Barbareschi lascia il gruppo del Fli?
''Solo illazioni mio ritorno nel Pdl''
Premier dopo il no del Pd alla proposta di piano bipartisan.
In Cdm riforma art. 41 Costituzione
ROMA - ''Il clamore con il quale i giornali celebrano il mio ritorno nel Pdl si basa esclusivamente su illazioni''. Luca Barbareschi, deputato di Futuro e Liberta', smentisce cosi', in una nota, un suo passaggio da Fli al Popolo della Liberta'. Il deputato di Fli ieri e' stato ricevuto ad Arcore dal premier Silvio Berlusconi, nel primo pomeriggio dovrebbe incontrare Gianfranco Fini alla Camera.
SCONTRO BERLUSCONI-BERSANI - Nessuna patrimoniale una tantum né nuove tasse per gli italiani, ma una mano tesa di Silvio Berlusconi al Pd per discutere insieme in Parlamento un grande piano bipartisan per la crescita dell'economia italiana. Era l'offerta che il premier aveva lanciato dalle colonne del Corriere della Sera, subito rifiutata dal Pd in quanto arrivata "fuori tempo massimo". "Berlusconi faccia un passo indietro e tolga dall'imbarazzo se stesso e il Paese", è stata la ruvida risposta di Pier Luigi Bersani. Ecco perciò la reazione indignata del premier: "Bersani è irresponsabile e insolente. La mia era l'unica proposta seria per rilanciare economia e società".
"Prendo atto delle risposte propagandistiche e degli atteggiamenti irresponsabili e insolenti di una parte delle opposizioni di fronte all'unica proposta seria in campo per rilanciare l'economia e la società italiana e per curare nel solo modo possibile, e cioè con un grande piano nazionale per la crescita, il debito pubblico", ha in serata attaccato il presidente del Consiglio rilanciando anche le prossime attività del governo: "Venerdì prossimo iscriverò all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri la proposta di riforma costituzionale in senso liberalizzatore dell'articolo 41, già definita dal Ministro dell'Economia: in sei mesi dobbiamo arrivare a stabilire che è lecito intraprendere e fare tutto quello che non è espressamente vietato dalla legge".
In Cdm anche un piano di immediata defiscalizzazione e deregolamentazione per la rinascita del Mezzogiorno, per il quale si stanno approntando da mesi gli strumenti operativi. Il premier boccia ancora l'imposta patrimoniale: "il partito dell'imposta patrimoniale e dell'ipoteca pubblica sul patrimonio immobiliare, che si organizza con ogni evidenza per un nuovo esproprio di ricchezza a vantaggio della casta statalista e centralizzatrice, non deve prevalere. Questo partito riceverà un primo, decisivo colpo con il varo dei decreti sul federalismo fiscale", ha detto il premier.
"Il Governo ha sbarcato l'ultimo nucleo organizzato di politicanti incapaci di vedere oltre la frontiera della Prima repubblica - ha detto ancora -, e ora ha la forza per realizzare il suo programma proponendo un confronto parlamentare serio sulle questioni di vero interesse nazionale che riguardano i cittadini, le imprese, i giovani e i lavoratori. Chi si assumesse la responsabilità di sabotare con atteggiamenti ostruzionistici questo che è il programma votato dalla maggioranza degli italiani ne renderà conto agli elettori, giudici sovrani esclusivi della politica nazionale".
NAPOLITANO, ALLARME PER SCONTRO ISTITUZIONALE E' FONDATO - Ho avuto nei giorni scorsi fondati motivi per esprimere allarme di fronte al moltiplicarsi e acuirsi di conflitti che travalicano l'ambito politico e investono le istituzioni". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un colloquio col Messaggero ricorda i suoi recenti interventi e la sua preoccupazione sull'attuale situazione politica, e spiega che "la fondatezza di tale allarme è stata da più parti riconosciuta, il che è da considerarsi positivo se prelude a uno sforzo generale per 'abbassare i toni'". Il quotidiano romano ricorda nel colloquio con il Capo dello Stato i 'più o meno evidenti tentativi di tirarlo per la giacchetta da una parte o dall'altrà nelle interpretazioni sui suoi poteri reali o presunti. "In quanto al dibattito pubblico che si è innescato - è la riflessione che viene oggi dal presidente della Repubblica nel colloquio col Messaggero - con l'espressione di pareri anche da parte di esponenti politici e di costituzionalisti - sulle responsabilità e sulle prerogative del presidente della Repubblica, lo seguo con attenzione ma non intendo ovviamente pronunciarmi nel merito di alcuna tesi o interpretazione".
Fonte:
ANSA