Mills, Cassazione: ci fu corruzione ma
il reato è prescritto, condanna annullata
Per Berlusconi il processo gemello può andare ancora avanti
ROMA (25 febbraio) - David Mills salvato dalla prescrizione. Lo hanno deciso le sezioni unite penali della Cassazione che, pur confermando la corruzione in atti giudiziari a favore di Silvio Berlusconi inflitta all'avvocato inglese in primo e secondo grado, hanno annullato «senza rinvio» la sentenza impugnata «per intervenuta prescrizione del reato».
Reato prescritto quindi, ma solo per Mills. Cambia poco dunque, almeno nell'immediato, nel processo "gemello" relativo alla falsa testimonianza resa da Mills nei processi All Iberian e tangenti alla guardia di Finanza dove è imputato Berlusconi che riprenderà sabato a Milano dopo la sospensione in attesa del verdetto della Cassazione. Per il premier i termini di prescrizione scadranno nei primi mesi del 2011. Per il presidente del Consiglio infatti l'orologio della prescrizione si è fermato più volte, in particolare in occasione del lodo Alfano, quando la sua posizione, stralciata da quella dell'avvocato inglese, rimase "congelata" circa un anno in attesa che la Corte Costituzionale si pronunciasse sulla legittimità della legge che sospendeva i processi per le quattro più alte cariche dello Stato.
La decisione è arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio. È stata, dunque, accolta dal collegio presieduto da Torquato Gemelli la tesi del sostituto procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, che aveva chiesto la declaratoria di prescrizione del reato collocando all'11 novembre 1999, anziché alla fine del febbraio 2000, il termine dal quale sarebbe decorsa la prescrizione. Accordato anche il risarcimento danni di 250 mila euro nei confronti di Palazzo Chigi che in Cassazione si è costituito parte civile contro Mills.
Il pg, inoltre, aveva detto che non erano ravvisabili motivi per una pronuncia di proscioglimento nel merito dell'imputato e, pertanto, aveva chiesto la conferma del risarcimento dei danni in favore di Palazzo Chigi.
«Non è stata data ragione alla tesi della procura», è stato il primo commento di Piero Longo, avvocato di Berlusconi. Tuttavia, ha aggiunto il legale, per capire quali potranno essere gli effetti sul procedimento in corso a carico del presidente del Consiglio «bisognerà vedere il meccanismo per il quale è stata stabilita la prescrizione».
Mills - che a Milano ha in corso anche un procedimento per i diritti televisivi "gonfiati" della Fininvest - avea fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza emessa il 27 ottobre 2009 dalla Corte d'Appello di Milano che lo aveva condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari in concorso con il premier. Il verdetto di primo grado - conforme a quello di secondo grado - era stato pronunciato il 17 febbraio 2009.
«Siamo soddisfatti: è comunque, e in ogni caso, una decisione che riforma il verdetto emesso dalla Corte di appello di Milano. Mills aveva una condanna per una pena non trascurabile e dunque non possiamo che essere soddisfatt», hanno dichiarato i legali di David Mills, avvocati Alessio Lanzi e Federico Cecconi. «Adesso bisognerà aspettare la lettura delle motivazioni perché potrebbero rivelare una attenuazione della responsabilità di Mills come teste reticente», hanno aggiunto gli avvocati.
Fonte:
IlMattino