'Tratta dei cuccioli' dall’est Europa, un giro d’affari per 300 milioni. La Lav: fermiamoli

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Frida07
00lunedì 23 marzo 2009 08:33

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Piu' di 500 cuccioli di cane importati dall'est Europa in condizioni drammatiche sono stati sequestrati dalle forze dell'ordine in Italia negli ultimi cinque mesi, 20 le persone denunciate. Il giro d’affari è stimato in circa 300 milioni di euro l’anno, e vede la complicità di alcuni allevatori, trasportatori, commercianti di animali e purtroppo anche di alcuni medici veterinari senza scrupoli.

Sono i dati resi noti dalla Lega antivivisezione (Lav) che per il 21, 22, 28 e 29 marzo sara' presente in 300 piazze italiane con la campagna per fermare la tratta dei cuccioli. La Lav chiede, con una petizione che i cittadini potranno firmare presso i tavoli, la moratoria delle vendite di cani e gatti e delle importazioni e sollecita anche una legge per l'introduzione del reato di traffico di animali da compagnia, un decreto in materia di tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani, la sterilizzazione obbligatoria dei cani sul territorio nazionale e campagne di sensibilizzazione per incentivare le adozioni dai canili, peraltro gratuite.

A livello europeo, il ministro degli Esteri Franco Frattini, condividendo la campagna della Lav, ha chiesto alla Commissaria Europea alla Salute Androulla Vassiliou un intervento di armonizzazione delle norme che riguardano questa materia.

Secondo i dati raccolti dalla Lav, nei soli ultimi cinque mesi la tratta dei cuccioli avrebbe portato alla denuncia di almeno 20 persone, in prevalenza allevatori e commercianti, al sequestro di centinaia di microchips-trasponditori e di libretti sanitari precompilati in bianco, di farmaci e dispositivi medici. Tra i reati contestati o ipotizzati: falsificazione di documentazione, frode in commercio, truffa, maltrattamento di animali, falsità ideologica, esercizio abusivo della professione di medico veterinario.

I cuccioli provengono in particolare da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all’acquirente. La mortalità dei cuccioli nella fase che va dal trasporto ai primi mesi dopo l’arrivo in Italia raggiunge il 50%.

La carenza di controlli sanitari e la violazione della normativa in materia di vaccinazione (es. vaccinazione antirabbica) comportano elevati rischi sanitari per l’Italia. Il valore di mercato di un cucciolo importato dall’Est (soprattutto Carlini, Jack Russell, West Highland) e spacciato per italiano falsificando i documenti può aumentare fino a 20 volte.





RaiNews24
hidalove
00lunedì 23 marzo 2009 13:33
Poveri cuccioli [SM=x322192]
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