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Pdl, i finiani si contano
la maggioranza è a rischio
Alla Camera il presidente può contare su più di 30 deputati, al Senato su una 15ina di fedelissmi. Con queste cifre per l'esecutivo si annunciano tempi difficili
Pdl, i finiani si contano la maggioranza è a rischio Italo Bocchino
ROMA - "Nessun problema, il governo è saldo". Con questo parole Silvio Berlusconi mininizzava, solo ieri, le conseguenze della cacciata dei finiani dalla maggioranza. E adesso che questo ipotesi è quasi certa, vale la pena di usare il pallottoliere per capire se l'ottimismo del premier è solo di facciata.
Attualmente la maggioranza di governo è di 341 deputati e 175 senatori a fronte di una maggioranza necessaria, rispettivamente di 316 a Montecitorio e 162 a Palazzo Madama. La pattuglia finiana alla Camera può contare, ad oggi, su 33 deputati: Bocchino, Briguglio, Granata, Raisi, Barbareschi, Proietti, Divella, Buonfiglio, Barbaro, Siliquini, Perina, Angela Napoli, Bellotti, Di Biagio, Lo Presti, Scalia, Conte, Della Vedova, Urso, Tremaglia, Bongiorno, Paglia, Lamorte, Rubens, Menia, Angeli, Ronchi, Moffa, Cosenza, Patarino. I numeri per dare vita ad un gruppo autonomo ci sono.
In totale, dunque, la pattuglia composta dai finiani e dai finiani in bilico potrebbe contare su più di 30 deputati e su una 15ina di senatori. Cifre di tutto rispetto che potrebbero costringere il governo ad una Via Crucis su ogni provvedimento. Alla Camera l'uscita dei finiani, infatti, ridurrebbe moltissimo il margine e il governo si vedrebbe costretto a cercare, volta per volta, il voto dei Liberaldemocratici, dei Repubblicani regionalisti, delle minoranze linguistiche e dell'Mpa.
Al Senato, invece, la situazione sembrerebbe di poco più tranquilla. Anche se nel calcolo andrebbero considerati i senatori a vita, che durante il governo Prodi sostennero e non poco l'esecutivo di centrosinistra. Ma che non bastarono a tenerlo in vita.
(29 luglio 2010)
Repiubblica.it |