Anche i veterinari ora invocano l’obiezione di coscienza. Come il medico chirurgo può opporsi alla richiesta d’aborto, in modo analogo i medici veterinari, che si occupano d’ispezione degli alimenti di origine animale, chiedono di essere esentati dall’assistere alle macellazioni rituali che il nostro paese generosamente (anche troppo) concede a mussulmani ed ebrei.
Come è noto, non solo la legislazione italiana, ma anche quella europea, prevede che gli animali destinati alla macellazione subiscano varie forme di stordimento e perdita della coscienza prima di subire la cosiddetta iugulazione, ovvero la recisione delle giugulari che porta poi al dissanguamento.
Il rito Halal dei musulmani e il cibo Casher consumato dai fedeli di religione ebraica prevedono invece, rifacendosi ai sacri testi delle rispettive religioni, che il taglio della gola avvenga con l’animale cosciente, addirittura, per quanto riguarda i seguaci del Corano, mentre la testa è girata in direzione de La Mecca.
In occasione della giornata di studio sulla macellazione rituale e benessere animale, che ha avuto luogo a Torino, alcuni veterinari, capitanati da Maria Caramelli, direttrice del locale Istituto Zooprofilattico e da Cesare Pierbattisti, presidente dell’ordine dei veterinari, hanno fatto vedere alcuni video filmati realizzati in mattatoi autorizzati alle macellazioni rituali religiose.
Pur essendo il pubblico composto di veterinari impegnati da anni nelle funzioni d’ispezione e sorveglianza nei mattatoi, diversi di loro hanno chiuso gli occhi disgustati davanti alle venticinque (25) coltellate alla gola che ci sono volute per fare crollare un bovino macellato secondo il rito Halal.
Ci sono delle nazioni in Europa dove la legislazione del paese regna sovrana su qualunque richiesta religiosa e qui i vari Imam hanno dovuto cedere all’inflessibilità dei governanti che pretendono il rispetto della legge che vige in casa loro.
La legge dice che gli animali devono essere privi di coscienza e nessuno, pena gravi sanzioni, può permettersi di macellare di uccidere un animale cosciente, come capita in Italia dove la Caramelli ha dimostrato che polli, galline e volatili, in genere, subiscono da parte dei musulmani un approssimativo taglio della gola, finendo poi nell’acqua bollente per lo spennamento, ancora coscienti.
Per fortuna anche nel nostro paese alcune enclave religiose cominciano a rendersi conto che siamo nel terzo millennio e che l’interpretazione letterale del Corano può essere modificata senza, per questo, costringere i fedeli a trasgredire al loro credo.
L’Imam Bahi Nour Eddine di Nizza Monferrato nell’Astigiano è anche commerciante di carni e ha partecipato alla giornata intervenendo a favore di una qualche forma di stordimento o sonno indotto nell’animale, prima della iugulazione.
“Del resto anche nel Corano “ ha ricordato” sta scritto che gli animali destinati alla macellazione non devono soffrire». Intanto la Caramelli prosegue la sua battaglia per il diritto di rifiutare la supervisione sanitaria in caso di macellazione rituale classica. Brava collega, hai tutto il mio plauso.
Fonte