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Una donna
alla 8 ore di Suzuka
Biondina ventunenne di Vittorio Veneto, fidanzata dell'iridato Andrea Dovizioso, Samuela De Nardi sarà l'unica donna al via della prossima edizione della celebre corsa motociclistica "8 ore di Suzuka", in programma in Giappone il prossimo 31 luglio, in sella a una Aprilia RSV 1000. E sarà anche la prima italiana a prendere parte alla più famosa gara motociclistica di endurance del mondo.
Nelle precedenti 28 edizioni solo sette donne hanno preso parte alla massacrante maratona: due giapponesi, due americane, due canadesi ed una olandese. E' da dieci anni che una donna non disputa la gara, mentre l'unica partecipazione europea, quella dell'olandese Geerie Van Rooyen, risale al 1982. Samuela correrà in squadra con Daniele Veghini e Federico Aliverti.
Competizione in grado di richiamare un pubblico di 250.000 spettatori, la 8 ore di Suzuka vanta prestigiosi vincitori, tra cui figura anche il campionissimo della MotoGp Valentino Rossi, unico italiano ad essere riuscito nell'impresa. Nata a Vittorio Veneto il 19 marzo 1984, Samuela ha iniziato a correre in minimoto a 4 anni; dopo essersi dedicata al motocross, nel 2000 arriva tredicesima assoluta nel Challenge Aprilia 125, mentre l'anno dopo vince la classifica assoluta del Trofeo Alpe Adria 125.
Dopo una stagione con una Honda GP 125, debutta nel 2003 con l'Aprilia Tuono 1000, concludendo quarta nella prova del campionato europeo endurance di Rijeka, e terza nel campionato femminile, cui partecipa sporadicamente.
A fine stagione Aprilia la premia con un contratto come pilota ufficiale consentendole di disputare il trofeo Superbike al MotorShow con la Aprilia Sxv campione del mondo Supermotard.
Nel 2005 passa alla Rsv ed attualmente è in testa al Campionato Europeo Femminile e seconda nel Campionato Italiano; i buoni risultati ottenuti convincono Aprilia ad affidarle questa grande opportunità.
"Sono molto felice - racconta Samuela - perché la 8 ore di Suzuka è una gara mitica, e poterla disputare a 21 anni è un grande onore.
Aprilia mi ha chiesto di intensificare la preparazione in vista di una competizione così pesante. La scorsa gara dell'europeo a Rijeka, prima di confermarmi l'impegno, mi hanno lasciato apposta senza benzina nelle prove libere per vedere se ero in grado di spingere, sotto il sole e con la tuta, la Rsv fino ai box per un paio di Km. Nelle gare Endurance in caso di caduta o guasto il pilota è infatti obbligato a riportare la moto in pit lane senza nessun aiuto.
Noi correremo nella categoria Stockbike, ovvero moto strettamente derivate dalla serie; su 76 equipaggi iscritti ci sono solo tre moto non giapponesi (la nostra Aprilia, una Ducati ed una BMW), solo otto team europei, di cui due italiani e... una sola donna.
Quindi mi sento investita di molte responsabilità e si tratta decisamente di una avventura da raccontare ai nipoti, un po' penso come per un pilota di auto partecipare a Le Mans o a Indianapolis. La cosa che mi spaventa di più sono i piloti giapponesi, che girano da una vita solo a Suzuka, conoscono la pista in ogni centimetro e vivono solo per questa gara, per la quale sono pronti a tutto. Per ora noi possiamo allenarci a Suzuka solo nei... videogames, ma sono fiduciosa di imparare presto il tracciato e fare una buona figura".
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