Fiat, esordio in Borsa per il doppio titolo
Marchionne sfida la Fiom: "Avanti senza di loro"
Fiat Spa è subito tornata alle contrattazioni, dopo un breve stop per l'eccessiva volatilità, e viene trattata 7,13 euro. Industrial al 9,04. Fuori da Confindustria? "Possibile ma non probabile". "Ridicolo chiedere i dettagli del piano Italia". Poi l'ultimatum: "Se vincono i no salta Mirafiori". E spunta l'ipotesi del 51% di Chrysler già nel 2011
MILANO - Nel giorno dell'esordio della doppia Fiat in Borsa, Sergio Marchionne si lascia andare ad una serie di ruvidi attacchi contro la Fiom e i "provinciali" che gli chiedono conto del tanto annunciato (ma mai dettagliato) "piano Italia" firmato dal manager del Lingotto. Una serie di affondi che salvano solo il governo Berlusconi che, assicura Marchionne "ci ha appoggiati".
Esordio in Borsa. Fiat spa apre le contrattazioni a piazza Affari a 7,04 euro (poi viene sospesa per eccesso di volatilità e successivamente riammessa), Fiat industrial, la società nata dallo spin-off delle attività non auto dal gruppo del Lingotto, a 9 euro. La somma dei valori dei due titoli (16 euro), entrambi quotati sul Ftse mib (Italcementi ha lasciato il posto a Fiat industrial sul paniere principale) è lievemente superiore alla chiusura di Fiat di venerdì scorso, a quota 15,43 euro, ma inferiore al Consensus, pari a 16,8 euro. Le stime di alcuni analisti indicavano infatti per Fiat spa un prezzo di 7,6 euro e per Fiat industrial di 9,2 euro, pari a un totale di 16,8 euro.
L'altro segno di grande interesse per la scissione si è poi visto negli scambi. A metà seduta, erano già state trattate 15 milioni di azioni Fiat Industrial e 24 milioni di Fiat spa. Nell'ultimo mese, gli scambi Fiat hanno segnato in media scambi per seduta attorno ai 26,9 milioni di pezzi.
Marchionne. "Abbiamo il dovere di stare al passo con i tempi e di valorizzare tutte le nostre attività". Lo ha detto Sergio Marchionne, presidente di Fiat Industrial. "Di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato - continua Marchionne - non potevamo più continuare a tenere insieme settori che non hanno nessuna caratteristica economica e industriale in comune. Questo è un momento molto importante per la Fiat, perchè rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza". Secondo il manager l'operazione di scissione permetterà a Fiat e a Fiat industrial di "focalizzarsi ognuna sul proprio business con obiettivi chiaramente identificati e riconoscibili dal mercato". Inoltre, continua Marchionne, la scissione "permetterà di avere un profilo ben definito e di dimostrare appieno il valore che altrimenti rischierebbe di rimanere in parte inespresso. E le lascia libere di seguire ognuna la propria strada in autonomia".
Mirafiori e Fiom. Riguardo alle intese firmate dai sindacati (non dalla Fiom però) peer lo stabilimentro di Mirafiori, Marchionne è categorico: "Se al referendum vincono i no, non faremo alcun investimento. A Mirafiori "Fiat non ha lasciato fuori nessuno se qualcuno ha deciso di non firmare non significa che io abbia lasciato fuori qualcuno: la Fiat - aggiunge - ha bisogno di libertà gestionale". Ed ancora: "La Fiat è capace di produrre vetture con o senza la Fiom". Infine un nuovo affondo a chi gli chiede i dettagli del cosiddetto piano fabbrica italia da lui più volte annunciato: "Farlo è veramente offensivo. Smettiamola di comportarci da provinciali. Marchionne continua dicendo che "non ho chiesto io ai sindacati e allo Stato di finanziare niente. E' la Fiat che sta andando in giro per il mondo a raccogliere i finanziamenti per portare avanti il piano. Andate in giro voi -ha detto rivolto ai sindacati - a prendere i soldi". Promozione a pieni voti per il governo: "'Ho trovato molto incoraggiante l'atteggiamento del governo, che ci ha dato tutto l'appoggio necessario per portare avanti il discorso riconoscendo in quello che sta facendo Fiat una cosa buona per il Paese"
Il futuro negli Usa. Fiat potrebbe aumentare la propria partecipazione nel capitale di Chrysler salendo fino al 51% già nel 2011 se il gruppo di Detroit nel frattempo approderà in borsa. "E' possibile - dice il manager italo canadese - che si salga sopra il 50% di Chrysler se Chrysler decide di andare in Borsa nel 2011. Possibile ma non probabile".
Confindustria. Infine un accenno ai rapporti con Confindustria "L'uscita della Fiat dall'associzione degli industriali? La vedo come possibile, ma non probabile. Fiat non può continuare ad essere condizionata".
Piazza Affari. La Borsa ha aperto con un calo dello 0,9%. La doppia quotazione di Fiat e Fiat Industrial in Piazza Affari rappresenta "una giornata storica per il gruppo e per Borsa Italiana". Lo ha detto Raffaele Jerusalmi, ad di Borsa Italiana, in apertura della cerimonia per la quotazione dei due titoli del Lingotto. "Ci aspettiamo un grande interesse per questa scissione -ha detto Jerusalmi - e siamo molto ottimisti".
Fonte:
Repubblica