«La questione morale non c'è» Veltroni e D'Alema all'attacco

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silvercloud87
00mercoledì 10 dicembre 2008 18:34
«La questione morale non c'è» Veltroni e D'Alema all'attacco
Comunicato congiunto: uniti contro una campagna pretestuosa

ROMA — Una tregua siglata con un comunicato congiunto che fa cessare il fuoco amico, allenta le tensioni più o meno sotterranee, allontana il rimpallo delle insinuazioni e le accuse di complottismi. L’attacco concentrico di Pdl e Idv, con l’enfatizzazione della questione morale nel Pd, riavvicina Walter Veltroni e Massimo D’Alema. I due leader difendono la rispettabilità del partito dagli «attacchi strumentali». E oggi affronteranno, in un incontro a due, i molti nodi del Pd. Una telefonata, lunedì, ha riannodato un dialogo che sembrava pericolosamente interrotto, a pochi giorni dalla Direzione del 19. Un modo per ricomporre le fratture interne, ma anche per reagire all’offensiva sul fronte esterno. L’ufficio stampa del Pd spiega che Veltroni e D’Alema «hanno convenuto sul fatto che vi sono episodi preoccupanti che certamente non bisogna sottovalutare».

Ma al tempo stesso, «ritengono del tutto pretestuosa la campagna nei confronti del Pd tesa a delegittimare il partito e a investirlo di una complessiva questione morale che riguarda anche e soprattutto la destra». Conclusione: «Il Pd deve reagire in maniera unitaria e decisa a ogni attacco strumentale, procedendo con convinzione sulla strada dell’innovazione». Questione morale e giustizia sono due temi che si toccano. Per questo l’avvio del dialogo sulla riforma — suggerito da D’Alema e rilanciato da Luciano Violante — è un banco di prova importante. A dare qualche elemento in più sulla strada che intende percorrere il Pd è stato lo stesso segretario, in comizio ieri in Abruzzo, dove si voterà domenica e lunedì: «La riforma della giustizia si può fare anche in due mesi.Ma il Pdl si tolga dalla testa l’idea di fare una campagna contro di noi per costringerci ad accettare le posizioni del governo». Veltroni respinge al mittente le accuse: «La questione morale non può essere brandita né dagli uni né dagli altri. Non bisogna fare di ogni erba un fascio. E non dimentichiamo che esistono esponenti di governo che hanno avuto rapporti con la camorra». Una controffensiva dettata anche dai recenti sondaggi che vedono il Pd precipitare al 28 per cento dopo le inchieste.

E che spingono Veltroni ad alzare i toni: «Berlusconi è troppo ricco per capire i problemi della gente: sembra un marziano sceso in astronave ». Per Veltroni, il premier va avanti a forza di «cabaret ed esternazioni spettacolari». Oggi il segretario del Pd dovrà affrontare i molti nodi interni, a cominciare dalla collocazione europea. Per la quale si profila una mediazione, ovvero una soluzione che riconosca la specificità del Pd in un’alleanza con il Pse. Poi ci sono i due fronti più caldi, Campania e Firenze. Qui si va verso primarie di coalizione, con due candidati. Per Napoli, invece, il segretario chiederà a Rosa Russo Iervolino un rimpasto per ridare smalto all’immagine della giunta, più che appannata.

Alessandro Trocino
10 dicembre 2008
corriere.it
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