Lubiana, 30 gen. – Dopo l’Ungheria, anche Slovenia e Malta hanno ratificato il Trattato di Lisbona, il documento redatto dai 27 membri dell’Unione Europea lo scorso 13 dicembre, in sostituzione della mai nata Costituzione europea. Si tratta di un segnale forte e significativo che siano i membri piu' giovani a legittimare per primi il documento tanto discusso e oggetto di delicate “trattative diplomatiche” nel corso del 2007; e' sicuramente il segnale di come l’allargamento a Est stia contribuendo a rafforzare l’Europa, smentendo in parte i timori di una perdita di identita', valori e cultura del Vecchio Continente. Lo stesso premier sloveno Janez Janša, presidente di turno europeo per il primo semestre, ha sottolineato l’importanza della firma da parte degli ultimi arrivati: «Questo dimostra che il processo di allargamento sara' la spinta e il motivo ispiratore per il futuro sviluppo dell'integrazione europea». Janša ha poi proseguito augurandosi che entro la fine del 2008 tutti i 27 ratifichino il Trattato cosi' da farlo entrare in vigore dal 1° gennaio 2009; una speranza frutto non solo di uno spirito europeista, ma anche di una legittimazione internazionale su cui tutti i nuovi membri hanno puntato al momento del loro ingresso nell’Unione Europea. Se la Slovenia ha ratificato il testo con 74 voti a favore e 6 contrari, Malta lo ha approvato all'unanimita': un risultato sorprendente perche' in contrasto con gli atteggiamenti spesso poco europeisti di altre isole come Cipro, il Regno Unito o l’Irlanda (la quale, infatti, sara' l’unica a ricorrere al referendum per ratificare il documento). Il cammino verso un reale processo di unificazione europea potrebbe essere cominciato, ma solo il modo in cui l’Unione Europea affrontera' le sfide che le si porranno di fronte nei prossimi mesi faranno capire se si trattera' ancora dell’ennesima speranza disillusa o, finalmente, della realizzazione di un progetto che qualche anno fa sembrava impossibile.
Mario Pasquali
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