del periodo medievale. Circondata da meravigliosi palazzi e sovrastata dalla torre della Guardia è una delle piazze più belle in cui fare tappa, insieme a quella delle Erbe e a quella del Broletto. Situata nel cuore del centro storico, ricco di testimonianze rinascimentali, è un rifugio sicuro dove lasciarsi andare a suadenti vagheggiamenti sulla storia o, semplicemente, gustare una bibita o un caffè in uno dei suggestivi bar che vi si trovano. Appena il tempo per ristorarsi e si può partire alla scoperta di alcuni dei monumenti più importanti del centro padano: il Palazzo Bonacolsi, quello del Podestà, della Ragione, di San Sebastiano e le tantissime chiese (se ne possono contare almeno 60) disseminate lungo il corpus cittadino. Notevoli la "Rotonda" di San Lorenzo e la chiesa del Gradaro. Affascinanti il Duomo e la basilica di Sant'Andrea progettata da Leon Battista Alberti. Da non tralasciare assolutamente una visita al Museo archeologico Nazionale, sorto nelle sale che un tempo ospitavano il teatro di corte, ed aperto dal martedì al sabato dalle 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche e festivi dalle 8,30 alle 13,30.

Quadri e opere d'arte trafugate da Napoleone - Mantova custodisce un tesoro artistico importantissimo, frutto dell'opera di artisti del peso di Mantegna, Pisanello, Costa e Perugino. E queste opere sarebbero molto più numerose se la città di Virgilio non fosse stata pesantemente segnata dai passaggi degli invasori che la depredarono di tanti tesori d'arte. I primi furono i Lanzichenecchi che nel 1630 occuparono la città e diffusero la peste. Da allora Mantova decadde. Un colpo di grazia glielo diede però uno dei suoi ultimi signori, quello sciagurato Ferdinando, figlio di Carlo II, che si alleò coi francesi e, davanti alla prospettiva di una loro sconfitta ad opera degli spagnoli, scappò a Venezia portandosi dietro richezze ed opere d'arte indescrivibili. Suo fratello Vincenzo II non fece di meglio vendendo a Carlo I d'Inghilterra la preziosissima collezione di quadri della famiglia per una somma ridicola. Ci pensò Napoleone Bonaparte, infine, a trafugare pitture e statue, a rovinare monumenti e trasformare tante belle chiese in caserme per i suoi soldati. Completarono l'opera gli Austriaci durante la loro dominazione iniziata nel 1700.

La Reggia dei Gonzaga - La perla che brilla maggiormente nello scrigno mantovano è però Palazzo Ducale, col Castello di San Giorgio. Una vera città nella città di cui è impossibile non subire il fascino strafottente. Meglio di ogni altra costruzione simboleggia il passato glorioso della "capitale" dei Gonzaga. Composto di oltre 500 sale con numerose piazze e giardini richiede più di 4 ore per una visita nemmeno troppo approfondita. I suoi edifici, dislocati su 34.000 metri quadrati, racchiudono un patrimonio artistico incredibile e danno vita a una delle regge più imponenti d'Europa. Singolari il Castello, residenza prediletta della famiglia Gonzaga, la Camera Picta (o degli Sposi) coi dipinti del Mantegna, l'Appartamento di Troia e quello dello Zodiaco, carico di significati esoterici. Ricchi di atmosfere particolari l'appartamento di Isabella D'Este e i giardini, un tempo straripanti di fiori, dove la leggenda vuole andassero a profumare le vesti gli antichi signori, che d'inverno tralasciavano spesso di lavarsi a fondo e cercavano così di annullare i cattivi odori. Si può entrare a Palazzo dal martedì alla domenica (lunedì è chiuso) dalle 8,45 alle 19,15. Il biglietto costa 6,50 euro mentre i minori di 18 anni e chi ha superato i 65 entrano gratis.

Barbera e ravioli di zucca -
Per spezzare la giornata e rifocillarsi con i cibi più gustosi non esiste certo problema: sono tantissimi i ristorantini che offrono irresistibili piatti tipici. Da gustare con grande abnegazione culinaria i ravioli di zucca, gli agnoli ripieni in brodo e i tortelli. E, come secondo, la lepre alla cacciatora, l'anguilla, sia ai ferri che marinata, e il famoso stufato alla mantovana. Il tutto accompagnato da un vino di grande lignaggio come potrebbe essere il Barbera. Felice viaggio. Fonte
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com