Berlusconi attacca i giornali "di sinistra"
"La libertà di stampa non è un diritto assoluto"
Il premier spara a zero contro i "giornalisti schierati", che accusa di "mettere il bavaglio alla verità". E dell'opposizione dice: "È solo capace di criticare e di insultare". FareFuturo: "Critica è diritto assoluto"
ROMA - All'indomani dello sciopero dei giornalisti contro il ddl intercettazione, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi attacca "la stampa di sinistra", accusandola di "mettere il bavaglio alla verità". In un messaggio ai Promotori della Libertà, Berlusconi spara a zero contro i giornali "schierati": "Mettono il bavaglio alla libertà, disinformano, non solo distorcono la realtà ma calpestano in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy".
E quindi chiede ai "Promotori della libertà" di "togliere il bavaglio alla libertà": "Quel bavaglio - sottolinea il premier - che le è stato imposto da una stampa schierata con la sinistra e pregiudizialmente ostile al governo. Una stampa che disinforma, che non solo distorce la realtà, ma calpesta in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy, invocando per sè la 'liberta' di stampa' come se si trattasse di un diritto assoluto. Ma in democrazia non esistono diritti assoluti, perchè ciascun diritto incontra sempre un limite negli altri diritti prioritariamente ed egualmente meritevoli di tutela".
"Questo, come ben sapete, è un principio elementare delle democrazie liberali. Un principio che la stampa italiana, in maggioranza, ha scelto purtroppo di ignorare. Allora dobbiamo spiegare tutto questo anche attraverso i gazebo a tutti gli italiani", ha chiesto Berlusconi ai suoi. Il premier non si è limitato ad attaccare, partendo della questione delle intercettazioni, la stampa di sinistra, ma l'intera opposizione di sinistra. Invitando infatti i "promotori" a diffondere un messaggio di ottimismo e a spiegare le prossime misure di liberalizzazione, si è detto certo che verranno capite "non solo da chi ci ha votato ma anche da chi lo farà per la prima volta. Perché non si può non essere delusi, se si è delle persone obiettive, da quel che fa quest'opposizione che è solo capace di criticare e di insultare".
Il premier ha anche difeso, nello stesso messaggio, la manovra economica: "C'è l'assoluta necessità della manovra economica. Essa è in linea con quanto ci ha chiesto l'Unione europea di ridurre la spesa pubblica. Il nostro governo ha deciso di affiancare a questa manovra, per coniugare il rigore allo sviluppo, alcune misure per la ripresa e la liberalizzazione delle imprese".
Anche grazie alle misure in via di approvazione, ha assicurato Berlusconi, "la ripresa economica è una realtà confermata. L'impegno che vi chiedo è di portare nei gazebo e sulle piazze questo messaggio di fiducia e di ottimismo", ha concluso.
I finiani di Farefuturo: "La critica è un diritto assoluto". "A quelli che dicono che non esistono due destre, a quelli che dicono che non possono esistere due idee di politica all'interno del Pdl, garbatamente rispondiamo che per fortuna in Italia c'è una destra democratica alla quale non verrebbe mai in mente di affermare che la libertà di stampa non è un diritto assoluto, alla quale non verrebbe neanche in mente di recriminare politicamente contro una stampa che - può fare più o meno piacere - fa solo il suo sacrosanto lavoro". È questo ciò che in un corsivo scrive, Filippo Rossi, direttore responsabile di Ffwebmagazine, il periodico online della Fondazione Farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini.
"Anche questa destra altra - scrive Rossi - sa, ovviamente, come sanno tutti gli italiani, che qualsiasi diritto trova dei limiti nei diritti altrui. Ma questa destra sa anche che la libertà di stampa è una garanzia per tutti i cittadini che hanno il diritto di sapere, di conoscere, di scoprire quel che c'è dietro le porte chiuse dei palazzi del potere. Questa destra sa che suona male se un uomo di potere, qualsiasi esso sia, e di qualsiasi schieramento, si scaglia contro i giornali solo per il fatto che stanno "all'opposizione". Come se la possibilità di critica non fosse un diritto assoluto in un sistema che vuole essere davvero democratico".
E poi continua:"Questa destra altra sa che la libertà di stampa non è mai abbastanza e che nessun governo può davvero pensare di poterne limitare le legittime prerogative... Una possibilità, una libertà che, è bene dirlo, è una ricchezza per il paese. E non un problema. Perché, come spiegava George Orwell 'la vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire'".
Fonte:
Repubblica