Csm, sì a tutela del pm De Pasquale
"Fu denigrato dal premier Berlusconi"
Votata la pratica in favore del pm del processo Mills, definito "famigerato" dal presidente del Consiglio: "Parole che minano la fiducia nei giudici". Astenuti due componenti laici del Pdl
ROMA - Il Csm tutela il pm di Milano, Fabio De Pasquale, che venne definito nello scorso ottobre "famigerato" dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il plenum di Palazzo dei Marescialli ha, infatti, approvato la pratica presentata a maggioranza dalla Prima Commissione. Per il Csm le
frasi denigratorie rivolte da Berlusconi al pm del processo Mills "minano la fiducia dei cittadini nei confronti dell'ordine giudiziario". Riferendosi al caso nel quale è coinvolto, il premier parlò di "accordo tra i giudici di sinistra per sovvertire il risultato delle elezioni".
Secondo quanto contenuto nel documento del Csm, approvato con 19 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti, Berlusconi movendo dalle accuse di parzialità nei confronti del pm De Pasquale e riferendosi ad una normale dinamica processuale, "le fa assurgere a prova dell'esistenza di un preteso e non dimostrato accordo tra i giudici di sinistra per sovvertire il risultato delle elezioni". "In altre parole il riferimento a condotte asseritamente illecite del dottor De Pasquale - si conclude - è l'occasione per denigrare l'intera magistratura minando in tal modo, per la fonte da cui provengono e per la loro diffusibilità, la fiducia dei cittadini nei confronti dell'ordine giudiziario".
Voto contrario è stato espresso in plenum dai due laici di centrodestra, Bartolomeo Romano e Filiberto Palumbo, mentre gli altri due componenti Pdl, Annibale Marini e Nicolò Zanon, si sono astenuti. "Astenersi non significa aderire a questa proposta", ha spiegato Zanon, "ma rifiutare la logica dell'Istituto delle pratiche a tutela che considero non prevista dalla Costituzione e dalla legge", specificando che per lui "non esiste alcuna spaccatura tra i laici del Pdl sul voto di oggi".
"Ho apprezzato il comportamento dei componenti laici del centrodestra", ha commentato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti. "Il fatto che abbiano votato differentemente esprime sensibilità diverse che vanno rispettate". La scorsa settimana, la votazione era slittata perché in precedenza i componenti del centrodestra avevano fatto mancare il numero legale. Nella seduta del 20 gennaio scorso, i laici del Pdl si erano impegnati a permettere oggi la votazione, a patto che la Seconda Commissione del Csm studiasse modifiche all'istituto delle pratiche a tutela.
Fonte:
Repubblica