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SUPERSAGGIO
Premier: "Intromissione illegale nel privato"
Fini: "impossibili riforme condivise"

Berlusconi torna a parlare ai Promotori della Libertà. "Sinistra e giudici guardano dal buco della serratura". Il "tradimento" di Fini, il no alle elezioni anticipate e la legittimità del governo a continuare il suo "ottimo" lavoro. E nell'audio salta il riferimento alle indicazioni di Napolitano sul federalismo. Successivamente, in una nota: "No a rimpasto di Governo"

ROMA - Ennesimo audiomessaggio ai Promotori della libertà del premier Silvio Berlusconi. L'agenda ricalca gli analoghi video, telefonate e audio registrati ripetuti con cadenza più che quotidiana nelle ultime settimane, da quando l'inchiesta Ruby ha cominciato a dominare le cronache. La necessità di tenere la barra del timone del Paese, le riforme necessarie e naturalmente l'illegittimità delle inchieste contro di lui, il "tradimento" di Fini, la legittimità numerica della maggioranza. "Mentre da noi alcuni magistrati perseverano nell'intromettersi in modo illegittimo nella vita privata dei cittadini e i giornali appaiono concentrati solo a guardare queste vicende, come dal buco della serratura, nel mondo, e più precisamente alle nostre frontiere, stanno avvenendo cambiamenti epocali", ha aggiunto riferendosi alle vicende in Egitto - sulle quali peraltro si è trovato isolato tra i partner europei nel giudicare auspicabile che sia Mubarak a guidare la transizione.

ASCOLTA L'AUDIO DEL MESSAGGIO

La contestatissima riforma del federalismo, andrà avanti, garantisce il premier: "Grazie al federalismo fiscale i cittadini potranno infatti meglio controllare l'impiego delle risorse, e gli amministratori locali saranno più responsabilizzati. Questo significherà meno costi, servizi più efficienti, una competizione virtuosa fra le regioni per garantire al cittadino migliori condizioni di vita", dice il presidente del Consiglio nel messaggio.
"Significherà anche per le regioni più forti la possibilità di gestire al meglio la ricchezza prodotta dai loro cittadini - continua - Per le regioni più deboli significherà la possibilità di liberare e mettere in gioco tutte le loro risorse e le loro capacità passando da un regime di sovvenzioni e sperperi ad uno di responsabilità. E' una sfida impegnativa per le regioni sia del Nord che del Sud, che potranno e dovranno dimostrare di avere una classe dirigente all'altezza del proprio compito".

Nel suo messaggio ai Promotori, il premier ribadisce l'inamovibilità del suo governo per "mancanza di alternativa": "Le opposizioni fra loro divise sono unite nel continuare a chiedere le mie dimissioni e anche le elzioni anticipate. E invece no. Noi invece abbiamo il dovere di continuare a governare qui e ora". "Sono assolutamente certo - prosegue Berlusconi - che il nostro governo sia in grado di operare in modo altrettanto efficace per i due anni abbondanti che mancano alla conclusione della legislatura e sono convinto che a questo governo non vi siano alternative perchè - sottolinea - c'è una buona maggioranza che lo sostiene sia alla Camera che al Senato e anche perchè la sinistra, da tempo, non rappresenta nessuna credibile alternativa di governo. Se andassimo a nuove elezioni o ad un nuovo governo si ripresenterebbero gli stessi problemi di oggi, per di più aggravati da una lunga e feroce campagna elettorale". E "le elezioni anticipate ora", in particolare, "sarebbero un danno per il paese". "La nostra ottima squadra di governo ha lavorato finora - ha aggiunto Berlusconi- con grande energia e compatezza. E ha ottenuto risultati straordinari mai raggiunti da altri governi prima in così poco tempo". Fino al viatico messianico finale: "Abbiamo il dovere di continuare a governare qui ed ora, non ci faremo distogliere e intimidire da opposizione che vuole il tanto peggio, tanto meglio. State sereni e diffondete il nostro messaggio".

Sulle divisioni del Pdl non è mancata la consueta stoccata al presidente della Camera: 'Il paradosso è che il germe della divisione è stata inoculato proprio da uno dei fondatori del Pdl, l'onorevole Fini, eletto proprio con il voto della nostra maggioranza a presidente della Camera"; Fini "è passato all'opposizione e si è alleato con la sinistra tradendo il voto degli elettori, consegnandosi così ad un futuro che gli esperti valutano appena all'1,6%".

"No al rimpasto di Governo". Dopo il messaggio ai Promotori della libertà, Berlusconi affida ad una nota la smentita ufficiale delle voci degli ultimi giorni che alludevano ad una possibile revisione di ruoli nell'esecutivo. "In riferimento alle fantasiose voci che oggi compaiono sui giornali a proposito del coordinatore unico, del cambio del ministro della Giustizia, delle dimissioni di Bondi, addirittura di un rimpasto del governo e di altro ancora, devo smentire in modo assai netto tutto ciò". Continua il Premier: "La nostra attenzione è concentrata su rilancio dell'economia, sui problemi dell'occupazione e del lavoro, sull'attuazione del federalismo fiscale, sulla riforma della giustizia, sull'auspicabilmente condivisa riforma istituzionale. Sul piano politico, sul consolidamento e ampliamento della maggioranza". E conclude: "Affrontiamo tutto ciò con questo con questo partito che non è certo diventato una piccola fabbrica di organigrammi interni. Sarebbe anche auspicabile che tutti coloro che si esercitano in questo tipo di operazioni del tutto virtuali si applicassero in qualcosa di più reale costruttivo".

La risposta di Fini. A distanza gli risponde il presidente della Camera: "Non c'è possibilità di riforme condivise e obiettivi comuni", ha detto Fini parlando della visione "muscolare" del bipolarismo di Silvio Berlusconi durante una tavola rotonda a Roma sulla figura di Pinuccio Tatarella. "Il problema del Pdl e di Berlusconi è l'assenza di identità culturale e politica perché il Pdl è tutto e il contrario di tutto. E' un perenne spot, un perenne comizio propagandistico e questa assenza di identità rende impossibile il confronto con l'altrui identità e crea muri". Berlusconi "ha una concezione della politica di tipo primordiale. Lui ha bisogno di un nemico, di un antagonista contro cui scaricare una serie di anatemi".

"Quando Berlusconi dice che per colpa mia non ha fatto la riforma della giustizia mi attribuisce un merito perché si trattava di riforme che nulla a che vedere con la giustizia al servizio del cittadino", dice ancora Fini. "Quando parla di processo breve dimentica di dire che la riforma che lui voleva e che noi impedimmo cancellava processi già in essere e determinava per le parti lese di non vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto alla giustizia e la condanna del reo. La sua era una volontà legata alle vicende personali di cancellare un contenzioso che è in atto negando il principio costituzionale che la legge è uguale per tutti".

Le discrepanze nel messaggio. Tra il testo audio di Berlusconi e quello scritto riportato dal sito dei Promotori c'è un piccolo, ma significativo (visto che riguarda il Capo dello Stato) scostamento quando si parla dell'approvazione del federalismo, tema oggetto di conflitto negli ultimi giorni tra Palazzo Chigi e Quirinale. Nel testo scritto Berlusconi dice che "il governo ha fatto un ulteriore passo in avanti nell'approvazione del federalismo fiscale, approvazione che completeremo in Parlamento nel pieno rispetto delle procedure previste dalla stessa legge di riforma (e delle indicazioni del Capo dello Stato)". Ma la frase riportata tra parentesi non viene invece pronunciata dalla viva voce di Berlusconi. La settimana scorsa era stata la frase sulla "punizione" per i pm che eccedono nell'uso di intercettazioni al centro di un analogo episodio: il termine era stato infatti pronunciato nel corso del videomessaggio ma non compariva invece nel testo scritto allegato al video via web.

Piccoli scostamenti dal testo, sempre oggi invece, riguardano i doveri di solidarietà nazionale, ancora in tema di federalismo, che "vengono imposti" (che "ci impone", nel testo) dal vivere nel medesimo Stato.
Ancora, l'1,6 per cento accreditato a Fini come raccolto elettorale finisce per essere ulteriormente limato nell'audio, con l'aggiunta di un "appena", mentre l'opposizione è accusata di cercare "come sempre" l'azione del governo e di chiedere non solo le dimissioni dell'esecutivo ma anche "le mie dimissioni", come sottolinea la voce di Berlusconi. La consistenza numerica della maggioranza invece da "buona", nello scritto, diventa "solida" nell'audio. Un'aggiunta riguarda anche una delle potenziali conseguenze del voto anticipato, quella di esporre il Paese "alla speculazione finanziaria estera che farebbe salire gli interessi, a scapito dei risparmiatori, per i nostri titoli pubblici, dei quali dovremo emettere ben 250 miliardi".

"Di Pietro: dimissioni o nuova presa della Bastiglia". "Protesteremo in piazza per riappropriarci della democrazia". A dichiararlo in una nota è il leader dell'IdV Antonio di Pietro, che aggiunge: "La maggioranza politica non esiste più, Berlusconi se ne faccia una ragione e si dimetta. Se non lo farà lui ci penseremo noi a mandarlo a casa. Ci sarà una nuova presa della Bastiglia per riappropriarci della democrazia". "Berlusconi - prosegue - è un disco rotto. In evidente stato confusionale, ci propina a ore alterne i suoi spot propagandistici a reti unificate".

Fonte: Repubblica


06/02/2011 22:06
 
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SUPERSAGGIO
Scontro Berlusconi-Fini: Premier: è all'1,6%.
Fini: Pdl senza identità

Messaggio premier ai Promotori della Libertà:
Intromissione illegale alcuni pm in vita privata


ROMA - Nuovo messaggio audio del premier Silvio Berlusconi ai Promotori della Libertà. "Mentre da noi alcuni magistrati perseverano nell'intromettersi illegittimamente nella vita dei cittadini e certi giornali sembrano concentrati a guardar nel buco della serratura, nel mondo e precisamente alle nostre frontiere stanno avvenendo dei cambiamenti epocali".

"FAREMO FEDERALISMO IN PIENO RISPETTO PROCEDURE" - "Completeremo l'approvazione del federalismo fiscale in Parlamento, nel pieno rispetto delle procedure previste dalla stessa legge di riforma", ha detto ancora il premier ribadendo che si tratta di una riforma "fondamentale per rendere l'Italia più moderna ed efficiente".
Silvio Berlusconi definisce il federalismo un punto "essenziale" dell'azione di governo per "rendere l'Italia più moderna" e sottolinea come la riforma non farà venire meno la "solidarietà nazionale". "Si tratta di un risultato estremamente positivo, di una riforma fondamentale per rendere l'Italia più moderna e efficiente", afferma il premier. "E' la conferma - aggiunge - che il governo sta procedendo senza esitazioni nella realizzazione del nostro programma, del quale il federalismo rappresenta un punto essenziale. Questa riforma garantirà che una parte consistente delle risorse rimangano sul territorio che le ha prodotte, pur senza venir meno ai doveri di solidarietà nazionale che ci impone il fatto stesso di vivere uno Stato del quale fra breve celebreremo i 150 anni dell'unità". "E' significativo che proprio questo anniversario - sottolinea - coincida con una riforma così importante e profonda dell'assetto del nostro Stato. Grazie al federalismo fiscale i cittadini potranno infatti meglio controllare l'impiego delle risorse, e gli amministratori locali saranno più responsabilizzati. Questo significherà meno costi, servizi più efficienti, una competizione virtuosa fra le regioni per garantire al cittadino migliori condizioni di vita". Secondo Berlusconi, "significherà anche per le regioni più forti la possibilità di gestire al meglio la ricchezza prodotta dai loro cittadini. Per le regioni più deboli significherà la possibilità di liberare e mettere in gioco tutte le loro risorse e le loro capacità passando da un regime di sovvenzioni e sperperi ad uno di responsabilità. E' una sfida - conclude - impegnativa per le regioni sia del Nord che del Sud, che potranno e dovranno dimostrare di avere una classe dirigente all'altezza del proprio compito".

"FINI TRADITORE CON SINISTRA, E' ALL'1,6%" - "Il paradosso è che il germe della divisione è stata inoculato proprio da uno dei fondatori del Pdl, l'onorevole Fini, eletto proprio con il voto della nostra maggioranza a presidente della Camera"; Fini "é passato all' opposizione e si è alleato con la sinistra tradendo il voto degli elettori, consegnandosi così ad un futuro che gli esperti valutano appena all'1,6%".

"DIMISSIONI? E' UN DOVERE CONTINUARE A GOVERNARE" - Le opposizioni "continuano a chiedere ogni giorno le mie dimissioni e le elezioni anticipate, noi invece abbiamo sempre ritenuto che le elezioni anticipate siano un danno per il nostro paese. L'Italia ha bisogno di governabilità e stabilità" e dunque la maggioranza ha "il dovere di continuare a governare, qui e ora".

"MERCOLEDI' CDM CON MISURE ECONOMIA" - "Mercoledì prossimo terremo un Consiglio dei ministri, in seduta straordinaria, per il varo di importanti provvedimenti in materia di sviluppo economico". Con queste parole Silvio Berlusconi, in un messaggio ai Promotori della Libertà, ha confermato che il Consiglio dei ministri, che inizialmente doveva tenersi martedì, è slittato di un giorno. Anche ieri il premier aveva parlato di "mercoledì" come data del Cdm, anche se nel comunicato di palazzo Chigi diffuso il 2 febbraio si parlava dell'8 febbraio. Sembrava un lapsus. Ma l'audio-messaggio diffuso oggi sembra confermare lo slittamento di un giorno.

"NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE, NO ALTERNATIVE A NOI" - "Non ci faremo distogliere dalle polemiche e non ci faremo intimidire da un'opposizione che continua a perseguire il tanto peggio tanto meglio". E' un passaggio dell'audio-messagio inviato dal premier Silvio Berlusconi ai Promotori della Libertà. "Sono assolutamente sicuro - aggiunge il presidente del Consiglio - che il nostro governo sia in grado di operare in modo altrettanto efficace per i due anni abbondanti che mancano alla conclusione della legislatura e sono convinto che a questo governo non vi siano alternative perché c'è una buona maggioranza che lo sostiene sia alla Camera che al Senato e anche perché la sinistra, da tempo, non rappresenta nessuna, nessuna credibile alternativa di governo". Opposizione che, sottolinea, "mentre il governo si è consolidato e si è rafforzato, si è sgretolata, si è divisa, si è indebolita, ma continua a cercare di intralciare l'azione del governo e a chiedere le nostre, le mie dimissioni ed elezioni anticipate". Ma noi, conclude, "abbiamo il dovere di continuare a governare qui e ora" e "sono sicuro che i cittadini hanno ben chiaro chi è che lavora per il bene dellûItalia e chi invece fa il contrario".

"NESSUN CAMBIO IN PDL E NESSUN RIMPASTO" - "In riferimento alle fantasiose voci che oggi compaiono sui giornali a proposito del coordinatore unico, del cambio del Ministro della Giustizia, delle dimissioni di Bondi, addirittura di un rimpasto del governo e di altro ancora che può darsi mi sfugga, devo smentire in modo assai netto tutto ciò. La nostra attenzione è concentrata su ben altro" e cioé sul governo del Paese. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi in una nota diffusa da via dell'Umiltà, in cui il Cavaliere sottolinea che il Pdl "non è certo diventato una piccola fabbrica di organigrammi interni".

FINI: BERLUSCONI PARLA PER DISTRARRE DA FALLIMENTO - "E' triste notare che Berlusconi ripete sempre le stesse cose per distrarre gli italiani dal suo fallimento". Lo ha detto il leader di Fli e presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando dei messaggi video del premier. "Tranquillizzo Berlusconi - ha scherzato Fini - i sondaggi ci danno lo 0,01%".
"Non c'é possibilità di riforme condivise e obiettivi comuni", ha detto Fini parlando della visione "muscolare" del bipolarismo di Silvio Berlusconi durante una tavola rotonda a Roma sulla figura di Pinuccio Tatarella. Fini ha spiegato che è impossibile fare riforme condivise con Berlusconi perché: "non ha capito che siamo in una fase post ideologica. Lui si muove con gli schemi mentali tipici dei riscontri ideologici e così è impossibile avere visioni unificanti".
Silvio Berlusconi "ha una concezione muscolare del bipolarismo. Ha sempre necessità di un nemico e di un avversario contro cui scagliare i suoi anatemi", ha aggiunto Fini. Secondo Fini la Bicamerale fallì perché, invece, c'era necessità di trovare "un segmento comune": "chi non lo capisce è un'analfabeta della politica". "In un sistema bipolare - ha aggiunto Fini - ciò che unisce è importante come ciò che divide. E solo gli ignoranti della politica definiscono tutto ciò inciucio. Berlusconi - ha concluso - si muove con lo schema mentale dello scontro ideologico".
l problema di Berlusconi e del Pdl "é l'assenza di una identità politica". Lo ha detto Gianfranco Fini. Per Fini "ciò rende impossibile il confronto. Il rischio è che la disaffezione riguardi tutti i soggetti in campo, e la società".
"Per Berlusconi il Parlamento serve a ratificare le sue decisioni, sennò è un impiccio", ha detto Fini. "Berlusconi - sostiene il presidente della Camera - ha una visione leaderistica dello strumento politico partito e ha la stessa concezione delle istituzioni, e c'é da essere preoccupati".

di Federico Garimberti

ROMA - Silvio Berlusconi, convinto che le urne siano un ''danno'' e fermamente intenzionato a portare a casa le riforme a cominciare dal federalismo, rilancia l'idea di un imminente giro di vite sulle intercettazioni, cosi' come del 'processo breve', ma trova la ferma risposta di Gianfranco Fini che da Milano ammonisce: ''Non sono queste la priorita', prende in giro gli italiani''.

Ma il premier, che passa un convulso sabato fra lettere e telefonate pubbliche (ben due), sembra intenzionato a non farsi minimamente condizionare dall'ex alleato. Forse perche' convito che ormai i numeri siano dalla sua parte, visto che anche Marco Pannella (leader di una pattuglia di sei deputati radicali), ha fatto sapere di non voler interrompere la legislatura. L'attivismo del Cavaliere sembra un modo per dimostrare che nonostante il caso Ruby il governare va avanti. Anzi, proprio sull'inchiesta milanese, torna a scherzare: ''Questa sera ho un bunga bunga da organizzare'', dice in collegamento telefonico con Francesco Pionati. ''Ho la pelle dura, il governo va avanti'', sottolinea.

Sono 17 anni che ''la sinistra e i loro pm'' cercano di ''farmi fuori'', ma non ci riusciranno. Oltre alle riforme, l'altro fronte aperto e' quello del 'rimpasto', anche se si tratta soprattutto di poltrone vuote da riempire. Annuncia che uno dei posti da sottosegretario andra' alla Destra di Francesco Storace (che candida Nello Musumeci). Sui tempi, invece nessun dettaglio. Ma nel suo entourage si spiega che il ''completamento della squadra'' sara' graduale. La scelta dell'acerrimo 'nemico' di Fini non sembra casuale: con Futuro e Liberta' che ha ''rinnegato e tradito'', cosi' come con l'Udc, il Cavaliere non vuole avere piu' niente a che fare. Neanche a livello locale, attacca Berlusconi, pur precisando che sulle alleanze in regioni e citta' spettera' al Pdl decidere. Se il fronte giudiziario, nonostante le dichiarazioni pubbliche sul fatto che l'inchiesta milanese sara' un ''boomerang'', non lo lascia certo tranquillo, quello politico sembra impensierirlo meno.

La Lega, dice, e' un alleato ''solido e leale'' e l'obiettivo di arrivare ''oltre quota 320'' a Montecitorio e' a portata di mano. E cosi', visto che andare a votare ora sarebbe un ''grave danno'' per il Paese, spinge sul pedale delle riforme. A cominciare dal federalismo che, assicura, si fara' e senza troppi ritardi, nonostante lo 'stop' del Colle. Ma anche in tema di giustizia non rimarra' con le mani in mano. E cosi' promette a breve un giro di vite sulle intercettazioni, abbandonato proprio per il 'niet' dei finiani. Sono settimane, soprattutto dopo il caso Ruby, che definisce l'attuale sistema una ''barbarie''. Ma in collegamento telefonico con l'Alleanza di centro di Francesco Pionati, si spinge oltre: ''Presto presenteremo in aula una legge'' che consentira' gli ascolti ''solo in indagini relative a criminalita' organizzata, terrorismo, pedofilia e omicidi''.

Allo stesso modo rilancia sul processo breve e su tutte quelle riforme relative alla giustizia che sono state bloccate grazie ai pm che ''impugnano le leggi'' e alla Consulta, ''composta in prevalenza da giudici dalla sinistra, che le abroga''. Sul fronte economico, infine, promette che il piano casa, la riforma dell'articolo 41 e le altre misure previste nel prossimo Cdm daranno quella ''frustata'' necessaria all'economia. Liquida l'opposizione con una battuta (''non darei loro neanche un'edicola'') e lo stesso fa con la manifestazione del Palasharp: ''Non bisogna prenderli sul serio''. Dal Terzo Polo Gianfranco Fini paventa il pericolo che tutti siano travolti: ''Il rischio e' che nelle macerie della perdita di credibilita' della politica non si salvi piu' nessuno, se non, per fortuna, il capo dello Stato e il Quirinale''. Quanto all'Udc, Pierferdinando Casini invita il Cavaliere a ''governare se ne e' capace, oppure si vada al voto''. Il segretario centrista Lorenzo Cesa plaude alla rottura delle alleanze locali, ma ricorda che sono proprio gli uomini del Pdl a cercarle.

Fonte: ANSA


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