Napoli, sfregiata la tomba di Totò
Vandali portano via lo stemma da lapide
Risveglio amaro per molti napoletani alla notizia che la tomba di un mito del cinema italiano era stata sfregiata: la lapide di Antonio de Curtis, da tutti conosciuto come Totò, è stata deturpata da alcuni vandali. In un raid, di notte, hanno portato via lo stemma nobiliare che il 'principe della risata' aveva costruito con le sue stesse mani. La figlia di Totò, Liliana De Curtis, si dice arrabbiata e dice anche: "Napoli lo ha tradito".
Secondo quanto racconta oggi il quotidiano Il Mattino, il Cimitero del Pianto, gestito dal Comune, dove è sepolto Totò ma anche Nino Taranto ed Enrico Caruso, è immerso nel degrado: erbacce, incuria, assenza di controlli. E cosi' ignoti hanno potuto portare via lo stemma senza che nessuno se ne sia accorto.
"Napoli non può fargli questo, ora chiuderò il sepolcro", commenta, "sconcertata e indignata", Liliana De Curtis. "Mio padre ha amato Napoli più della sua vita, ha lottato per difenderla - dice - Quella tomba se l'è costruita con le sue stesse mani, ha scelto i marmi, persino il luogo dove risposare per sempre. E adesso lo hanno tradito in questo modo".
L'assessore di Napoli: "Impossibile il controllo"
Si dice "amareggiato" l'assessore alla Pianificazione e Manutenzione delle aree cimiteriali del Comune di Napoli, Sabatino Santangelo, per il raid vandalico. Dice che "pur essendoci la volontà di farlo, c'è l'impossibilità tecnica di controllare ogni singola cappella". E aggiunge anche: "Si ha la sensazione che Napoli si sia incattivita".
"Non si tratta di un problema di incuria ma di dimensioni. Abbiamo il cimitero monumentale, quello del Pianto e undici cimiteri di periferia - dice l'assessore - con queste grandi dimensioni abbiamo difficoltà nel controllare tutto. Non abbiamo la possibilità di tenere una security notturna, e il custode che c'è non può controllare ogni singola tomba". "Mi rendo conto che si tratta della tomba di Totò, un nostro monumento, ma ci sono tante tombe di personaggi importanti, come Giovanni Leone, Enrico De Nicola - aggiunge - non possiamo mettere una guardia armata davanti a tutti i sepolcri. Certo, sono amareggiato, è come se Napoli non avesse più rispetto per le personalità che hanno fatto la storia di questa città".
Deturpata tomba di Enrico Caruso
Vandali hanno profanato anche la cappella del tenore Enrico Caruso, noto in tutto il mondo per le sue interpretazioni della canzone napoletana: hanno scassinato l'ingresso della tomba e hanno portato via alcuni arredi della cappella. Tutto questo sempre nel cimitero di Santa Maria del Pianto. Nel bottino dei ladri entrati in azione nella cappella di Caruso anche i candelabri in bronzo, stile gotico, che erano stati donati dall'artista Bruno Venturini, ambasciatore della canzone napoletana e cultore di Caruso.
Fonte:
tgcom