L'odissea di Aiuti (commissione consiliare Sanità):
9 ore lasciato in barella
Prima la preoccupazione per la chiusura degli ospedali, poi la denuncia come medico e come paziente. L'immunologo Ferdinando Aiuti, presidente onorario dell'Anlaids e consigliere comunale di maggioranza ma fedelissimo del gruppo “critico” Laboratorio Roma, non perde l'occasione per dimostrare la sua “autorevole indipendenza” e denuncia gli effetti del piano di riordino sanitario varato dalla Regione Lazio.
Oltre la politica, il professor Aiuti si pone stavolta anche come paziente e racconta: “Purtroppo la realtà delle chiusure corrisponde a verità, e non sono frutto di una mia fantasia, confermate, poi, dalle proteste delle varie associazioni dei malati. Del grave disagio che si vive nei Pronto soccorsi e nei reparti di emergenza da circa due mesi sono piene le cronache dei giornali, nonostante non ci sia stata una grossa epidemia influenzale, e io stesso ho constatato questa condizione dapprima come medico visitando lo stato di sei pronto soccorso romani e, nelle vesti di un normale paziente, attendendo ben 9 ore in barella”.
E poi continua: “Leggiamo le giuste proteste dei cittadini romani e delle varie associazioni che chiedono aiuto al Sindaco, all’assessore Belviso e al sottoscritto per il problema della chiusura ripetuta e continua di reparti e di servizi in vari ospedali. Dopo la chiusura del Santa Lucia, dei posti letto in numerosi reparti nei policlinici universitari, dei posti letto al Pronto soccorso di medicina al CTO, sono giunte al Sindaco le brutte notizie sulla chiusura della chirurgia maxillo-facciale a Villa Betania e la protesta dei cittadini e del tribunale del malato per la chiusura della Geriatria al San Giovanni Addolorata. Sono molto preoccupato per questo continuo stillicidio che colpisce gli ospedali pubblici, e ripetiamo ancora una volta che il Comune di Roma dovrebbe almeno essere informato di questi provvedimenti che si ripercuotono sulla salute dei cittadini romani. Auspichiamo almeno un tavolo di confronto con la Regione per potere dare anche noi risposte ai cittadini romani".
Moderato nei toni, come è suo costume, ma implacabile, spiazza la politica che ragisce scomposta. Il primo a replicare e a gettare acqua sul fuoco è il “collega” di Laboratorio Roma, Ludovico Todini: “Le parole del professor Aiuti hanno un’autorevolezza non da oggi, al contempo è evidente che agli irresponsabili ed estremi danni causati dalla sinistra nella sanità del Lazio, la Giunta Polverini sta lavorando alacremente per sanare la situazione ereditata e garantire i servizi a tutti i cittadini. In questo processo, riteniamo che il contributo del Prof. Aiuti non potrà che essere di altro profilo, proprio per un’indiscussa competenza, mondialmente riconosciuta”.
Il soccorso al piano Polverini arriva scomposto dalla Regione Lazio. Dice la consigliera Chiara Colosimo, ovviamente Pdl: “Aiuti parla di cose che non conosce e fa richieste che non hanno alcuna ragione di essere. La sanità del Lazio fa capo alla Regione e il presidente Polverini, in qualità di commissario, come è noto, deve rendere conto solo al governo. Riguardo poi al dovere di informare il sindaco dei provvedimenti, non mi sembra che la Regione chieda di essere aggiornata sulle criticità del traffico o del dissesto delle strade”. E aggiunge il “fuoco amico” con Maurizio Perazzolo, Lista Polverini: “Aiuti stia tranquillo che della sanità del Lazio se ne sta occupando, come le compete, il commissario Polverini. Non è in atto alcuno stillicidio degli ospedali pubblici, il Santa Lucia, contrariamente a quanto sostiene Aiuti, non è stato chiuso, così come le altre ‘brutte ‘notizie’ arrivate al sindaco non corrispondono alla realtà. L’unico interesse della Regione è garantire la salute ai cittadini attraverso strutture efficienti e efficaci”.
E se non bastasse, contro il presidente della Commissione Politiche Sanitarie del Comune, si schiera anche un altro membro della Lista Polverini, il consigliere Andrea Bernaudo: “Lo stillicidio degli ospedali pubblici è solo frutto della fantasia del consigliere Aiuti. Gli ricordiamo che il piano di rientro del commissario Polverini ha ottenuto il via libera del governo, dopo le bocciature del passato, e consentirà finalmente di avviare un percorso virtuoso della sanità in cui vengono valorizzate le strutture che funzionano ponendo fine ad una stagione, sin troppo lunga, di sprechi e inefficienze”.
Con calma inglese, aggiunge il professor Aiuti: “I miei complimentarmi vanno a tutto il personale sanitario per la abnegazione, la capacità e la validità che ho potuto apprezzare come cittadino e come medico, ma la situazione era ed è veramente drammatica. La difficoltà di agire in una situazione del genere, poi, mette a rischio i sanitari, costretti a un super lavoro che espone a possibili rischi il loro stesso operato".
Fonte:
affaritaliani