23/05/2010 15:25 |
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Da visitare
La vera ricchezza di Hurgada è il suo splendido mare; la città è infatti il paradiso di chi ama tutti gli sport marini, in particolare di chi è appassionato di immersioni e attività subacquee.
El Dahar
È la città vecchia, chiamata anche Downtown: se si vuole uscire per qualche ora dalla Hurgada più turistica, quella dei grandi hotel colmi di servizi ma anche un po’ artificiali, un giro qui fa davvero bene. Le vecchie case dei pescatori ospitano numerose attività commerciali, bazar, piccoli locali dove si può mangiare cibo tradizionale.
I negozianti di El Dahar operano nella classica maniera dei paesi nord-africani e arabi: prendono il cliente in strada quasi “di forza”, lo trascinano nel negozio ed elogiano in maniera sperticata la loro merce anche quando si tratta di evidenti contraffazioni. Poi se si vuole comprare è d’obbligo la contrattazione che permette anche di spuntare prezzi concorrenziali. In più c’è spesso l’usanza di offrire al cliente una buona tazza di tè rosso, una forma di commercio decisamente più “umana” di quella delle grandi catene commerciali.
Escursione nel deserto
Il deserto è appena alle spalle della città, due sono le direttrici più belle: andando verso sud si può arrivare fino al villaggio beduino di Om Dalfa e proseguire, magari su un cammello, per un tratto nell’interno. Verso nord il deserto sabbioso si apre in suggestivi canyon che è bello vedere soprattutto nelle ore di fine giornata quando il sole li colora di riflessi inaspettati.
Parco Nazionale Isola di Giftun
L’isola di Giftun è posta proprio di fronte a Hurgada e si raggiunge con un trasbordo di meno di un’ora: per proteggere la magnifica barriera corallina tutto il tratto di mare intorno all’isola è stato dichiarato zona protetta; sono comunque possibili le immersioni e la pratica dello snorkeling. Ci sono anche due spiagge attrezzate con piccoli bar così da rilassarsi e gustare al meglio la bellezza del panorama.
Escursione ai monasteri di Sant’Antonio e San Paolo
In prossimità dell’abitato di Zafarana si dice abbia trascorso una parte della sua vita uno dei santi più famosi della cristianità, Sant’Antonio, che qui avrebbe condotto vita solitaria ed eremitica. Vicino alla grotta dove si dice sia vissuto il Santo, nel IV secolo d.C. venne costruito il monastero omonimo, un edificio dalla particolare architettura che presenta due campanili frontali e un doppio arco di ingresso. Il monastero conserva anche molti codici antichi in una delle biblioteche più fornite di tutto il nord Africa.
Storia simile è quella del monastero di San Paolo: anch’esso sorge nei pressi di Zafarana e porta il nome dell’eremita Paolo che visse, secondo la leggenda, per più di ottant’anni in una vicina grotta. La parte più antica del manufatto risale al V secolo d.C. ma numerose incursioni delle vicine popolazioni beduine hanno fatto sì che l’edificio fosse quasi completamente ricostruito tra il Seicento e il Settecento; ancora oggi vi abitano monaci copti di rito ortodosso. |
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