Pressioni di Berlusconi all'Agcom
Si dimette il consigliere Innocenzi
Il componente dell'Authority lascia l'incarico a tre mesi dallo scandalo delle telefonate nelle quali il premier faceva pressioni per fermare trasmissioni sgradite. Sul caso indaga la procura di Trani
ROMA - Giancarlo Innocenzi, componente del Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, coinvolto nell'inchiesta Rai-Agcom della procura di Trani 1, si è dimesso dall'incarico. Lo comunica lo stesso organismo di garanzia.
"Il presidente Corrado Calabrò - spiega una nota dell'Agcom - ha comunicato al Consiglio che il dottor Giancarlo Innocenzi Botti ha presentato le dimissioni da componente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e che di ciò va data informazione al presidente del Senato per i provvedimenti di competenza". Successivamente, Calabrò è stato ricevuto a Palazzo Madama dal presidente Renato Schifani.
Nei confronti di Innocenzi la procura di Trani aveva ipotizzato il reato di favoreggiamento personale (art.378 del Codice penale), in relazione alle dichiarazioni fatte nel corso di un'audizione davanti agli investigatori in cui avrebbe negato di aver ricevuto pressioni dal premier Silvio Berlusconi per chiudere Annozero, il programma di Michele Santoro. Dichiarazioni in parte finite sui giornali con la pubblicazione di stralci di intercettazioni dell'inchiesta.
Su Innocenzi aveva avviato un'istruttoria lo scorso marzo anche la stessa Autorità, per valutare le possibili violazioni del Codice etico dell'organismo di garanzia. Da allora il commissario non aveva più partecipato ai lavori.
Considerato un fedelissimo di Berlusconi, Innocenzi è stato sottosegretario alle Comunicazioni negli anni 2001-2005 e ha seguito da vicino il cammino della legge Gasparri, prima di entrare all'Autorità. Da commissario Acgom era già stato coinvolto nel 2008 nelle intercettazioni delle telefonate con Agostino Saccà, allora responsabile di Rai Fiction: in quei colloqui avrebbe interpretato - secondo le trascrizioni - la volontà del premier di 'agevolarè la caduta del fragile governo Prodi. Innocenzi, in tale progetto, sarebbe stato pronto a svolgere un ruolo chiave tentando di portare dalla parte del Cavaliere i moderati del centrosinistra come Willer Bordon. Il caso finì all'attenzione del comitato etico dell'Agcom, che 'assolsè Innocenzi e stabilì che nessun codice era stato violato.
Fonte:
Repubblica